Napoli, Spinazzola: "Pronti per il rush finale. Fiorentina? La vera insidia siamo noi"

L'esterno azzurro ha commentato a Radio Crc il prossimo impegno dei suoi e il recente passato: "Abbiamo dimostrato che se andiamo a tutta è difficile batterci, come accaduto contro l'Inter"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
5 marzo 2025
Leonardo Spinazzola (Ansa)

Leonardo Spinazzola (Ansa)

Napoli, 5 marzo 2025 - Con l'emergenza infermeria ancora nel suo pieno, il 3-5-2 potrebbe farla da padrone anche contro la Fiorentina. Oppure, in nome di un attacco da risvegliare, Antonio Conte potrebbe rispolverare il 4-3-3 nonostante i tempi per il rientro di David Neres non siano ancora maturi: in entrambi i casi, o da quinto o da laterale alto, come successo nella gara di andata, dovrebbe giocare dall'inizio Leonardo Spinazzola, che nel pomeriggio è stato intercettato dai microfoni di Radio Crc.

Il sogno scudetto ancora vivo

 Prima di pensare al prossimo futuro, il classe '93 ha fatto un piacevole tuffo nel recentissimo passato che ha visto il suo Napoli impattare all'ultimo respiro il match con l'Inter, impedendo a quest'ultima la fuga e rimanendo così ad appena 1 punto di ritardo. "Dopo il loro gol non abbiamo mai mollato. Anzi. Abbiamo aumentato i giri del motore, l'intensità e la qualità nei passaggi e siamo stati bravi a non andare di fretta: il secondo tempo è stato superlativo e alla fine abbiamo portato a casa un pareggio meritato". Non solo la classifica: pur continuando a mancare l'appuntamento con la vittoria, gli azzurri sono usciti rinfrancati nello spirito dalla gara con la capolista. "Da questa partita abbiamo acquisito nuove consapevolezze prima di due mesi impegnativi, ai quali dunque ci approcciamo nel migliore dei modi. Per chiudere definitivamente il periodo complicato penso che dobbiamo aspettare il rientro dall'infermeria di tre giocatori: a questo punto penso che siamo pronti per la parte finale della stagione". Spinazzola fa tanto affidamento sugli elementi attualmente fermi ai box, ma in realtà il Napoli sembra aver acquisito nuova linfa anche dai giocatori arrivati a gennaio, forse inizialmente troppo sottovalutati. "I nuovi acquisti si sono integrati benissimo nel gruppo e noi siamo stati bravi a far sentire loro subito a proprio agio. Possono dare un grande contributo, perché sono giocatori importanti che con la mano del mister potranno migliorare ulteriormente sotto l'aspetto fisico, mentale e su tutto ciò che ci trasmette ogni giorno". Un altro fattore fondamentale per la rinascita del Napoli, che comunque non vince dal 25 gennaio, giorno del successo contro la Juventus, è il ritrovato feeling con il Maradona e in generale con i propri tifosi. "La loro vicinanza e il loro sostegno sono importantissimi. Sapere che ci sostengono, soprattutto in determinate partite magari più sentite di altre, per noi è determinante. E poi lo stadio è sempre bello". E' bella anche la classifica, che per quest'anno sembra prefigurare una lotta serrata fino all'ultima giornata che potrebbe includere anche delle squadre forse cancellate dal novero con troppa fretta. "Una situazione del genere può essere un bene. Noi abbiamo praticamente finito gli scontri diretti, mentre le altre perderanno punti tra di loro. Detto ciò, però, bisogna pensare partita dopo partita".

Questione di modulo e di ruolo

 Dice bene Spinazzola, che però dall'alto della sua esperienza sa bene quanto le trappole per il Napoli e per qualsiasi squadra di vertice possano nascondersi in gare sulla carta più agevoli, specialmente ora che ogni punto comincerà a pesare tanto anche nella lotta salvezza e per le formazioni che si contenderanno un posto in Europa: quanto successo di recente al Sinigaglia di Como funge da ottimo monito. Come detto proprio dal terzino, gli azzurri dovranno focalizzarsi su di sé e su ogni match per volta. A cominciare da quello di domenica pomeriggio contro la Fiorentina, un'avversaria temibile per Spinazzola, ma non come un'altra. "La vera insidia siamo noi stessi. Abbiamo dimostrato anche di recente che se andiamo a tutta è difficile batterci. Ma la condizione è appunto che dobbiamo dare tutto: se vogliamo, possiamo, anche se sappiamo pure che è difficile essere continui nell'arco dello stesso match. Sarebbe bello, ma non è realistico. Ci sono momenti in cui stai meglio e altri in cui stai peggio. Ma per tutto quello che abbiamo fatto da luglio in poi, a cominciare da tutti gli allenamenti, dobbiamo approcciare al meglio possibile gli ultimi due mesi di campionato che ci attendono anche se saranno molto intensi". A parole l'ex Roma non teme lo spauracchio viola, fungendo anzi da motivatore in vista del rush finale del campionato. Non solo il ruolo di veterano che sprona il gruppo nello spogliatoio: al netto di qualche stop causato da infortuni, Spinazzola è prezioso nello scacchiere del Napoli in diverse vesti. Si parte da quelle classiche di terzino in un 4-3-3. "Spesso oggi si parte dall'out e ci si accentra, ma è una dinamica diversa alla quale non sono mai stato abituato nella mia carriera. Non è nelle mie caratteristiche, ma il mister ci chiede di diversificare il gioco e penso che questo possa far crescere e migliorare ogni giocatore, quindi mi piace. E' una cosa nuova che mi spinge anche a pensare in modo diverso". Se questa è un'innovazione, alzare il classe '93 come esterno offensivo da parte di Conte è un ritorno alle origini per un giocatore nato con mansioni di questo tipo e che, tra l'altro, ha giocato in queste vesti proprio nella gara di andata. "Per me è come se facessi il quinto di un 3-5-2: l'interpretazione non è solo quella di un esterno d'attacco che si dedica alla fase offensiva, anzi: dietro ero in duello con Dodò. Quanto a domenica, vediamo prima se il mister mi farà giocare titolare. Se fosse così, per quanto riguarda proprio Dodò, bisogna prestare attenzione alle ripartenze e a quando perdi palla a campo aperto, perché lui vi si può infilare con la sua velocità. E' un grande giocatore, da tenere a bada in particolare nell'uno contro uno".Leggi anche - Juventus, pazza idea Ferran Torres  

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