Milan, un pieno di rimpianti. Reagisce ma sbaglia tanto. Muro Newcastle per il pari
Grinta ritrovata dopo il derby, però Leao, Giroud e Theo sprecano ottime chances. Nella ripresa vanno ko Loftus-Cheek e Maignan. L’affetto di San Siro per l’ex Tonali.

"Pensavo che Leao avrebbe spaccato la porta...". Allarga le braccia sconsolato Stefano Pioli, ripensa all’azione in cui il portoghese invece di calciare si è incartato e ha preferito tentare un colpo di tacco. Basta in fondo questo pensiero ad alta voce per fotografare il suo stato d’animo e anche l’esito del debutto in Champions League del Milan. Non sono bastati venticinque tiri verso la porta di Pope (bravo e fortunato) per abbattere il muro del Newcastle. Sa molto di beffa lo 0-0 finale, due punti persi dopo una gara dominata. Buon Milan, certo, ma limitato dall’atteggiamento e dalle frivolezze del suo calciatore più atteso, non a caso “richiamato” dal tecnico.
Doveva e poteva essere la notte del riscatto dopo la disfatta nel derby, e in effetti una reazione si è vista. La manita non ha lasciato (almeno nella prima ora di gioco) scorie psicologiche. Il Milan (con un cambio in ogni reparto, dentro Tomori, Pobega e Chukwueze) si è ricompattato, è riuscito a ritrovare (anche con seconde linee come Florenzi e Musah) gioco, spirito e cattiveria agonistica. Persino il feeling con i tifosi, che dopo aver accolto con affetto l’ex Sandro Tonali, hanno provato a trascinare i rossoneri fino all’ultimo assalto, per poi applaudirli a fine gara.
Nulla da dire sull’impegno, ma quando prendi a pallate per più di un’ora gli avversari tirando da ogni parte e sbagliando di tutto, non puoi prendertela solo con la sfortuna. Tra l’altro, rischiando persino la beffa in pieno recupero, quando Longstaff ha messo a dura prova i riflessi di Sportiello appena entrato al posto dell’infortunato Maignan (problema ai flessori). Alla fine restano i rimpianti, e la conta delle ghiotte occasioni non sfruttate a turno da Giroud, Theo e Leao (soprattutto lui). Ma capitate pure sui piedi di Pobega, Krunic, Pulisic, Reijnders e sulla testa di Chukwueze.
Certo, il Milan ha dimostrato di aver spedito in soffitta il derby in soli tre giorni, e questo non era scontato nonostante la visita rigenerante di Zlatan Ibrahimovic. Ma quella di ieri era una partita da vincere a tutti i costi in un girone parecchio tosto. Un tiro al bersaglio per il festival dello spreco contro un avversario lontano dagli standard inglesi che si potevano immaginare. "Non ho niente da dire sulla prestazione, sono contento – commenta Pioli –. Ovviamente il neo è non aver finalizzato le occasioni ma abbiamo giocato contro un avversario forte e fatto meglio di loro in tutto. Siamo stati più intensi, mostrando più qualità. E’ un peccato soprattutto per i tifosi. Meritavano di vincere. La squadra ha risposto bene dopo la sconfitta nel derby. Ero sicuro della reazione dei miei giocatori".
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