Milan, nuovo bivio. Infortuni e frenate. Pioli è sotto esame
Il Diavolo si ritrova a Milanello per riflettere su un momento di molti bassi e pochi alti, con troppi infortuni e un tecnico sotto i riflettori. La sosta arriva a fagiolo per ritrovare la compattezza e affrontare il problema infermeria.

Quest’oggi il Diavolo si ritroverà a Milanello dopo i tre giorni di pausa concessi da Stefano Pioli a ridosso dell’amarissimo pareggio in terra salentina: il menù del giorno prevede non solo gli allenamenti dei giocatori non convocati dalle rispettive nazionali ma anche una riflessione profonda sul momento vissuto dall’ambiente, fatto di molti bassi e pochi alti (come la vittoria in Champions contro il PSG). Sul banco degli imputati, come è ovvio che sia, è finito anche il tecnico, che a breve sarà convocato dalla dirigenza rossonera per fare il punto della situazione e, soprattutto, affrontare l’allarmante problema dei troppi infortuni (22 finora) accorsi dall’inizio della stagione ad oggi, che hanno pesantemente influito sul percorso del Diavolo sia in campionato che in Europa.
Sono rimasti a Carnago sia Rafa Leao che Davide Calabria, entrambi costretti a rinunciare alla chiamata di Portogallo e Italia a causa dei problemi fisici accusati al Via del Mare: se per il capitano si può pensare a un ritorno per la prossima partita con la Fiorentina, per il numero 10 di casa si proverà l’impossibile per poterlo rivedere in campo il 28 novembre, giorno della sfida casalinga, e decisiva, contro il Borussia Dortmund. La sosta, in questo senso, capita a fagiolo e permetterà a Pioli di poter riavere in gruppo per l’incontro con la Viola Simon Kjaer, Ruben Loftus-Cheek e Christian Pulisic: è fattuale che, da luglio ad oggi, sono solo tre i titolari rossoneri che non si sono mai infortunati, vale a dire Tomori, Reijnders e Thiaw. Se si esclude il convincente successo contro il PSG, l’ultimo mese in casa rossonera ha segnato sul ruolino di marcia zero vittorie e due pareggi subiti in rimonta che mettono sotto i riflettori anche la tenuta fisica e mentale del gruppo: al momento il club di via Aldo Rossi ribadisce la fiducia nel suo mentore ma è certo che tra due settimane la squadra debba svoltare nettamente. Se le partite a San Siro contro i toscani e quella con i tedeschi non dovessero sortire gli effetti sperati, provocando non solo l’allontanamento dalla vetta in campionato ma anche l’uscita anticipata dall’Europa, la panchina di Pioli potrebbe traballare pericolosamente. L’urgenza, ora, è ritrovare la compattezza ripartendo dalle note positive viste sia al Maradona che contro i parigini, segnali che dimostrano che a livello tecnico la squadra sia valida, e affrontando in maniera decisa e concreta il problema infermeria: andranno analizzati tutti gli aspetti (dalla preparazione atletica gestita da Matteo Osti, passando per l’alimentazione e la gestione dei singoli giocatori) non escludendo anche l’ipotesi di attuare dei cambiamenti all’interno dello staff di Pioli.
Continua a leggere tutte le notizie di sport su