Milan, ascolta Giroud: "Voglio scudetto e rinnovo"
Il bomber francese, in scadenza a giugno, spera di continuare con i rossoneri. E intanto carica la squadra in vista dei prossimi decisivi impegni stagionali.

Milan, ascolta Giroud: "Voglio scudetto e rinnovo"
Fermato con due giornate di squalifica dal giudice sportivo, Olivier Giroud ha cancellato l’amarezza dell’espulsione al Via del Mare trascinando la sua Francia, mentre ora punta a prepararsi al meglio per il match chiave di Champions League che attende il Milan settimana prossima contro il Borussia Dortmund. "Nessuno è perfetto, tutti commettiamo errori. A Lecce ho preso un secondo cartellino giallo dopo aver reagito male e, anche se non ho insultato l’arbitro, ci sono sempre momenti in cui bisogna contenersi. Questo dimostra che sono umano", l’ammissione del bomber d’Oltralpe che, in occasione della doppietta contro Gibilterra, è diventato l’attaccante più prolifico della sua Nazionale.
"Non riesco ancora a capacitarmene, ma so che Griezmann e Mbappè stanno spingendo. Ho 37 anni e non sono eterno. Finché il mio corpo me lo permetterà cercherò di superare i limiti, anche se io non me ne pongo. Voglio divertirmi il più possibile senza guardare troppo avanti. Il mio obiettivo è fare una grande stagione in rossonero e vincere la seconda stella. Non sarà facile ma ci crediamo", la confessione di chi, al Milan, sta trascinando la squadra e che mancherà come il pane contro i toscani e i laziali, cercando di essere decisivo contro i tedeschi in Europa. "Dipende tutto da noi, se vinciamo le ultime due partite ci qualifichiamo. Il club ha una storia speciale con questa competizione, speriamo di andare il più lontano possibile, ma è molto dura".
Nonostante una carta d’identità non più verde, la voglia di giocare non manca e per questo l’idea di un rinnovo con i rossoneri per un’altra stagione è sempre più concreta. "Sono davvero innamorato di questo sport e non sono ancora pronto a smettere. Mi piacerebbe restare al Milan, sono in scadenza di contratto il prossimo giugno ma non ho ancora parlato con il club. Voglio continuare e credo di avere le carte in regola per farlo perché posso essere ancora utile a questa squadra", la conferma di Olivier che, da tifoso del Milan negli anni 2000, ha definito l’arrivo a Milanello una benedizione in una carriera senza rimpianti, arricchita anche da uno straordinario pomeriggio vissuto da portiere contro il Genoa ("È stato qualcosa di unico, mi sono sentito piccolo e vulnerabile in porta ma felicissimo di aver salvato la squadra con una parata non accademica ma molto efficace").
Il futuro di Olivier, il cui legame con l’Italia è certificato dalla bergamasca nonna Yvonne e dalla veneziana nonna Antonia, non sarà mai troppo lontano dal campo: "Fare l’allenatore è molto impegnativo, mi piacerebbe di più diventare un direttore sportivo perché si è coinvolti in una serie di cose, come la politica degli ingaggi, la prima squadra e l’accademia. Però le cose potrebbero anche cambiare".
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