Milan, da Tare a D’Amico tornando a Paratici: tutte le tappe del ds (che non c’è ancora)
I primi incontri a Londra tenuti da Cardinale e Ibrahimovic, il vertice tra Furlani e l'ex Juve con fumata nera, il blitz del numero uno di RedBird nei giorni scorsi. A due mesi dal via del casting la carica resta scoperta

I tre direttori sportivi nel mirino del Milan: D’Amico, Paratici e Tare
Milano, 30 aprile 2025 – Contatti, nuove candidature, retromarce, stand-by: da due mesi a questa parte il caso nuovo direttore sportivo tiene banco in casa Milan. L'ultimo capitolo: ritorno di fiamma per Fabio Paratici. Senza lieto fine. Restano in corsa Igli Tare e Tony D'Amico, soprattutto. In uno scenario in continua evoluzione e che nel frattempo resta lo stesso: nessun ds. In principio, i colloqui tenuti da Gerry Cardinale e Zlatan Ibrahimovic con Paratici, Tare e Andrea Berta (che ha poi scelto l'Arsenal). Gradimento del numero uno di RedBird per l'ex Juventus, del suo senior advisor per l'ex Lazio, era trapelato. Poi il viaggio negli Stati Uniti dell'ad Giorgio Furlani.
A inizio aprile il vertice tra Furlani e Paratici sembrava l'ultima tappa prima della firma: contratti già pronti, la voce. Nulla di fatto, però: a far saltare l'accordo la posizione del dirigente ex Tottenham, squalificato fino a luglio per il caso plusvalenze, lato sportivo, e coinvolto nell'inchiesta Prisma, lato penale. La lista dei potenziali ds, così, si allunga: Tony D'Amico dell'Atalanta il preferito di Furlani. Apprezzati anche Giovanni Sartori (Bologna) e Giovanni Manna (Napoli). Tutti e tre, però, legati ai rispettivi club almeno fino a giugno 2027 (Manna fino al 2029). Permangono poi i contatti con Tare, con tanto di incontro a Roma a metà aprile tra l'ex calciatore e l'amministratore delegato.
Nei giorni scorsi, infine, l'ennesimo capitolo. Blitz di Gerry Cardinale a Milano, vertice con Ibrahimovic e Furlani, poi tappa a Como e fili riallacciati con Paratici. Niente fumata bianca nemmeno questa volta: da una parte il dirigente orientato al ritorno al Tottenham, dall'altra una società ancora divisa. Restano in corsa, dunque, soprattutto Tare e D'Amico. “Vogliamo un direttore sportivo tradizionale”, Furlani dixit. “Pensiamo a una figura che faccia fare un ulteriore step a una struttura già importante”, le parole recenti di Moncada. E c'è chi aggiunge l'ipotesi che si potrebbe anche restare così. Sarebbe paradossale.
La sensazione è che si cerchi di dipanare il nodo del contratto di D'Amico. La certezza è che a Casa Milan le sorprese non finiscono mai. E non sempre è un bene. Mentre il tempo passa.
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