Genoa-Napoli 2-2: Pareggio che riapre la corsa scudetto in Serie A

Il Genoa ferma il Napoli sul 2-2, con gol di Lukaku e Raspadori. La corsa scudetto si riapre in Serie A.

di Redazione Sport
12 maggio 2025
Giacomo Raspadori, 25 anni, autore del momentaneo 2-1 che ha illuso il Napoli

Giacomo Raspadori, 25 anni, autore del momentaneo 2-1 che ha illuso il Napoli

GENOA

GENOA (4-4-2): Meret 5.5; Di Lorenzo 6, Rrahmani 6, Olivera 5.5, Spinazzola 6; Politano 6 (44‘ st David Neres sv), Anguissa 6, Lobotka sv (12‘ Gilmour 5.5), McTominay 7; Lukaku 6, Raspadori 7 (34‘ st Billing 5.5). Allenatore: Conte 6.

GENOA (4-4-1-1): Siegrist 6.5; Sabelli 5.5 (33‘ st Zanoli 6), Otoa 5.5 (25‘ st Bani 6), Vasquez 7, Ahanor 6.5 (33‘ st Venturino 6); Norton-Cuffy 6, Masini 6, Frendrup 5.5, Vitinha 5.5 (25‘ st Kasa 6); Messias 6 (14‘ st Aaron Martin 6.5); Pinamonti 5,5. Allenatore: Vieira 6.5.

Arbitro: Piccinini di Forlì 6,5.

Reti: 15‘ Lukaku, 32‘ aut. Meret, 18‘ st Raspadori, 39‘ st Vasquez.

Note: ammoniti Vasquez, Vitinha, Billing. Angoli 8-0. Recupero: 3‘, 4‘.

Tutto riaperto. Alla fine il Genoa non si inchina ai tabù e al Napoli non basta aggrapparsi ai suoi totem, quello grande e quello piccolo. Il gruppo di Vieira ha ridefinito i giochi scudetto, ma Conte e i suoi ragazzi devono farsi un bell’esame di coscienza. Perché il primo pareggio regalato da Meret è stata una sfortunata deviazione, un autogol sghembo come una serata storta, con una ginocchiata che ha mandato in porta il pallone che il portiere di Conte aveva respinto. Ma sul secondo gol del Genoa che ha gelato il Maradona ci sono molte complicità di una difesa che lascia Vasquez libero di incornare un pallone che cambia le sorti del campionato.

Prima erano stati i due totem a dare certezze ai partenopei: Lukaku aveva aperto subito le marcature realizzando il suo ottavo gol personale ai rossoblù liguri, la squadra che ha punito più spesso. Idem per la carta quasi vincente del mazzo di Conte, quel Giacomo ’Jack’ Raspadori che aveva già deciso con gol pesanti il tricolore cucito da Spalletti e che stava risolvendo la volata anche per l’ex juventino e interista. Anche lui ha il Genoa come vittima preferita: con quello di ieri fanno cinque reti al Grifone.

Lukaku e Raspadori sono due simboli chiari dello scudetto che il Napoli è ancora vicino a vincere, ma ora non può più commettere errori. Sono i due giocatori che più di tutti incarnano lo spirito del loro tecnico: farsi trovare pronti quando serve. Raspadori ha solo 25 anni, ha ancora la faccia da bravo ragazzo, ma è spietato come un cobra. Alla sua età il giovane jolly bolognese ha già in bacheca uno scudetto e un campionato Europeo, ma soprattutto i suoi allenatori lo adorano tutti. Per le qualità morali, certo, ma anche per l’utilità pratica. I suoi gol furono decisivi nel momento cruciale quando arrivò il titolo con Spalletti, ieri la sua parte prima di uscire l’aveva fatta anche stavolta. Prima del pisolino della difesa su Vasquez, prima che il Napoli protestasse per un fallo di mano in area (ma il difensore genoano aveva il braccio molto aderente al corpo e la decisione di Piccinini è parsa giusta). Prima che un campionato già riscosso fosse rimesso sul tavolo da gioco, e la cosa più singolare è che a fare la differenza potrebbero essere le riserve.

Quelle dell’Inter non hanno fallito la prova, il Napoli che ha perso subito anche Lobotka rischia di non completare l’opera per mancanza di vere alternative.

Doriano Rabotti

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