Milan: Leao decisivo, Conceiçao conquista la terza vittoria consecutiva

Conceiçao guida il Milan alla terza vittoria consecutiva grazie a Leao, avvicinandosi alla zona Champions.

di LUCA MIGNANI
6 maggio 2025
Un’occasione per il Milan con il colpo di testa di Gabbia. Nella ripresa ci hanno pensato Leao e l’autorete di Frendrup

Un’occasione per il Milan con il colpo di testa di Gabbia. Nella ripresa ci hanno pensato Leao e l’autorete di Frendrup

Un minuto per scrollarsi di dosso quello che aveva tutta l’aria di essere un passo indietro. Grazie a Leao: panchinato, decisivo in un giro d’orologio. Così Conceiçao si prende la terza vittoria consecutiva, tra campionato e Coppa Italia: non gli era mai successo, l’ultimo tris risaliva all’era Fonseca, a cavallo tra novembre e dicembre. E il Milan risale la corrente, portandosi a -6 da Juventus, Roma e Lazio, rispettivamente in zona Champions-Europa-Conference League. Tardi, perché ci sono di mezzo anche Fiorentina e Bologna, prossimo avversario venerdì a San Siro (senza Leao, era diffidato), antipasto della finale di Coppa Italia in programma mercoledì prossimo. È l’unico obiettivo rimasto, di fatto, in un’annata carica di rimpianti. E di sorprese.

L’ultima, di Conceiçao, è la conferma di dieci undicesimi del 3-4-3 di Venezia. L’eccezione è, inizialmente, la panchina proprio di Leao. Torna Jovic (Abraham infortunato così come Sottil e Bondo), Gimenez resta inizialmente tra le riserve. Dentro, invece, Loftus-Cheek: "Vogliamo vederlo dall’inizio. E venerdì c’è un’altra partita", le parole di Moncada per spiegare la scelta (comunque discutibile) del tecnico portoghese. Il cui futuro, peraltro, "non dipende dalla finale di Coppa Italia. Abbiamo piena fiducia in lui, ha portato la mentalità giusta, è un lavoratore. Stiamo bene con lui" le parole del dirigente rossonero presente al Ferraris, al contrario di Furlani e Ibrahimovic (assenti per impegni precedenti, filtra) Milan che cerca di prendersi le misure facendo girare la palla che però non canta.

Manca l’ultima giocata, manca il movimento da scacco matto, anche perché il Genoa difende con linee strette e compattezza quasi da manuale. Tanto che il primo tiro in porta arriva dopo una sfuriata di Theo ben dopo la mezz’ora. Al contrario a Maignan tocca volare su Norton-Cuffy e soprattutto su Pulisic che nell’anticipare Messias rischia (eccome) l’autogol. Poi la prima fiammata, dopo l’ingresso di Leao per Fofana (dolorante al piede): Rafa ispira, ma lo statunitense si inceppa di fronte e Leali. Si riparte e il Genoa, che non segnava e non vinceva da un mese, gioca la carta Vitinha: gli bastano pochi secondi ed è 1-0 su cross di Martin. Buio. Poi, luce immediata. Dopo il passaggio al 4-2-4 da assalto. Che fa saltare il banco in un minuto: Gimenez imbecca Leao che insacca con la complicità di Norton-Cuffy, poco dopo il portoghese mette al centro per Joao Felix e Frendrup, nell’anticiparlo, fa bis. Per questa volta, può bastare anche così.

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