Il primo derby non si scorda mai. Subito in campo Walker e Zalewski. Minuti di gloria per il baby Camarda. Solo Gimenez scalpitava in tribuna
Grande tifo sugli spalti ma senza le coreografie: effetto dell’inchiesta legata alle due curve meneghine. Ibrahimovic spiega perché Morata è andato via: "Ci sono storie che per alcune situazioni non fanno clic".

Grande tifo sugli spalti ma senza le coreografie: effetto dell’inchiesta legata alle due curve meneghine. Ibrahimovic spiega perché Morata è andato via: "Ci sono storie che per alcune situazioni non fanno clic".
Niente coreografie per il divieto della Digos. Niente striscioni, stendardi, bandiere per la Curva Sud rossonera, come da tempo, ormai. Nel contempo, niente contestazione alla società, ossia il classico "Cardinale, devi vendere, vattene". La Nord, invece, le bandiere le sventola. E a fine gara spunta anche uno striscione decisamente emblematico, di scherno e con parole irripetibili. Ma che fa capire che ai nerazzurri, questo pareggio agguantato nel finale, fa molto, molto piacere, dopo due ko.
Clima derby, quindi, presente. Eccome. In coda ai cori, gli sfottò, i fumogeni e i boati. Vecchie tradizioni da stadio rispettate, di fronte anche a volti nuovi. Protagonisti per forza e a sorpresa. Ma protagonisti. Il baby talento Camarda, alla sua prima stracittadina fra i “big“ e che ha pure accarezzato la rete del 2-0. E poi soprattutto Zalewski, all’Inter da nemmeno un giorno e già in campo. Non potrà esserci, per regolamento, nel recupero con la Fiorentina: schierabili solo i giocatori tesserati all’1 dicembre. Ma, ieri, c’era: lanciato da Inzaghi, quando in molti si aspettavano Taremi. E lui ha ripagato, con l’assist dell’1-1:"Nelle ultime ore è stato come essere sulle montagne russe – le parole dell’ex Roma – e abbiamo fatto tutto di corsa per poter essere in campo. La partita è stata sfortunata, ma alla fine l’abbiamo ripresa con carattere. Sapevo che Inzaghi mi voleva e mi ha dimostrato subito fiducia, così come il club. È stata una grande emozione esordire in un derby".
Stessa fascia, fronte opposto per Walker. In campo dopo aver risolto le questioni burocratiche (out col Parma) e dopo non aver potuto scendere in campo in Champions (avendo già giocato la prima fase col City). Dentro forza e con forza: un duello perso in velocità con Thuram, qualche inghippo sulle aperture a innescare Dimarco, poi una gran chiusura sullo stesso Dimarco a inaugurarne una serie qui e là. Carattere, soprattutto: nel gestire la palla, nello sbracciarsi per richiamare i compagni, nel chiamare a raccolta anche i tifosi. L’altro colpo di mercato, Santiago Gimenez, era in tribuna a osservare: potrebbe debuttare mercoledì, in Coppa Italia, contro la Roma. Dovrebbe essere l’ultimo arrivo, stando alle parole di Zlatan Ibrahimovic: "Abbiamo fatto grandi investimenti. Morata? Ci sono storie che per alcune situazioni non fanno clic. Gimenez l’abbiamo seguito per mesi, ci abbiamo provato anche in estate. È pronto, ha tanta voglia di iniziare. Ed è forte come me. Ci siamo rinforzati e siamo a posto". L’Inter lo è sicuramente: fuori Buchanan, dentro Zalewski. I rossoneri hanno ancora situazioni aperte, soprattutto in uscita. E manca un giorno...
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