Milan, sprofondo rosso. Pedro firma il colpo al 98’. Conceição, terzo ko di fila

Passa la Lazio: gol di Zaccagni, poi Pavlovic espulso e l’illusione di Chukwueze. Nel recupero il fallo di Maignan costa rigore e sconfitta. Il tecnico: "Io resto".

di LUCA MIGNANI
3 marzo 2025
Il rigore trasformato da Pedro che fa vincere la Lazio nel recupero, dopo il fallo di Maignan su Isaksen segnalato dal Var

Il rigore trasformato da Pedro che fa vincere la Lazio nel recupero, dopo il fallo di Maignan su Isaksen segnalato dal Var

Altro che vincere, vincere, vincere, come annunciato a chiare lettere da Conceição. Il Milan perde la terza partita di fila: non succedeva da più di due anni. E ora se la vede bruttissima: -9 dalla zona Champions, -6 anche dall’Europa minore. Ko che arriva dopo l’ennesimo psicodramma. Ma alla fine la società esprime vicinanza ai giocatori e a Conceiçao, che da parte sua non si dimette: "Il momento non è per niente facile. I giocatori sentono quello che c’è attorno al club, ma c’è una strada sola: lavorare, avere il massimo orgoglio per questi colori. Poi ci sono degli episodi che succedono che sono negativi per noi e decisivi per l’avversario. Ma la squadra ha dimostrato grande carattere, abbiamo pareggiato in dieci, poi è arrivato questo rigore. Ma meritavamo anche di vincere". Società che intanto, nonostante la spaccatura interna Ibra-Furlani, lavora sulla nuova direzione sportiva.

Nei giorni scorsi Gerry Cardinale e Zlatan Ibrahimovic hanno parlato con Igli Tare (ex Lazio) e Fabio Paratici (ultime esperienze con Juve e Tottenham), oltre ad Andrea Berta (per anni all’Atletico Madrid, più orientato verso l’Arsenal). Decisione attesa a breve. Intanto continua una stagione inzialmente di alti e bassi. Ora, soprattutto bassi. L’incipit è subito nervoso, con la doppia protesta per i contatti Dia-Musah da una parte, Theo Hernandez-Marusic dall’altra. Qualche squillo arriverebbe anche, sull’asse Leao-Reijnders e dall’altra parte con Jimenez. Ma sono squilli di una timidezza che stona con il clima pesantissimo, nell’iniziale silenzio spettrale di San Siro. Dal quarto d’ora in avanti, quando entra la Sud, riparte la contestazione. Che non risparmia nessuno, tra società e giocatori. La Lazio aspetta, riparte sulle fragilità della casa. E a cento all’ora. Così sulla stecca di Pavlovic che riconsegna palla ai biancocelesti, Maignan può solo opporsi al triangolo Marusic-Tchaouna-Marusic, ma non a Zaccagni al quale Jimenez lascia metri fatali. I 65.969 di San Siro si spazientiscono sugli errori di Theo e Fofana. Per Conceição è tempo di cambi già prima del tè, alla ricerca di qualità: Joao Felix. Ma anche l’ex Chelsea non è (ancora una volta) in serata. Gigot si divora il bis, Joao Felix alza la palla del pari, Zaccagni sfiora il palo. Aria di svolta. Ma non quella che si aspettano i rossoneri, perché l’entrataccia di Pavlovic su Isaksen si traduce in dieci contro undici. Sipario, in un contesto normale. Non qui e tant’è. Tanto che il Milan trova chissà dove la forza di rialzarsi, sulla scodellata di Leao per il neo-entrato Chukwueze. Ruggito che non basta: il contatto Maignan-Isaksen manda sul dischetto Pedro. Qui, sì, sipario.

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