Pioli, può essere l’ultimo bivio. Milan senza alibi verso Newcastle . C’è Leao per cercare l’impresa . Il caso Ibra: sempre in stand-by
Rafa ieri in gruppo, mercoledì in Champions il Diavolo deve vincere e sperare nel Borussia per il pass. Il tecnico in discussione: una mancata qualificazione potrebbe portare il club a scelte drastiche .
Tra amarezza e delusione, a Milanello si respira una leggera aria d’ottimismo portata dalle condizioni di Rafael Leao: ieri mattina, come preannunciato da Pioli, è stata fatta una partitella tra una formazione mista Primavera e Under 18 e chi non era sceso in campo al Gewiss Stadium, o comunque aveva giocato pochi minuti, volto proprio a testare lo stato di salute del portoghese. Esame superato, con il numero 10 ormai totalmente recuperato: resta da valutare quanta benzina abbia in corpo e solo la rifinitura di domani confermerà o meno la titolarità mercoledì al St. James’ Park al bivio stagionale del Diavolo in Champions League. Con una squadra martoriata dagli infortuni (Kjaer ha svolto un lavoro personalizzato e la sua presenza a Newcastle è in dubbio) e da assenze obbligate (Simic e Bennacer non sono stati inseriti in lista, per cui non potranno presenziare) il tecnico è finito di nuovo nell’occhio del ciclone non solo per alcune scelte tattiche discutibili ma anche per una prestazione collettiva decisamente confusionaria.
Scelte. Se contro il Frosinone la decisione di schierare Theo Hernandez centrale di difesa aveva premiato, lo stesso non può dirsi per la trasferta bergamasca: l’infermeria è un problema noto ma non può costituire un alibi perenne per una retroguardia che, nonostante sia priva di diversi elementi, è comunque andata in sofferenza commettendo errori grossolani che da giocatori esperti come lo stesso terzino francese, Florenzi o il capitano, non ci si può aspettare (il gol preso sugli sviluppi di una rimessa laterale ne è un esempio lampante).
Disattenzioni. Alla mancanza di qualità da parte dei titolarissimi va ad aggiungersi un calo mentale preoccupante che il Milan accusa troppo spesso negli ultimi giri d’orologio: tra campionato e Champions la squadra ha incassato 25 gol, 13 dei quali presi nell’ultima mezz’ora di gioco, segnale che la concentrazione del gruppo vacilla non poco. Nelle ultime 5 gare in Serie A il Diavolo è stato colpito 7 volte, e per la seconda volta dopo il 5-1 subìto nel derby, è tornato a registrare più di due reti prese in trasferta: numeri che, unite alle tante defezioni, non bastano però a giustificare l’attuale situazione di un club che a quasi metà dicembre si trova a 9 punti dalla vetta, ha già perso lo stesso numero di partite che aveva perso nell’anno dello Scudetto, ed è con un piede e mezzo fuori dalla Champions.
Panchina. La fiducia a Pioli è stata rinnovata non più tardi di qualche settimana fa, quando Gerry Cardinale si è presentato a Milanello per un confronto con il tecnico, ma è chiaro che se il Milan dovesse salutare ogni tipo di competizione europea anzitempo, non vincendo mercoledì a Newcastle, saranno necessarie riflessioni profonde, soprattutto considerato il danno economico che le casse rossonere subirebbero, e la dirigenza potrebbe prendere decisioni drastiche. Chissà se il prolungarsi dell’attesa per il ritorno di Zlatan Ibrahimovic non sia strettamente correlata alla panchina traballante di Pioli.
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