Milan fa il pieno di rimpianti mentre il Napoli si rialza e sogna
Il Diavolo è andato all’aria sotto i colpi del rispolverato tridente di Conte. E le scelte di Conceiçao finiscono ancora sul banco degli imputati

Santiago Gimenez dopo il rigore parato da Alex Meret
Il Napoli è tornato. Eccome. Il Milan no, nonostante una rimonta questa volta soltanto sfiorata. E forse non c’è mai stato. Dal Maradona segnali e numeri forti e chiari. Perché Conte si è messo alle spalle la serie di 7 gare fruttate appena una vittoria (dopo il “settebello” calato subito prima) e resta nella scia dell’Inter staccando l’Atalanta.
Pur senza l’influenzato dell’ultima ora McTominay, nonostante Manna continui lecitamente a parlare di obiettivo Champions, mandando messaggi a chi, come il Diavolo, ha messo gli occhi sull’allenatore azzurro: “Ha un contratto triennale, ha sposato il nostro progetto che speriamo di poter continuare”.
A proposito di sms, quello di Ibra è su “ieri, oggi, domani: sempre uniti. Non ho litigato con Furlani, parliamo di tutto, anche della direzione sportiva”, sempre più verso Paratici. In caso, avrà diverse patate bollenti tra le mani. Su tutte, quella Champions che ormai sembra un miraggio, in un weekend nel quale tutte le pretendenti al quarto posto hanno vinto. Diavolo senza alibi, compresa l’assenza di Loftus-Cheek operato d’appendicite ieri a Napoli. E le scelte di Conceiçao finiscono ancora sul banco degli imputati, come la quarta panchina nelle ultime 8 gare per Leao, per esempio.
Il Milan è andato all’aria sotto i colpi del rispolverato tridente di Conte. Ex nerazzurro, come i due marcatori, in un incrocio di destini tra passato e futuro decisamente suggestivo. Come Politano, letale nell’infilarsi tra Theo Hernandez e Pavlovic sull’assist di Di Lorenzo telecomandato dal tecnico leccese: sesto gol al Milan, 1-0. Come Lukaku, altrettanto letale nel danzare sulla malcapitata linea tracciata da Gabbia e Pavlovic per poi bucare Maignan: settimo gol al Milan, 81esimo in Serie A (come Maradona), 400esimo in carriera. E 2-0 da (quasi) titoli di coda.
Nonostante gli stravolgimenti di Conceiçao da assalto finale, nonostante la rilanciata “Theao” abbia partorito un rigore, causato da una dormita di Billing e scialacquato da Gimenez. E nonostante il 2-1 di Jovic che ha fatto diventare ancor più grave, se possibile, la stecca dal dischetto del messicano. Il Milan, quest’anno, ne ha sbagliati la metà. Numeri pesanti, su numeri che lo diventano ancora di più. Quarto posto a 9 punti di distanza e addio, in pratica: occhi chiusi. Quelli del Napoli, invece, sono ben aperti sui propri sogni. Questi, sì, tutt’ora decisamente alla portata.
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