Napoli, fumata grigia per Ndoye-Beukema: il Bologna non vuole svendere i suoi ‘gioielli’

Le parti si riaggiorneranno nei prossimi giorni, nonostante la distanza sulla domanda di 80 milioni dei rossoblù, che intanto seguono anche diversi azzurri

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
24 giugno 2025
Dan Ndoye e Sam Beukema (Ansa)

Dan Ndoye e Sam Beukema (Ansa)

Napoli, 24 giugno 2025 – Fumata grigia, tendente al nero, ma senza precludere definitivamente la buona riuscita dell'affare: l'asse Napoli-Bologna è forse uno dei più roventi di questa prima parte di calciomercato, con notizie di opposto sapore ad alternarsi nel giro di poche ore e a seconda della prospettiva della vicenda. La certezza è che gli azzurri desiderano il pacchetto completo composto da Dan Ndoye e Sam Beukema e che, dall'altro lato, i rossoblù non vogliono svendere due pilastri del proprio recente glorioso passato. Ne scaturisce un muro di circa 80 milioni alzato per lo svizzero e l'olandese che i partenopei, forti di un accordo di massima con entrambi i giocatori, stanno provando a rendere meno ripido inserendo qualche contropartita tecnica. Per ora la quadra sembra lontana, con i tempi che rischiano di stringersi dalla prospettiva del Napoli per il possibile inserimento di altri club europei.

L'offerta del Napoli per Ndoye e Beukema

In principio era la temutissima (e ricchissima) Premier League, i cui blitz di norma sono tanto veloci quanto decisi e ricchi di denaro: su Ndoye sembra invece pronto a fiondarsi anche il Borussia Dortmund nonostante la valutazione molto alta fatta dal Bologna (dai 42 ai 45 milioni). Quella dello svizzero è una crescita a dir poco esponenziale, figlia del grande lavoro di valorizzazione di Vincenzo Italiano, notoriamente un maestro quando si tratta di plasmare gli esterni d'attacco. Dopo una prima stagione in rossoblù piuttosto deludente, con appena 2 gol a referto (1 in Coppa Italia contro l'Inter e l'altro, in chiusura di campionato, proprio contro il Napoli), quest'anno Ndoye, nonostante qualche problema fisico di troppo, si è scatenato: 9 gol e 6 assist, con la zampata decisiva apposta anche in finale di Coppa Italia.

Qualche scettico potrebbe chiedersi quale sia il vero Ndoye, tra quello fumoso e spesso inconcludente della prima annata in Italia e l'altro invece cinico e letale del recente passato. Se lo sarà chiesto pure il Napoli, che non a caso come prima offerta per il classe 2000 ha messo sul piatto 25 milioni, con la prospettiva al massimo di salire fino a 30 milioni: praticamente quasi 20 milioni in meno della richiesta del Bologna, che dovrebbe poi trasferire il 15% dell'eventuale plusvalenza al Basilea, dal quale Ndoye arrivò nell'estate 2023. Insomma, una forbice non esattamente piccola a dispetto dell'ottimismo ventilato da più parti su un'operazione forse legata, o forse no, a quella che potrebbe vedere Beukema fare la stessa tratta.

In questo caso, il Napoli sarebbe pronto a offrire 20 milioni a fronte della richiesta di 32-35 milioni del Bologna, che è molto più restio a cedere l'olandese per la consapevolezza di rischiare di perdere anche l'altro difensore titolare Jhon Lucumì, nel cui contratto figura una clausola rescissoria di 28 milioni. A remare dalla parte degli azzurri ci sarebbe l'assenso all'operazione di entrambi i giocatori, allettati dall'idea di tornare a disputare la Champions League, magari con ambizioni più alte di quelle dell'anno scorso, e di lottare per lo scudetto in campionato: un sì quasi totale, nonostante qualche piccola distanza sugli ingaggi da limare e l'ipotesi, nel caso di Beukema, di restare al Bologna dietro corposo aumento dello stipendio.

Le alternative

Non a caso, per il ruolo di difensore centrale il Napoli sta guardando anche altro, con Trevoh Chalobah che forse piace ancora di più dell'olandese. Il casting si fa ancora più fitto per la casella dell'esterno, che potrebbe accogliere anche più di un rinforzo. Piace Noa Lang, per il quale ci sarebbe stata un'accelerata proprio nelle ultime ore, ma stuzzica anche la suggestione Federico Chiesa: senza dimenticare il sogno Ademola Lookman o l'ipotesi Jadon Sancho. Insomma, c'è vita oltre Ndoye e Beukema ma, al netto del gap tra domanda e offerta tra le parti, a remare dalla parte del Napoli c'è l'attenzione che lo stesso Bologna sta ponendo su diversi elementi del roster azzurro. In teoria, si parlerebbe di operazioni slegate dal pacchetto ormai sulla bocca di tutti nelle ultime settimane, ma nella pratica un legame, eventualmente, potrebbe esserci. Già, perché dall'altro lato della vicenda non c'è la solita (almeno in una molto diffusa poco lunsinghiera considerazione generale) sparring partner di mercato, interessata soltanto a vendere al miglior offerente per inserire denaro cash nelle casse.

Pur con molta attenzione alle finanze come da volontà del presidente Joey Saputo, il Bologna ha l'ambizione di continuare a crescere, magari provando a diventare 'la nuova Atalanta'. Dunque, dalla prospettiva felsinea, vendere, sì, ma ai propri costi e senza neanche l'urgenza di farlo: a maggior ragione quando, all'orizzonte, c'è una stagione da quattro competizioni, proprio come il Napoli, nelle quali provare a crescere ulteriormente, con la variabile, quella che stuzzica la coppia Beukema-Ndoye, che si chiama Champions League. Poi ci sono gli appetiti rossoblù che, guardando in casa Napoli, ricadono su Alessandro Zanoli, Jesper Lindstrom, Giuseppe Ambrosino e soprattutto Giacomo Raspadori.

Un vasto range di scelta in teoria disgiunto dall'operazione regina ma, nella pratica, capace di accorciare le distanze, almeno diplomaticamente, tra Giovanni Manna da una parte e Giovanni Sartori (il fil rouge tra Bologna e Atalanta) e Marco Di Vaio dall'altra. Le parti, a prescindere dagli altri nomi in ballo, si riaggiorneranno nei prossimi giorni per il pacchetto Ndoye-Beukema, che potrebbe a sua volta dimezzarsi e perdere un pezzo per strada: forse lo svizzero, che costa molto e che comincia ad avere mercato anche all'estero, o forse l'olandese, possibilista su una permanenza in una piazza alla quale è molto legato. O forse il destino dei due sarà ancora unito: entrambi in azzurro per accontentare Antonio Conte o entrambi altrove, al Bologna o meno, per volere di un Napoli che notoriamente scappa quando ci sono aste di mercato in corso.

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