Verso il Bentegodi. Palladino, un mantra per Monza: tanto lavoro senza porsi limiti
L’allenatore archivia sempre polemiche e difficoltà. Testa al Verona per pungere. anche lontano da casa.

Non chiamatelo Special: a Monzello è Raffa per tutti. O semplicemente Mister. Raffaele Palladino nelle ultime settimane ha dovuto fare anche questo: gestire i nervi e dribblare le polemiche come faceva con gli avversari in campo da giocatore. Non ha mai voluto calcare la mano su quanto accaduto a Roma, con Mourinho protagonista: ha preferito lavorare e aspettare che anche la domenica successiva parlasse il campo. Quest’ultimo ha detto che contro l’Udinese la prestazione della sua squadra non è mancata, che il pari è stato solo un episodio, che con il gol di Thuram a San Siro qualche ora dopo, i punti fatti dal Monza e dalla Roma da quando è sulla panchina dei grandi sono gli stessi: 64. Raffa e Mou sono agli opposti: uno è l’allenatore più giovane, l’altro è quello che ha vinto di più, e solo Gilardino del Genoa ha meno esperienza in Serie A. L’ex bomber, però, ci è arrivato con un percorso che aveva già assaporato prime squadre e professionisti. Va tenuto conto un cammino europeo che ha inevitabilmente tolto qualche energia ai giallorossi, ma certifica una volta di più i progressi e la crescita dell’allenatore e della sua squadra. Un dato, quindi, che riporta alle smorfie di Josè: parole? Poche. Lacrime, e quindi alibi? Zero. Solo lavoro, nonostante le difficoltà del campionato, le aspettative - inevitabili quando rappresenti Silvio Berlusconi presidente e Adriano Galliani amministratore delegato - e le pressioni di conseguenza.
Non solo: lo scorso anno di questi tempi il Monza viveva il dramma scampato di Pablo Marì, ha lottato per il sogno europeo con la preoccupazione per le condizioni del presidente allora ricoverato, e solo qualche settimana fa perdeva Papu Gomez per l’ormai noto caso di doping. Tre episodi gestiti facendo prevalere gruppo e valori a ogni forma di nervosismo. Uno spirito costante, irremovibile anche quando una rimessa laterale strana ti toglie due punti, perché di mezzo ci sono sempre concetti tanto cari al tecnico: margini di miglioramento e crescita. Li ripete prima e dopo ogni partita indipendentemente dalle attese o poi dal risultato. E anche in vista del Bentegodi dove rientrerà D’Ambrosio, questi saranno gli stimoli di cui tener conto.
Gli ultimi precedenti in A contro gli scaligeri dicono 4 punti: vittoria allo Stadium, pareggio là. C’è Lorenzo Colombo che saprà prevedere gli schemi difensivi di chi lo allenava lo scorso anno a Lecce - Marco Baroni - e c’è la volontà di alzare l’asticella anche lontano dalle mura amiche. Fin qui il calendario-trasferte non ha sorriso: Inter, Atalanta, Lazio, Sassuolo e Roma. Il bilancio è di 4 punti, con almeno altrettanti rammarichi che riportano la mente all’Olimpico. Alla fine la testa va sempre lì, ma gli occhi sono ancora quelli di Raffa. Che vede il lato positivo, ma soprattutto la qualità delle prestazioni. Con quelle il Monza potrà togliersi grandi soddisfazioni, a Verona e ovunque: senza porsi limiti, senza alcuna paura.Michael Cuomo
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