Napoli, Manna: quasi ricattati da Kvara. “Il mercato? Pesano i nostri parametri economici"

Il direttore sportivo azzurro fa il punto al termine di una sessione che ha scontentato gran parte della piazza: "Volevamo fare di più, ma diamo fiducia al lavoro del mister e a questo bellissimo gruppo"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
5 febbraio 2025
Aurelio De Laurentiis e Antonio Conte (Ansa)

Aurelio De Laurentiis e Antonio Conte (Ansa)

Napoli, 5 febbraio 2025 - Come cambia il tempo: dagli elogi estivi per un mercato faraonico alle critiche invernali per una sessione all'apparenza in sordina che, in attesa del verdetto del campo, passerà alla storia per la cessione di Khvicha Kvaratskhelia. Nel mezzo c'è un Napoli ancora capolista in campionato ma reduce dalla frenata contro la Roma che ha un po' spento gli entusiasmi, a loro volta sedati da una campagna acquisti per molti non all'altezza delle aspettative. Il club partenopeo non ci sta e, nella figura del direttore sportivo Giovanni Manna, dice la sua in una conferenza stampa fiume.  

Da Kvara a Comuzzo, passando per Danilo

Inevitabile partire proprio dall'addio di Kvara, per tempistiche non in stile Napoli. "In questi giorni si sono lette dinamiche e interpretazioni non sempre vere. Ringraziamo Kvaratskhelia per quello che ha fatto per questa piazza in un momento non facile, ma a partire da luglio abbiamo provato a sanare la frattura. Ci abbiamo riprovato a novembre e dicembre, ma niente, e quindi siamo stati costretti a cederlo ora quasi come sotto ricatto. Ho letto qualcuno che parlava di risanamento del bilancio dopo gli acquisti estivi, ma non è così: basti pensare che fino a venti giorni prima di venderlo stavamo provando a trattare un rinnovo a cifre molto importanti. Le cose non sono andate bene e lui è andato via ma il Napoli ha provato subito a sostituirlo in maniera adeguata sul mercato anche nel rispetto dello status che rappresentava a livello mediatico per questa squadra. Non siamo riusciti a concretizzare delle trattative perché a gennaio i parametri sono diversi ed è difficile che i giocatori forti possano spostarsi. Poi ci sono i nostri parametri, quelli che il Napoli aveva, ha e avrà anche in futuro a livello salariale che a loro volta contano". Da una cattiva notizia a una buona che arriva sul fronte rinnovi: in ballo ci sono i prolungamenti di Mathias Olivera, André-Frank Zambo Anguissa e Alex Meret. "Con Olivera siamo a un passo dalla firma anche grazie alla sua volontà. Anche Meret vuole restare e a dicembre ci siamo dati appuntamento per momenti più tranquilli, quindi nelle prossime settimane il discorso potrebbe riaprirsi e lo stesso vale per Anguissa, nel cui contratto c'è già un'opzione per prolungare di due anni". Tornano le nubi quando si riparla del mercato, spostandosi così sulla difesa. Da Danilo a Pietro Comuzzo: tutto si è chiuso con un nulla di fatto. "Danilo lo conosco dalla mia precedente esperienza alla Juventus e posso dire che avevamo definito tutto: lo aspettavamo ma poi ha fatto un'altra scelta a livello personale e familiare. Comuzzo sarebbe stato per noi un grande investimento soprattutto in ottica futuro: inoltre, avrebbe permesso a Rafa Marin di andare a giocare altrove, e anche in questo caso era tutto già fatto. Avevamo presentato un'offerta vera, reale, alla Fiorentina per accaparrarci un giocatore che non sarebbe neanche entrato nella lista, ma non è andata. Dispiace per il clamore mediatico, così come dispiace che le cose non siano andate come volevamo. Abbiamo venduto un giocatore importante e le aspettative erano alte, quindi forse implicitamente le abbiamo create anche noi, ma allo stesso tempo abbiamo un gruppo che finora ha raccolto 54 punti e non dobbiamo sminuirlo".

I (possibili) eredi di Kvara: da Garnacho a Okafor

Manna fa mea culpa forse anche oltre i propri eventuali demeriti, anche perché l'impressione generale è che i freni maggiori alle trattative siano arrivati dai piani altissimi del club partenopeo e dai suoi già citati parametri economici che a detta di molti potrebbero essere un ostacolo alla crescita futura delle ambizioni. "Stiamo facendo un grande percorso partendo da una squadra che l'anno scorso era arrivata decima ed è importante riconoscere tutto ciò. Ora, anche grazie al lavoro del mister, abbiamo riportato il Napoli in linea con i suoi obiettivi, su tutti il ritorno nelle competizioni europee, ma indubbiamente per determinati aspetti economici questa piazza può ancora essere vista come di passaggio: specialmente quando c'è qualcuno che offre di più. Anche questa crescita qui rientra in un percorso che stiamo facendo e che richiede tempo, non potendosi ultimare in pochi mesi". Di ultimato c'è il mercato e ciò che ha sancito per l'attacco, tra suggestioni e giocatori realmente arrivati. "La lista per il dopo Kvara è lunga e non tutti i nomi sono usciti in pubblico. Alejandro Garnacho in realtà lo stavamo trattando da tempo e ci siamo andati vicini a prenderlo ora e non a luglio, quando sarà diverso, ma anche in questo caso abbiamo pensato ai parametri economici: inserire in rosa un giocatore giovane ma che avrebbe guadagnato già così tanto non ci sembrava giusto per gli altri. Per Karim Adeyemi avevamo una bozza di accordo con il Borussia Dortmund, ma il veto è arrivato dal giocatore, mentre per Allan Saint-Maximin ci sono stati dei problemi burocratici. Dispiace, ma i soldi entrati dalla cessione di Kvaratskhelia saranno investiti in futuro per completare la rosa". Si torna poi alla cessione del georgiano, con Manna che svela qualche retroscena. "Insieme al suo entourage era in contatto con il Paris Saint-Germain da maggio. Avevamo avuto due offerte, di cui una che comprendeva due giocatori, ma non volevamo venderlo in estate per dare un segnale di forza in vista dell'inizio del nuovo ciclo. Abbiamo resistito fino all'ultimo, ma poi non avevamo scelta". Il rimpiazzo, per qualcuno poco più di una toppa, si chiama Noah Okafor, che a metà gennaio non aveva superato le visite mediche con il Lipsia: un dettaglio forse non da poco che preoccupa la piazza sull'integrità del giocatore. "Sono dinamiche di altri club e non del tutto vere. Ha avuto un infortunio a dicembre, è più indietro degli altri secondo alcuni parametri, ma anche grazie ai metodi del mister ha tempo per ritrovare la forma migliore".

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