E Rivetti non vuole fermarsi: "Ora un negozio e il museo"

Il patron pensa in grande, aspettando il centro sportivo che sorgerà a Nonantola. Sul campionato: "Stessa distanza da playoff e playout, i ragazzi stiano sereni".

di ALESSANDRO TRONCONE
13 marzo 2025
Il presidente Carlo Rivetti ieri alla presentazione della ’Casa gialloblù’

Il presidente Carlo Rivetti ieri alla presentazione della ’Casa gialloblù’

Se fossimo in possesso del personale block notes di Carlo Rivetti, tra i primissimi sogni da realizzare una volta diventato proprietario del Modena troveremmo la cosiddetta foresteria, oggi ’Casa Gialloblù’. Di pari passo con il centro sportivo di Nonantola, luogo all’interno del quale ogni tesserato canarino si identificherà con il club. Prima di quello, però, era necessaria costruire un luogo che ospitasse i giovani che non fosse un albergo di passaggio. E quel sogno è ora realtà.

"L’abbiamo realizzato ed è uno dei passi importanti che ancora ci aspettano – ha raccontato il presidente – dal centro sportivo al negozio in centro storico per il nostro merchandising, pronto tra luglio e agosto e che spero potrà supportare e accompagnare il turismo sempre più in crescita in città. Inoltre, rimane dentro di noi il progetto del museo nel quale io credo tantissimo. Il flusso turistico che finalmente arriva a Modena, crea anche un flusso museale importante e se riuscissimo ad entrare anche noi in questo contesto museale sarà molto importante. Per quanto riguarda il centro sportivo tutto prosegue al meglio, con la speranza che i tempi previsti vengano rispettati".

Un brindisi con le autorità presenti e una rappresentanza di ragazzi che vivranno i locali del convitto, con il consueto ’Dai gialli’ a chiudere il discorso. Oltre al presidente, presenti anche i figli Matteo e Silvio, il direttore sportivo Andrea Catellani a testimonianza di quanto è stato anche raccontato anche lunedì pomeriggio durante il corso Figc, con il responsabile della sezione per lo sviluppo del calcio giovanile e scolastico Roberto Samaden, ovvero che il futuro sono i giovani e le costruzioni delle rose che verranno avranno sempre più ragazzi cresciuti nei vivai. A proposito di prima squadra, pur contenuta, Carlo Rivetti ha rilasciato una riflessione non tanto su quanto accaduto a Salerno ma su cosa si aspetta accadrà da qui alla fine: "Mancano 9 partite, ci sono ancora 27 punti a disposizione – ha concluso il numero uno – noi dobbiamo, secondo me, essere ottimisti. Siamo egualmente distanti dalla zona playoff e dalla zona playout, bisogna che i ragazzi lavorino e specialmente che stiano sereni. Devono rendersi conto delle loro possibilità, io credo che siamo una squadra forte". Ottimismo, dunque. Anche in vista della trasferta di Castellammare di Stabia che il Modena continua a preparare sapendo di non poter contare sullo squalificato Dellavalle. Domani la consueta vigilia di Paolo Mandelli e poi la partenza verso la Campania, per la seconda volta nel giro di pochi giorni. Per scrivere, però, un finale totalmente diverso da quello di Salerno. L’ottimismo di chi guida il timone, sia di buon auspicio.

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