Milan-Bologna: Sfida Cruciale per l'Europa tra Serie A e Coppa Italia
Milan e Bologna si affrontano per un posto in Europa, tra campionato e finale di Coppa Italia.

Sergio Conceiçao, 50 anni: il Milan ha vinto quattro delle ultime cinque partite
MILANOSei giorni per mettere una bandierina sull’Europa. E provare a guardare un po’ più in su. Dalla sfida di campionato di questa sera a San Siro (ore 20.45), alla finale di Coppa Italia mercoledì 14 (ore 21), Milan e Bologna si studieranno per poi suonarsele. In ballo, sempre l’Europa. Con i debiti distinguo, in Serie A: rossoblù a -1 (rossoneri a -6) dal trittico Juventus-Roma-Lazio, tutte a braccetto in zona Champions-Europa-Conference League. E domani Baroni ospita Tudor, mentre lunedì i giallorossi andranno a Bergamo. Incroci che suggerirebbero di spingere sull’acceleratore. Non troppo alla cieca, però, visto il biglietto certo per l’Europa League che verrà consegnato il 14 maggio alla vincitrice.
Al Milan tira(va) aria di rivoluzione, dai piani alti al campo. Ma il vento del cambiamento soffia sempre un po’ più in là. Con apparente incertezza per la questione ds (D’Amico-Tare), rinnovi (Maignan-Theo Hernandez), panchina. Per ora c’è Sergio Conceiçao che, invece, cerca di puntare sulle certezze: nelle ultime cinque partite, quattro vittorie, undici gol fatti, due subiti. Merito anche del 3-4-3 (tornato 4-2-3-1 nel finale a Genova) e di un undici quasi copia e incolla da Udine in avanti. Merito dell’atipica e dinamica perseveranza del tecnico. Che non avrà Leao (squalificato) e Fofana (dolore al piede), oltre a Sottil (risentimento all’otturatore esterno), Bondo (trauma alla caviglia), Emerson Royal (non ancora in condizione). A disposizione invece Abraham, dopo un affaticamento al retto femorale. Per Conceiçao saranno le prove generali del colpaccio che, con la spada di Damocle del contratto che può essere risolto a fine giugno, cova: dopo la Supercoppa, piazzare un altro titolo in bacheca in metà stagione.
Lo farà contro Italiano, tra i nomi accostati al Diavolo: da Sartori a Orsolini passando per Beukema e Lucumì. Si vedrà. Intanto il tecnico rossoblù nell’ultimo mese se l’è vista con Napoli, Atalanta, Inter e Juventus: ha perso solo con la Gasperini, ha battuto Inzaghi e dovrà fare i conti col suo passato a Firenze, dopo la finale. Sa bene di essere nel momento chiave, ha scelto rotazioni mirate. Sarà ancora senza Ndoye (risentimento alla coscia), Holm (lesione al soleo) e Odgaard (lesione al bicipite femorale): niente rischi, per loro, stasera. Per tutti gli altri, a San Siro e all’Olimpico, aria da altro concetto: o la va o la spacca.
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