Milan in crisi, Cardinale ‘confessa’ Pioli. Infermeria piena, così è un piccolo Diavolo

Ieri l’incontro tra il patron e il tecnico, che per ora non rischia: scartati Shevchenko e Donadoni, suggestione Abate-Ibrahimovic

di GIULIO MOLA
30 novembre 2023

Milan in crisi, Cardinale ‘confessa’ Pioli. Infermeria piena, così è un piccolo Diavolo

e Ilaria Checchi

Si respira un’aria tesa dalle parti di Milanello, dove è tempo di riflessioni importanti, ma non di decisioni irrevocabili: dopo la pesante sconfitta contro il Borussia Dortmund, che lascia la qualificazione agli ottavi di Champions appesa a un filo, si guarda già con apprensione al match di sabato sera a San Siro contro il Frosinone.

Confronto. Ieri il numero uno di RedBird, Gerry Cardinale, ha varcato i cancelli del centro sportivo di Carnago insieme all’AD Giorgio Furlani per pranzare con Stefano Pioli ed esaminare insieme i motivi dell’attuale situazione. Un faccia a faccia doveroso tra proprietà, dirigenza e allenatore che era stato già programmato prima della partita con il Borussia e che quindi non è arrivato come conseguenza del deludente risultato sul campo: il confronto, durato quasi due ore, è stato all’insegna dell’analisi approfondita di tutti gli aspetti che non stanno funzionando, con particolare attenzione al tema dei troppi infortuni occorsi da inizio stagione. Poca convivialità e allegria nell’aria, quindi, ma dall’incontro tra le parti è emersa la volontà di restare compatti per provare a uscire dalla crisi senza stravolgimenti.

Fiducia a tempo. Pioli, almeno per ora, resta in panchina, ma bisogna navigare a vista. Perché altri tonfi così fragorosi potrebbero mettere in serio imbarazzo la società. E’ anche vero che, al momento, non ci sono grandi alternative e in pochi fra gli allenatori liberi sarebbero disposti a prendere la squadra in corsa. Fra questi Andriy Shevchenko, che è stato proposto al club da alcuni intermediari come possibile allenatore fino al termine della stagione. Un profilo, quello dell’ex Pallone d’Oro rossonero, che non convince la proprietà. Stesso discorso vale per Roberto Donadoni, che pure si è offerto come traghettatore senza però ricevere riscontri dai piani alti di via Rossi. Potrebbe esserci una clamorosa soluzione "interna" in caso di necessità, ovvero la coppia formata da Abate (tecnico della Primavera) e Ibrahimovic. Ma al momento resta solo una suggestione. Di sicuro si guarda già alla prossima estate per l’inizio di un nuovo ciclo in panchina. Il sogno è ovviamente Antonio Conte, attualmente disoccupato. Il tecnico salentino, reduce dall’esperienza col Tottenham e cercato invano anche dal Napoli, ha messo però la Juventus davanti a tutto. Vuole aspettare, ma non troppo, per cui un’ipotesi Milan (nel maggio del 2014 fu per una settimana allenatore dei rossoneri) resta in piedi anche se c’è il nodo ingaggio. Ecco allora che si va su altri profili, anche più giovani.

Per esempio Italiano, allenatore della Fiorentina, ma pure De Zerbi (per liberarlo dal Brighton, però, va pagata la clausola di 15 milioni). Credibile e affidabile è il nome di Thiago Motta, ancor di più quello di Palladino, che sta facendo benissimo a Monza ed è seguito pure dalla Juventus. Fra le piste estere una su tutte: Graham Potter, che per RedBird sarebbe il profilo perfetto per la guida tecnica di un club che cerca un vero manager.

Tegola. In attesa di intervenire sul mercato di gennaio alla caccia di un difensore, Pioli deve fare di necessità virtù considerato l’ultimo stop di Thiaw: ieri il difensore si è sottoposto a una risonanza magnetica che ha evidenziato la presenza di una severa lesione miotendinea del bicipite femorale della coscia sinistra. L’ex Schalke, dunque, rischia di stare fermo per diverse settimane, se non mesi, con Tomori rimasto l’unico difensore centrale di ruolo attualmente disponibile.

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