Nuovo Milan grandi firme. Leao-Gimenez, è rilancio. Conceição osa sempre

Dopo il derby e lo scatto in Coppa, a Empoli un’altra prova da vero Diavolo. Il rosso a Tomori non cambia l’atteggiamento, poi le stelle risolvono tutto .

di LUCA MIGNANI
9 febbraio 2025
Rafael Leao, 25 anni, è entrato nella ripresa e ha firmato il primo gol rossonero

Rafael Leao, 25 anni, è entrato nella ripresa e ha firmato il primo gol rossonero

Tre indizi fanno una prova: fiocco rossonero ben in vista sulla porta a Milanello, è nato un nuovo Milan. E se la massima arriva da un’esperta del brivido come Agata Christie, c’è da crederci ancor di più. Restano le montagne russe dell’era Fonseca. Ma con ben altri picchi. In una settimana: derby soprattutto di carattere, Coppa Italia con un tasso qualitativo schizzato all’insù, bis al Castellani tirato fuori dal fango tra cambi che cambiano, bizze regolamentari e “furbate“ ("e quando sento la parola furbizia significa che c’è qualcosa che non va" il riferimento di D’Aversa a Gimenez). Ma, soprattutto, tre punti strappati non arretrando di un millimetro in dieci. Anzi, pigiando sull’acceleratore. Anche sulle fragilità altrui. Attaccando con tutte le robuste bollicine a disposizione. E difendendo anche con chi si pensava che gli scarpini proprio non se li volesse sporcare.

"In dieci la tentazione era togliere un attaccante e mettere un difensore. Ho rischiato, volevo vincere: per il Milan un pareggio equivale a due punti persi. Tutti devono uscire dalla comfort-zone e lavorare per uno scopo più grande: la squadra. Si sa che le nostre punte sono forti con la palla, ma c’è tutto un altro lavoro da fare senza".

Così parlò Conceição. E tanto è stato, pur dopo un primo tempo senza i luccichii visti con la Roma, nonostante il solo cambio di Joao Felix per Pulisic (e di modulo). Tanti tocchi, poca profondità, un ’arancione’ (quanto meno) risparmiato a Cacace, un palo (interno) di Colombo. A Rotterdam servirà altro. Poi però ecco i moschettieri che con ogni probabilità giocheranno mercoledì. Via al 4-2-fantasia. Che rischia di durare dieci minuti, quando Tomori (già ammonito) stende Colombo (in fuorigioco). Ma il var non può intervenire: solo in caso di gol/non gol, rigore/non rigore, scambio d’identità e, appunto, espulsione diretta, ma non doppio giallo.

Così, interviene Gimenez che stuzzica Marianucci. Che ci casca. Prima, era intervenuto l’uomo da Coimbra: Walker centrale, Musah terzino, Joao Felix a centrocampo più tre punte. Tradotto: non mi piego. Piuttosto, il contrario. E la scossa di inizio ripresa può così proseguire. Sulla pennellata di Pulisic che manda in cielo Leao. Sulla copertura di palla di Gimenez che scambia ancora con lo statunitense e va a prendersi la prima rete in rossonero. Due ruggiti in una serata che aveva preso una brutta piega: storta. Ma questo Milan ha vecchie e nuove doti per fare e disfare. Soprattutto, per fare.

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