Napoli-Genoa 2-2, Vasquez gela il Maradona. Azzurri ancora primi, ma solo a +1 sull'Inter
Apre Lukaku prima dell'autogol di Meret su colpo di testa di Ahanor. Raspadori sembra sistemare la situazione, ma nel finale il difensore rossoblù firma un pareggio che rischia di pesare nella lotta scudetto

L'esultanza del Genoa (Ansa)
Napoli, 11 maggio 2025 - Nel diluvio di Torino, l'Inter, vincendo, aveva messo pressione al Napoli, chiamato a rispondere a distanza di poche ore per riprendersi la vetta della classifica. E la replica contro il Genoa arriva, ma solo parziale. Lukaku illude un Maradona che prima trema sulla traversa di Pinamonti e poi si gela quando Meret manda nella propria porta il tentativo di testa di Ahanor.
È 1-1, ma poi a Fuorigrotta sale in cattedra l'uomo della provvidenza: Raspadori segna, ma stavolta neanche la sua prodezza basta a far vincere i suoi, che nel finale incassano l'incornata di Vasquez, a testimonianza di un match molto sofferto sulle palle alte e sui piazzati. Stavolta il punteggio non cambia più: a 180' dalla fine del torneo, e con all'orizzonte gli impegni contro Parma e Cagliari, il Napoli resta capolista e padrone del suo destino, ma con appena un punto di vantaggio su un'Inter uscita rinfrancata dalla fresca conquista della finale di Champions League.
Le formazioni ufficiali
Conte lancia un 4-4-2 che tra i pali vede Meret, con Di Lorenzo, Rrahmani, Olivera e Spinazzola in difesa e Politano, Anguissa, Lobotka e McTominay a centrocampo, mentre davanti tocca a Lukaku e Raspadori. Vieira replica con un 4-2-3-1 aperto da Siegrist, protetto da Sabelli, Otoa, Vasquez e Ahanor, a loro volta schermati da Masini e Frendrup: l'unica punta è Pinamonti, assistito da Norton-Cuffy, Messias e Vitinha.
Primo tempo
Pronti, via e Otoa e Lukaku si scontrano pesantemente, ma per fortuna per entrambi non ci sono conseguenze serie. Il belga torna in campo e al 4' per poco non riceve il suggerimento di Spinazzola dagli sviluppi di una ripartenza. Poco dopo si mette in proprio Politano, che fa tutto bene accentrandosi prima di esplodere un mancino da fuori che sibila di non molto sul fondo. Il Genoa prova a replicare con una penetrazione di Frendrup contrata da Di Lorenzo. Il Napoli insiste con ben più determinazione e al 9' sfiora la rete con una rovesciata di McTominay su assist di Anguissa, il tutto preceduto da una lunga e tambureggiante azione. I rimpianti del Maradona per l'acrobazia leggermente alta del beniamino numero uno si accentuano quando si ferma un altro idolo come Lobotka, tradito da quella caviglia già claudicante da Lecce: l'azzardo di Conte per un recupero lampo non paga e così dopo neanche un quarto d'ora di gioco scatta l'ora di Gilmour. Nonostante il contrattempo, al 15' gli azzurri sbloccano la contesa con Lukaku, che riceve l'imbucata di McTominay, vince il duello fisico con Vasquez e incrocia nel sacco. I rossoblù, attutito il colpo, provano a reagire con uno spunto di Messias stoppato con le buone e con le cattive da Olivera. Al 23' è ben più nitida l'occasione confezionata dalla ditta Politano-Raspadori: l'esterno vince il duello con Vitinha (e non è una novità) e mette in mezzo per il numero 81, che si gira e calcia forte trovando la replica in corner di Siegrist. Al 27' si vede anche il Genoa con un grande lavoro di sponda di Pinamonti che lancia Messias, che scappa a Olivera e rifinisce per Vitinha, il cui tocco verso il secondo palo è impreciso: per poco non ne approfitta proprio colui che aveva avviato l'azione, che manca per poco il tap-in. Al 29' Spinazzola crossa per Di Lorenzo, che colpisce più di spalla che di testa, regalando così la sfera a Siegrist. Gli ospiti crescono e prima sfiorano il pareggio con Pinamonti, che incorna sulla traversa la punizione battuta da Vitinha e poi, al 32', lo trovano con Ahanor, che su suggerimento verso il secondo palo di Messias dagli sviluppi di un altro piazzato impallina Meret, a sua volta sfortunato complice nell'occasione, nonché di fatto autore dell'autogol che gela il Maradona. Il Napoli, insolitamente in difficoltà su calci da fermo, prova a scuotersi nella figura di Spinazzola, che al 40' galoppa fino al fondo, con tanto di tunnel su Sabelli, ma guadagna solo un corner grazie alla deviazione di Otoa. Al 44' rischia di combinarla grossa Anguissa, scippato da Frendrup: Politano ci mette una pezza. L'arbitro Piccinini assegna 3' di recupero, chiusi da un errori in uscita di Masini che regala agli azzurri l'ultima chance: Di Lorenzo svetta da corner, ma la palla termina alta prima del duplice fischio.
Secondo tempo
Non ci sono sostituzioni all'intervallo e, come già successo nel primo tempo, il Napoli prova fin da subito ad alzare i giri del motore: al 47' Lukaku si libera ancora di Vasquez (tra l'altro ammonito nella coda della frazione iniziale) e calcia dal limite, trovando stavolta la pronta replica di Siegrist. Al 52' la fortuna sembra aiutare gli azzurri quando un rinvio di testa di Otoa colpisce proprio Vasquez e poi arriva sui piedi di Raspadori, che quasi dalla linea di fondo impegna Siegrist, che evita ai suoi la beffa. La carrellata delle occasioni della capolista per riportarsi in vantaggio prosegue con il rimorchio di Anguissa su suggerimento di Di Lorenzo: la sagoma di Vasquez respinge la minaccia. Vieira decide di cambiare per primo, inserendo Martin per Messias. Dopo una lunga fase di apnea, il Genoa torna a farsi vedere in attacco con la cavalcata di Norton-Cuffy, chiusa da una botta deviata da Rrahmani. Al 64' ha ben altro esito il sinistro di Raspadori, che con l'altro piede aveva eluso la marcatura di Otoa e Frendrup su un altro filtrante vincente di McTominay: Napoli di nuovo avanti nel match e nel testa a testa a distanza con l'Inter. Proprio lo scozzese al 67' prova a chiudere la contesa con una conclusione da zona centrale, ma stavolta Siegrist alza la saracinesca. Vieira cambia ancora: dentro Bani e Kassa per Otoa e Vitinha. Al 70' i rossoblù si rendono pericolosi con un'altra iniziativa di Norton-Cuffy: Di Lorenzo anticipa in maniera provvidenziale Pinamonti. Dall'altro lato Raspadori ci riprova da zona centrale, ma stavolta Bani rinvia la sua botta. Vieira pesca ancora dalla panchina, con la speranza di regalarsi qualche jolly buono: salgono Venturino e Zanoli e scendono Ahanor e Sabelli. Alla ripresa del gioco Politano va a caccia del tris con un tiro a giro che, deviato, diventa quasi innocuo per Siegrist. Anche Conte cambia, mettendo quantità con Billing per Raspadori. All'84' sono proprio i duelli fisici a tradire ancora gli azzurri: cross di Martin e colpo di testa vincente di Vasquez, dopo che poco prima Anguissa aveva avuto la palla del tris con un contropiede invece gettato alle ortiche forse per un eccesso di stanchezza. Il Napoli non ci sta e prova subito a tornare in vantaggio con Politano, sul cui mancino da fuori Siegrist è però attento: è l'ultima giocata del numero 21, che lascia il campo a Neres. I minuti di recupero sono 4, al terzo dei quali Billing di testa sfiora il colpaccio che non avverrà mai: Napoli ancora capolista, ma solo a +1 sull'Inter.
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