Mulazzo troppo opaco: fuori dalla rassegna a Lunigiana

Questa recensione esamina la seconda giornata di Coppa Toscana, con l'analisi della prestazione del Mulazzo. La squadra ha confermato i timori della vigilia, non riuscendo a raggiungere la vittoria. La recensione sottolinea la necessità di una riflessione sui difetti tattici e di difesa della squadra, e l'importanza di ritornare sul mercato.

13 settembre 2023


Mulazzo troppo opaco: fuori dalla rassegna a Lunigiana
Mulazzo troppo opaco: fuori dalla rassegna a Lunigiana

La seconda giornata di Coppa Toscana ha fornito qualcosa di più di qualche indicazione. Non è mai troppo presto per capire una squadra, coglierne pregi, difetti, inclinazioni. Basta saper decifrare i messaggi, tra le cui righe si cela sempre un fondo di verità, provenienti dal campo. Se nella fase introduttiva della stagione, talune squadre avevano manifestato idee chiare, mentre altre si erano arrabattate fra promesse da marinaio e proclami effimeri, l’inaugurazione delle partite ufficiali non ha fatto altro che confermare le veridicità delle informazioni di cui eravamo in possesso. Che dire dell’attesissimo Mulazzo, rossoblù al primo impatto sconfitti (2-3) dai cugini del Serricciolo, poi in casa del Romagnano ha registrato una seconda battuta d’arresto (2-1). La conseguente eliminazione dalla Coppa ha finito per mandare in frantumi un intero servizio da dodici in cristallo di Boemia? La squadra mandata in campo dal tecnico Stefano Strata ha confermato i timori della vigilia, infatti, dopo essere passata a condurre con Rossi, i massesi hanno avuto il merito di non disunirsi, riordinarsi nella testa fino a diventare padroni della situazione e scavalcarla. Qualcuno al termine si rifugiava nell’alibi del non impiego dei prospetti Occhipinti e Pettazzoni. Esauriti stornelli e serenate, il Mulazzo nei 180’ minuti ha denunciato difetti noti sia sul piano tattico che in difesa a centrocampo e in prima linea e ha battuto il muso contro la squadra di Dati. Davvero poche le attenuanti dei lunigianesi che escono dalla contesa di Coppa con la consapevolezza di non avere ancora un’anima e un’identità. La società, aguzzando lo sguardo sulle problematiche, potrà scorgere il filo d’Arianna che la condurrà verso l’uscita. Basta ritornare sul mercato, altrimenti Strata rischia di infilarsi in un labirinto. Un panorama desolante. D’accordo: è presto, troppo presto, per decretare condanne inappellabili. Ma non si può nemmeno fingere di essere sordi e ciechi.

Ebal.

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