Napoli, non solo Lucca e Nunez: per l'attacco spunta anche l'ipotesi Kean
La punta potrebbe svincolarsi dalla Fiorentina entro il 15 luglio per 52 milioni, pagabili in due rate: gli azzurri ci pensano, visti i costi alti dei primi due candidati al ruolo di vice Lukaku

Moise Kean (Ansa)
Napoli, 5 luglio 2025 - In teoria, le priorità del mercato del Napoli erano (e sono) un difensore centrale e un esterno d'attacco, entrambe vicine: rispettivamente Sam Beukema e Noa Lang sono a un passo dal vestirsi d'azzurro, con le due trattative rispettivamente con Bologna e PSV Eindhoven che dovrebbero chiudersi positivamente entro il giorno del ritrovo del gruppo a Castel Volturno, fissato per il 15 luglio. Entrambi dovrebbero essere due titolari, a meno che per la corsia mancina non dovesse arrivare anche Dan Ndoye, aprendo a quel punto un ballottaggio. Questioni alle quali, eventualmente, Antonio Conte penserà in un secondo momento: in un calciomercato ricco di sorprese e colpi di scena, prima c'è da ufficializzare i due acquisti oggi più prossimi, rimandando magari a un secondo momento l'assalto definitivo al terzo. C'è però una casella, non necessariamente legata all'undici tipo, che è a sua volta al momento piuttosto sguarnita: quella della seconda punta, da utilizzare in luogo o con Romelu Lukaku.
Lucca e Darwin, costi eccessivi
La questione, fino a qualche giorno fa, sembrava ormai ridotta a un testa a testa a due tra Lorenzo Lucca e Darwin Nunez, due profili molto diversi sotto tutti gli aspetti. Leggermente più giovane, già addentrato nel calcio italiano e più disposto ad accettare la panchina il primo, più esperto per età e in campo internazionale e più ambizioso, pretenzioso e versatile sul rettangolo verde il secondo: due identikit che portano con sé anche una bella forbice a livello di costi, con l'uruguaiano valutato dal Liverpool non meno di 60 milioni a fronte dei 'soli' 40 milioni stimati dall'Udinese per il piemontese, per un leggero sconto rispetto ai 45 milioni inizialmente chiesti. Il problema è che, dalla prospettiva di un Napoli che ha ancora voglia di fare di Lukaku il faro centrale dell'attacco, entrambi sono fin troppo esosi rispetto alla spesa ipotizzata. Per Lucca gli azzurri si sarebbero fermati a 25 milioni più bonus, massimo 30 milioni, mentre i discorsi per Nunez erano e sono a uno stadio ancora più embrionale per i costi del cartellino ma anche dell'eventuale ingaggio, non meno di 6 milioni: la prematura scomparsa di Diogo Jota rischia poi di rallentare ulteriormente qualsiasi discorso in uscita da parte dei Reds, che al momento hanno ovviamente altri pensieri. Tutto, dunque, sembrava spingere in azzurro Lucca, un profilo che neanche tanto a fari spenti il Napoli monitora da tempo: addirittura da ben prima dell'acquisto, un anno fa, di Lukaku, del quale sembra l'alter ego più azzeccato. La grande stazza (201 centimetri per 80 chilogrammi) pareva un po' un limite per un attaccante che nel Napoli di qualche stagione fa, quello più 'giochista' che 'risultatista', avrebbe faticato a dismisura, ma l'avvento in panchina di Conte ha cambiato tutte le prospettive, per una rivoluzione tattica che ha guadagnato credito, ovviamente, dopo la vittoria dello scorso campionato. Oggi tutto e tutti sono ai piedi del tecnico salentino, il primo allenatore al quale è stato concesso il parziale pensionamento del 4-3-3, il modulo prediletto di Aurelio De Laurentiis. In realtà, con il mercato ancora in fieri, è difficile sbilanciarsi oggi sulla veste tattica del Napoli l'anno prossimo. La ricerca matta e disperatissima di almeno un esterno sembra rilanciare il 4-3-3 ma, come da Conte-pensiero, è più probabile che gli azzurri anche nel prossimo futuro possano mutare pelle a seconda dell'avversario e delle contingenze del momento. Dunque, gli eventuali Lucca o Nunez potrebbero dare respiro a Lukaku oppure affiancarlo. Ad oggi entrambi molto eventuali, perché i costi non calano e all'orizzonte potrebbe palesarsi un'occasione molto succulenta da non lasciarsi scappare.
Idea Kean
Fino al 15 luglio, Moise Kean (25 gol e 3 assist nelle 44 presenze della scorsa stagione) potrebbe svincolarsi dalla Fiorentina dietro pagamento di una clausola rescissoria da 52 milioni. Una somma che, più che altro metaforicamente, si piazza quasi a metà strada tra quelle che sono le richieste di Udinese e Liverpool rispettivamente per Lucca e Nunez e che avrebbe il vantaggio di bypassare qualsiasi trattativa con la società controparte. L'aspetto negativo, a parte il costo in sé e la concorrenza dell'Arabia e soprattutto del Manchester United, sarebbe che in teoria le clausole rescissorie andrebbero pagate in un solo saldo, tra l'altro come ben risaputo proprio da De Laurentiis, che nella parte centrale della sua gestione ha costruito proprio con questo strumento le fortune del suo Napoli: vendere pezzi da novanta della rosa, spesso anche a cifre monstre, senza attirarsi troppe ire da parte di una piazza notoriamente severa ed esigente, che nel tempo (specialmente dopo la cessione choc di Gonzalo Higuain alla Juventus) ha imparato ad accettare un compromesso forse necessario per mantenere gli azzurri competitivi quanto, se non addirittura più, di club dal fatturato ben più sostanzioso. Tornando all'attualità e a Kean, la clausola rescissoria ha un altro incentivo, rappresentato dalla possibilità di dividere l'esborso in due rate. Insomma, in questa estate il classe 2000 potrebbe costare 'soltanto' 26 milioni, candidandosi nel caso a diventare qualcosa di più di un'alternativa a Lukaku: oggi un luogotenente, con vista sulle quattro competizioni da disputare, e un domani magari proprio il sostituto del belga, che per una volta sta vivendo un'estate tranquilla, senza voci di mercato e soltanto con tanto lavoro per prendersi cura di un fisico possente ma esigente. In questo, Kean rappresenterebbe un'alternativa diversa dall'ipotesi Lucca: meno chili e centimetri, ma più velocità e agilità, per un esperimento di due punte diverse già operato la scorsa stagione con Giacomo Raspadori, che a sua volta non dovrebbe muoversi dal capoluogo campano per continuare a essere l'uomo dei gol pesanti nei (pochi) minuti passati in campo. Equilibri sottili e compromessi che nel recente passato sono stati gestiti bene da due fattori: Conte e la sua personalità d'acciaio, ma anche e soprattutto i risultati raccolti, quelli che alla fine mettono tutti d'accordo, cancellando qualsiasi malumore più o meno forte.
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