Modena Calcio: la sfida di Andrea Sottil e il progetto della famiglia Rivetti

La famiglia Rivetti affronta nuove sfide con Andrea Sottil alla guida del Modena, puntando su un progetto sportivo solido.

di ALESSANDRO TRONCONE
17 giugno 2025
Cori, bandiere e un tifo instancabile: i tifosi del Modena Calcio colorano lo stadio di gialloblù

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Nel calcio, così come nella vita, si deve avere la forza di voltare pagina. Ma, allo stesso tempo, dotarsi di sapienza e non scordarsi delle pagine già vissute. Il quinto allenatore all’alba del quinto anno di gestione sportiva: non si va molto lontano dalla realtà quando si pensa che sia questo il momento più denso di responsabilità per la famiglia Rivetti. Bravissima, lungimirante, coraggiosa nei progetti collaterali legati alle infrastrutture, necessarie, senza le quali un progetto solido nel tempo non può esistere e il centro sportivo è un tassello imprescindibile, fidatevi. Lo ’Zelocchi’ dovrà appartenere al passato e seppur una ventina di anni fa con lo ’Zelocchi’ si è andati in A, una struttura del genere non può più essere d’aiuto alle tecniche di allenamento moderne. Chapeau, per tutto questo. Un po’ meno brava, invece, nella parallela strada delle scelte sportive, considerati gli ultimi due anni, ma è tutta esperienza. Pur meritevole di aver mantenuto la categoria (e di questi tempi, chiedere a Brescia, Spal o Benevento cosa significhi), inevitabile sottolineare che i programmi sportivi abbiano faticato a decollare ed naturale quando si cambia spesso la guida tecnica per qualsiasi motivo che non staremo qui ad elencare. Ciò che vorremmo evidenziare è che la scelta di Andrea Sottil dovrà godere del supporto totale, di chi lo ha evidentemente individuato e di chi sostiene i colori canarini. I dubbi sono legittimi, ci mancherebbe altro. Solo se supportati da tesi valide, però. L’ex allenatore della Sampdoria non può essere giudicato per la sua esperienza doriana (un frullatore di danni ancora in atto), deve essere giudicato per la A fatta ad Udine, per i miracoli sportivi di Ascoli e la tanta gavetta del passato. Ma prendere una posizione a priori non serve a nessuno. E il Modena non si preoccupi del primo pareggio casalingo o di quale periodo di fisiologica difficoltà, se mai dovesse esserci. Abbia la forza di credere fortemente nel progetto biennale al quale ha appena dato il via, più di quanto ha fatto con Bianco e Bisoli, rimasti letteralmente in mezzo tra paure e preoccupazioni di situazioni che parevano non avere via di uscita. Credere in una idea è il primo passo per portarla al successo. In bocca al lupo. Alessandro Troncone

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