Milan, le stelle sono tue. Ruggito Leao, colpo Giroud. Il super Psg si arrende a Pioli

La grande vittoria del riscatto per i rossoneri che tornano in corsa. Gara perfetta per intensità e tattica, festa a San Siro: e scatta l’ora di Ibra .

di GIULIO MOLA -
8 novembre 2023
Ruggito Leao, colpo Giroud. Il super Psg si arrende a Pioli
Ruggito Leao, colpo Giroud. Il super Psg si arrende a Pioli

Cuore, orgoglio e l’immancabile dna rossonero. Uniti alla classe dei suoi campioni. Così fa festa il Milan nella notte della verità di San Siro, quella che metteva i rossoneri di fronte ad un pericolosissimo bivio: dentro o fuori dall’Europa che conta. Pioli aveva chiesto la partita perfetta per il rilancio in Champions, i suoi lo hanno accontentato. Il clamoroso e meritato 2-1 rifilato al Psg “stellare” ma con parecchi punti deboli dell’ex Donnarumma accolto con fischi, insulti e un plateale lancio di banconote false al 10’ del primo tempo (già dieci, come i milioni d’ingaggio percepiti a Parigi), premia la volontà e il coraggio dei rossoneri che rimettono nel mirino la qualificazione agli ottavi in un girone complicatissimo. Dimenticati i 4 ko nelle cinque gare precedenti, ritrovato invece il feeling col pubblico (tutto liscio all’interno dello stadio dopo gli scontri fra opposte tifoserie la notte precedente) che per la prima volta non aveva cantato l’abituale coro ’Pioli is on fire’. Chi più, chi meno, tutti hanno reagito. A cominciare dagli attaccanti: Leao ha finalmente rotto il digiuno che durava da 45 giorni, Bravo il portoghese a rispondere con una rovesciata al momentaneo vantaggio di Skriniar nel primo quarto d’ora di fuoco. Giroud in apertura di ripresa ha invece realizzato il gol vincente con uno splendido colpo di testa su cross di Theo. Vero, la difesa ha ’ballato’ a tratti concedendo il fianco sulle accelerazioni di Mbappè e sugli incroci in velocità del tridente d’attacco degli ospiti (traversa con Dembelè e un palo nel finale con Lee), ma Pioli sapeva che qualcosa bisognava pur rischiare. Più che sulle posizioni dei giocatori in campo, il Milan e il suo tecnico dovevano riflettere sulle idee. Che nelle ultime settimane sono mancate. Ieri sera è stato diverso: non c’è stata solo la apprezzabile voglia di attaccare (ben undici i tiri nella prima frazione di gioco), ma pure l’intensità a centrocampo di Musah e Loftus-Cheek e la volontà di sacrificarsi. Pioli è riuscito a riportare al centro del villaggio il concetto di squadra in quello che fino a sabato scorso era parso un gruppo di solisti sconclusionati. La vittoria col Psg può essere la svolta. O semplicemente un punto da cui ripartire. Magari col ritorno di Zlatan Ibrahimovic, ’pallino’ di Gerry Cardinale pronto persino a ridimensionare il ruolo dell’ad Furlani pur di riportare il totem svedese a Milanello con deleghe tecniche e ampia facoltà di intervento nello spogliatoio. Dopo il faccia a faccia di lunedì, ieri mattina è stato proprio Zlatan ad incuriosire i tifosi rossoneri seminando indizi con un post su Instagram e quella frase "Tic tac tic tac" che fa presagire quanto l’accordo sia vicino. Il Milan lo aspetta. Con qualche sorriso in più.

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