Modena ’Il Nido’ dei canarini in diciotto mesi

Svelato il nome del nuovo centro sportivo a Bagazzano. La posa della prima pietra col presidente Rivetti: "Ora voliamo lontano"

di ALESSANDRO TRONCONE
3 aprile 2025
Svelato il nome del nuovo centro sportivo a Bagazzano. La posa della prima pietra col presidente Rivetti: "Ora voliamo lontano"

Svelato il nome del nuovo centro sportivo a Bagazzano. La posa della prima pietra col presidente Rivetti: "Ora voliamo lontano"

Nella scelta de ’Il Nido’, ha giocato tanto ed in maniera decisiva il messaggio e il senso che il Modena voleva dare al progetto più importante, più sostanzioso, più rilevante. Ovvero l’appartenenza, in primis ai colori gialloblù e poi alla famiglia intera che orbita intorno al club, avvicinando le varie squadre e facendo sentire tutti parte di uno stesso, grande, gruppo. E poi, si sa, il canarino cresce nel nido, volendo utilizzare una reale metafora della vita. "Inoltre, lasciatemelo dire, è un nome italiano", ha sottolineato Carlo Rivetti. Sappiamo bene quanto il presidente tenga alle radici e quanto tenga alla valorizzazione dei ragazzi. Questa, in sintesi, la genesi della scelta del nome del nuovo centro sportivo.

Sono state valutate diverse opportunità (tra le quali, resta aperta per il futuro, l’ipotesi di affiancare il nome ad un partner), ma ’Il Nido’ racchiude tutto ciò rappresenterà il progetto, secondo i Rivetti. Al numero uno l’onore di porre simbolicamente la prima pietra, supportato da uno degli operai del cantiere di Bagazzano a Nonantola: "Un momento speciale, un momento che aspettavamo da tanto tempo – ha detto Rivetti – abbiamo sempre detto si trattasse di uno dei passi fondamentali per la crescita del club e il futuro del nostro Modena. Sarà la nostra casa, sarà la casa dei giovani. Saranno quei muri a dover trasferire orgoglio, voglia di vincere e voglia di volare lontano. Si chiamerà così perché è la casa dei canarini, rende l’idea dell’unione, di proteggere un movimento e farlo crescere tutti insieme". Seppur simbolico, il momento di ieri mattina ha segnato l’inizio dei lavori vero e proprio. Da oggi parte una sorta di countdown che, nei migliori pensieri del presidente, vedrà la sua luce nel giro di circa 18 mesi: "Mi sono allenato prima per la posa – ha sorriso – una volta mi sono definito presidente operaio, ora sono diventato presidente muratore. Dovremo attendere tra i 18 e i 20 mesi, i progettisti tendono a dilatare i tempi mentre io tendo ad accorciarli. Prima sarà pronto, meglio sarà". Prossima fermata, dunque, il futuro.

Il centro sportivo dovrà essere base solida per le generazioni che verranno. Volendo anche pensare ad un futuro più vicino, l’aver investito sulle strutture in maniera così massiccia collocherà il Modena anche al centro del mercato: "Io so di preciso che quando si contatta un ragazzo che magari non conosce la realtà della società e della città, la prima cosa che ti chiede di vedere è il centro sportivo – ha chiuso Rivetti –, è il luogo nel quale spende la maggior parte del suo tempo, avere una struttura all’altezza delle aspettative è fondamentale. Serie A? Sono contrario ai piani triennali o quinquennali, soprattutto in un momento storico mondiale del genere. Credo sia una base di partenza questa. Poi, se si diventa presidente di una squadra credo che l’obiettivo sia di andare in serie A ma talvolta non basta. Bisogna andare in serie A e vincerla".

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