Milan inarrestabile: rimonta e vittoria in Coppa Italia con Gimenez protagonista
Il Milan trionfa con una rimonta spettacolare in Coppa Italia, grazie a Gimenez e alla strategia vincente di Conceiçao.

Santiago Gimenez, 24 anni, è salito a metà ripresa e si è preso subito la scena
L’antipasto della finale di Coppa Italia, in programma mercoledì, sorride (eccome) al Milan. Che piazza l’ennesima rimonta. Che ritrova Gimenez. Nell’incrocio tra due specialiste del genere (22 punti recuperati da Conceiçao, 18 per Italiano) non poteva che essere così. A Genova era bastato poco più di un minuto. Questa volta, di fatto, sei. La sostanza non cambia e premia il tecnico portoghese: ostinato nel proporre il suo nuovo 3-4-3 da poker di vittorie tra campionato e Coppa Italia. Non succedeva da marzo 2024. Anche se il poker è calato, proprio come al Ferraris, quando interpreti e modulo sono cambiati.
L’ad Furlani, nel pre-gara, a ribadire la linea espressa in precedenza da Moncada: "Conceiçao può diventare il primo allenatore dopo Ancelotti a vincere due trofei nella stessa stagione. Massima fiducia in lui". A seguire, sul ds: "In passato ho detto che stavamo valutando se prenderlo e che non era una questione di tempo, ma di trovare la persona giusta. Sul mercato stiamo lavorando da mesi. Non andremo in Champions che è la casa del Milan. Il focus è tornarci il prima possibile". Si vedrà. Intanto i rossoneri salgono a -3 dall’Europa, mentre il Bologna resta piantato a -1, in attesa dell’evolversi della giornata. Milan in campo con il cognome materno sulla maglia, in occasione della festa della mamma, abbottonato in avvio. I rossoblù si adeguano, con qualche imbucata in più. Ma non appena si crea qualche smagliatura, il Diavolo morde. Pulisic murato da Lykogiannis, Jovic da De Silvestri. Pochino, insomma, mentre dall’altra parte c’è soprattutto il guizzo di Orsolini che, però, finisce in curva.
Tutt’altro nella ripresa, quando la zuccata di Dallinga (che porta fuori Gabbia) innesca Orsolini: Pavlovic gli lascia qualche metro di troppo, lui ringrazia e passa alla cassa. La reazione del Diavolo è tutt’altro che indiavolata. Conceiçao allora, come a Genova, (ri)gioca la carta dell’amato 4-2-3-1. Niente “Fab Four” senza Leao squalificato. Ma funziona lo stesso: Joao Felix dà il la, Chukwueze e Pulisic alimentano, Gimenez fa ciò che da qualche tempo a ripreso a fare: determina. Secondo gol (poi tre) in tre partite che gli hanno visto sfornare anche un assist. El Bebote è tornato. Non solo. Ancora Chukwueze, ancora Joao Felix: rimpallo che premia la costanza e l’intelligenza tattica di Pulisic. E nel finale, Gimenez chiude le danze. Appuntamento a mercoledì.
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