Napoli, la strana coppia Lukaku-Raspadori riaccende il sogno scudetto
Le due punte del 3-5-2 sempre più solido (ri)voluto da Conte chiudono la crisi azzurra alla vigilia della trasferta in casa del Venezia e dello scontro diretto tra Atalanta e Inter

Romelu Lukaku (Ansa)
Napoli, 10 marzo 2025 - Alla fine vittoria è stata: il Napoli, dopo oltre 40 giorni di digiuno, riallaccia il filo con il successo e lo fa contro una Fiorentina a due facce. Viola quasi assenti ingiustificati nel primo tempo e poi ben più presenti nella ripresa, pur senza riuscire a riaffiuffare gli azzurri, scappati in avanti grazie a Romelu Lukaku e Giacomo Raspadori, nonostante il gran destro di Albert Gudmundsson. Forse la crescita degli ospiti è stata facilitata dal contemporaneo calo dei padroni di casa, un po' alle prese con il classico braccino del tennista dopo un lungo digiuno e con una condizione fisica generale non esattamente ottimale, ma fatto sta che a referto ci va un finale rovente nel quale Antonio Conte, per sua stessa ammissione, ha temuto un'altra beffa last minute, che in questo caso avrebbe significato fuga in avanti dell'Inter. Invece no: il Napoli vince e resta in scia alla capolista alla vigilia del turno forse chiave in cui quest'ultima sarà visita all'Atalanta, mentre per gli azzurri all'orizzonte c'è la trasferta in casa del Venezia. In teoria adesso la chance di scappare potrebbe essere nelle mani dei partenopei, sempre più a proprio agio con il nuovo modulo.
La 'strana coppia' che fa felice Conte e il Napoli
Il discorso vale maggiormente per l'attacco, paradossalmente più produttivo con il 3-5-2 che con quel 4-3-3 ormai da anni di casa a Fuorigrotta. Lo stupore in realtà è relativo, perché sia Lukaku che Raspadori, per le proprie caratteristiche tecniche, si sposano maggiormente con lo schema rispolverato da Conte a causa dell'emergenza infortuni. La 'strana coppia' funziona a meraviglia, con i due protagonisti che si valorizzano al massimo l'un altro. Il belga, lavorando spalle alla porta, trova nell'italiano il perfetto incursore per le sue sponde. Ma non solo: finalmente, dalla prospettiva di Conte e di un'intera piazza, il numero 11 ritrova a sua volta la via del gol, ottemperando a quella che è la sua mansione principale per ruolo e aspettative e, sarà un caso o forse no, il Napoli torna a vincere dopo 5 turni di digiuno proprio quando si sblocca il suo bomber. Un gol facile facile, si dirà. Vero, ma quanti dei cosiddetti gol facili facili Lukaku ha sbagliato in carriera e anche in questi suoi primi mesi in azzurro? A tal riguardo, si è detto tanto: da un congenito scarso cinismo sotto porta a una forma fisica non ottimale e neanche aiutata dal precedente lavoro svolto lontano dall'area. Per una volta, invece, il belga si trova al punto giusto al momento giusto e capitalizza al massimo la risposta così così di David De Gea, una rarità in questo campionato, alla botta di certo non irresistibile di Scott McTominay, tra i migliori in campo nonostante il fastidio muscolare accusato nei giorni precedenti al match e tornato in auge in coda allo stesso. Lukaku segna e fa segnare, e non è uno slogan elettorale: nella ripresa l'ex Chelsea torna a indossare i panni preferiti dell'assistman e apparecchia per l'incursione vincente di Raspadori, il 'gemello diverso' che nel 3-5-2 ha finalmente trovato il suo ruolo ideale dopo anni e anni di giri, traslochi, attese e panchine. In realtà, lo stesso Napoli nel suo complesso sembra sposarsi bene con il nuovo schema, figlio sì dell'emergenza ma forse indirettamente anche dell'addio di Khvicha Kvaratskhelia e delle scelte fatte (o non fatte) sul mercato per sostituirlo (o meno). David Neres è infortunato ma quasi a fine calvario e comunque forse, dopo il boom iniziale, era in un certo senso rientrato nei range di un rendimento medio non tale da giustificare la titolarità fissa in un 4-3-3 che per lo stesso motivo sembra andare largo anche a Noah Okafor. Dunque, meglio continuare nel solco di un 3-5-2 in cui comunque ci sono ancora diverse cose da migliorare e sulle quali lavorare.
Problema cinismo e il monito del Venezia
E' infatti vero che gli azzurri producono tanto, addirittura 2 XG (gli Expected Goals) già nel primo tempo, dato influenzato anche dalla traversa colpita da Giovanni Di Lorenzo, ma è altrettanto chiaro che in fase di concretizzazione gli ingranaggi sono ancora da oliare. Demeriti degli azzurri, che sbagliano tanto dalle parti di De Gea, ma anche tanti meriti di quest'ultimo, che in parte si riscatta dopo l'errore del primo tempo che aveva spianato la strada al tap-in di puro istinto di Lukaku. Una doppia combinazione, tripla se si aggiunge il destro vincente di Gudmundsson che ha portato il Napoli a rischiare fino all'ultimo secondo quella beffa già capitata ben due volte all'Olimpico di Roma. Stavolta, complice il tiro sbilenco all'ultimo secondo di Cher Ndour, gli azzurri si salvano e trovano una vittoria fondamentale, se non addirittura una delle più cruciali dell'intero campionato. A pesare erano il digiuno di successi e l'imminente bivio che vedrà una tra Inter e Atalanta rischiare di perdere terreno ma soprattutto le stesse certezze del Napoli, letteralmente ritrovate alla vigilia di una trasferta, quella del Penzo, da non sottovalutare. Il Venezia è infatti in piena bagarre salvezza ma, a dispetto della classifica poco lusinghiera, ha creato tanti grattacapi a diverse formazioni di vertice, alcune delle quale addirittura fermate da una squadra difficile da intepretare. Lo stesso Napoli nella gara di andata rischiò di pagare lo scotto di una delle gare trappola per antonomasia del campionato. Curiosamente, era un'altra epoca, nella quale la 'strana coppia' non era esattamente così amalgamata. Anzi: Lukaku sbagliò il rigore prima dell'ingresso provvidenziale dalla panchina di Raspadori per sistemare le cose. Oggi i due invece si trovano che è una meraviglia e, cosa ancora più difficile da prevedere in quel pomeriggio di fine dicembre che sembra molto più lontano nel tempo, giocano sempre assieme e bene. Per la gioia del Napoli e di Conte, che dopo tanti giri immensi ha ritrovato il suo modulo dei sogni.
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