Napoli-Inter, Inzaghi: “Dovevamo essere perfetti e non lo siamo stati”

Il tecnico nerazzurro recrimina per l'1-1 maturato al Maradona, che invece fa più felice Conte: “Meritavamo qualcosa in più, ma siamo felici della prestazione”

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
1 marzo 2025
Simone Inzaghi

Simone Inzaghi

Napoli, 1 marzo 2025 - Pari e patta, ma fino a un certo punto. Napoli e Inter evitano rispettivamente la fuga avversaria e il sorpasso, ma allo stesso tempo con l'1-1 maturato al Maradona non cancella i rimpianti. Apre Dimarco e chiude Billing una giornata che, nel pomeriggio, si era aperta con la frenata dell'Atalanta in casa contro il Venezia: tanto per restare in tema delle chance cestinate in questo turno di campionato dalle prime della classe.  

Le dichiarazioni di Inzaghi

Il primo a presentarsi ai microfoni del dopopartita è Simone Inzaghi, che nonostante la rimonta incassata quasi all'ultimo non disdegna il pareggio finale. "La partita era difficile e il primo tempo è stato equilibrato. Nella ripresa invece abbiamo avuto dei problemi. Loro sono cresciuti e ci hanno messo in difficoltà, essendo anche più freschi, ma sul gol preso dovevamo essere più bravi".

L'impressione è che l'Inter abbia perso tanto, anche a livello di leadership, dopo l'uscita dal campo di Dimarco, momentaneo match winner. "Ha avuto un indolenzimento e quindi abbiamo dovuto spostare Dumfries a sinistra. Al di là di questo, negli scontri diretti bisogna essere perfetti e noi non lo siamo stati. Dovevamo essere più attivi e attenti e non permettere a Lobotka di entrare in area".

Neanche i cambi hanno inciso, al contrario di quanto accaduto al Napoli. "Entrare a gara in corso in questi match non è semplice, ma i ragazzi hanno provato ad aiutarsi. Avevo pensato anche di passare al 4-4-2, con Dumfries che doveva andare su Spinazzola, ma non l'ho fatto e ho preferito spostarlo a sinistra, inserendo Pavard".

Le dichiarazioni di Conte

  Poi c'è Antonio Conte, decisamente più felice del pareggio. "La squadra s'è meritata due giorni di riposo. Un po' di disappunto c'è, perché abbiamo fatto una grande partita contro una squadra molto forte, una corazzata costruita per vincere e, ad oggi, la formazione da battere. Essere riusciti a giocare così ci deve dare tante consapevolezze sulle nostre potenzialità ma, al tempo stesso, anche far crescere i rimpianti per il secondo tempo di Como, nel quale siamo mancati. Dobbiamo mostrare cattiveria: se lo faremo, resteremo fino alla fine attaccati".

La parola scudetto è tornata un tabù a Fuorigrotta, dove Lukaku si accende ancora a sprazzi. "Forse va servito prima, soprattutto sui cross, ma oggi forse ha fatto la partita migliore da quando è qua. Per noi è un giocatore importante e se diventa dominante lo diventiamo anche noi. Quest'anno ha un po' faticato, ma oggi ha fatto bene. Tutti hanno giocato bene, al punto che meritavamo qualcosa in più".

La disamina di Conte si chiude tra carota e bastone. "Se ci avessero detto che saremmo stati a -1 dalla vetta a questo punto avremmo firmato, ma non dobbiamo accontentarci. Anche perché dietro Atalanta e Juventus incombono e, quindi, il nostro obbligo sarà affrontare questo finale di stagione con la voglia di regalare emozioni ai tifosi".

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