Al Modena manca il salto di qualità e dopo il pareggio contro il Cosenza esce tra i fischi
I canarini partono con uno dei peggiori primi tempi della stagione: pur sapendo di avere davanti una squadra quasi spacciata dimenticano di portare in campo fame agonistica e imprevedibilità

Modena-Cosenza, Kleis Bozhanaj in un momento del match
Modena, 2 marzo 2025 – Un vecchio scrittore lasciò ai posteri un bel tema filosofico, facile da riportare anche all'ambito sportivo: “Dobbiamo riscoprire la distinzione fra speranza e aspettativa”.
La speranza era (e continuerà ad essere) vedere un Modena maturo a tal punto da compiere prima o poi questo benedetto salto di qualità. Tuttavia, sarebbe forse meglio tenere le aspettative equilibrate perché parlare di playoff o di ambizione, evidentemente, benissimo non fa.
Non si spiegherebbe, altrimenti, il motivo per il quale si sia visto un atteggiamento così blando e docile in uno dei peggiori primi tempi della stagione. Pur sapendo di avere di fronte un Cosenza quasi spacciato, il Modena dimentica di portare in campo le caratteristiche che servirebbero quando si affrontano tali situazioni: fame agonistica e imprevedibilità.
Ne esce qualcosa di non piacevole all'occhio dei presenti, tant'è che al duplice fischio i giocatori canarini vengono accompagnati dai fischi. Il ritorno di Palumbo spinge Mandelli ad un tentativo: 3-4-3 in fase di possesso, con il centrocampista spesso vicino a Caso e Defrel e 3-5-2 puro in fase di non possesso. C'è Duca a destra, Idrissi a sinistra. Il pallino del gioco se lo prende con la forza il Cosenza, il Modena è secondo su tutti i palloni ed è lento nella costruzione.
Al 28', nel giro di un minuto, il palo colpito da Ricciardi anticipa il vantaggio di Artistico, sul quale è complice una errore difensivo. Fatica ad accendersi Caso, il cui raggio d'azione è stranamente molto centrale. Gli spazi sono instasati, la fisicità di Venturi e Sgarbi ha fatto il resto. A fine primo tempo lui e Defrel resteranno negli spogliatoi per Gliozzi e Mendes.
L'atteggiamento del Cosenza, a lungo andare, muta fisiologicamente. Il baricentro si abbassa e il Modena, pur non creando, si alza col passare dei minuti e crea situazioni di potenziale pericolo. I tiri restano poveri, le lancette dei cronometri scorrono inesorabilmente e la paura della beffa è dietro l'angolo.
Nemmeno Palumbo è il solito, va detto. Ma ci mancherebbe non gli si conceda una partita appannata. Serve solo un episodio e arriva a cinque minuti dal termine con il tocco di Pedro Mendes sullo spiovente da fermo di Bozhanaj. Una sorta di mezza liberazione ma che non offre al Modena l'inerzia per tentare l'impresa finale, seppur ci sia un destro ancora del portoghese che lascia un bel brivido.
Inutile girarci intorno. Prima del fischio iniziale era occasione enorme, dopo il fischio finale è quasi un sollievo, amaro, ma comunque sollievo. Forse, da oggi, servirà parlare centellinando il termine ‘playoff’. Per il bene del Modena. Un conto è la speranza di inseguire qualcosa di ambizioso, un contro è l'aspettativa che si crea intorno. Meglio non alzarla troppo.
Il tabellino
MODENA (3-5-2): Gagno; Dellavalle, Zaro, Cauz; Duca (26'st Kamate), Palumbo, Gerli, Santoro, Idrissi (32'st Bozhanaj); Caso (1'st Gliozzi), Defrel (1'st Pedro Mendes). In panchina: Seculin, Beyuku, Botteghin, Caldara, Cotali, Vulikic, Magnino, Battistella. Allenatore: Mandelli
COSENZA (3-5-2): Micai; Sgarbi, Venturi, Dalle Mura; Ricciardi, Gargiulo, Charlys, Kouan, Ciervo (30'st D'Orazio); Fumagalli (18'st Mazzocchi), Artistico (30'st Zilli).
In panchina: Baldi, Vettorel, Cimino, Martino, D'Orazio, Cruz, Rizzo Pinna, Zilli, Ricci, Kourfalidis, Hristov. Allenatore: Tortelli
ARBITRO: Ferrieri Caputi di Livorno
RETI: 28' Artistico, 40'st Pedro Mendes
NOTE: giornata di sole, terreno in perfette condizioni, spettatori 9164. Ammoniti Idrissi, Duca, Artistico, Gliozzi. Angoli 4-1. Recupero: 1'; 4'.
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