Napoli, Conte resta, il tweet di De Laurentiis: “Avanti tutti, più forti di prima”

Da un mercato faraonico, aperto dall'imminente colpo De Bruyne, al miglioramento delle infrastrutture, oltre a un forte aumento dell'ingaggio: il patron era certo di trattenere il tecnico dello scudetto

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
29 maggio 2025
Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ed il il mister Antonio Conte sull' autobus che tra migliaia di tifosi ha attraversato il lungomare Caracciolo per festeggiare la vittoria dello scudetto. Oggi il tweet del patron con la stessa foto in cui annuncia: "Avanti tutti, più forti di prima" ANSA / per gentile concessone Giancarlo De Luca

Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ed il il mister Antonio Conte sull' autobus che tra migliaia di tifosi ha attraversato il lungomare Caracciolo per festeggiare la vittoria dello scudetto. Oggi il tweet del patron con la stessa foto in cui annuncia: "Avanti tutti, più forti di prima" ANSA / per gentile concessone Giancarlo De Luca

Napoli, 29 maggio 2025 – Antonio Conte sarà ancora l'allenatore del Napoli, lo ha ufficializzato il presidente del club, Aurelio De Laurentiis con un tweet "Avanti tutti, più forti di prima" con sotto la foto di lui e Conte che esultano insieme sul bus della festa scudetto sul lungomare di Napoli.

 

Conte al Napoli: dal pessimismo all'ottimismo

  Per qualcuno la molla del tecnico salentino sarà scattata grazie all'ondata d'affetto raccolta nell'ultima settimana, quella vissuta celebrando il quarto scudetto del club partenopeo, nonché il secondo della gestione targata Aurelio De Laurentiis. Per qualcun altro in questo sempre più probabile colpo di scena c'entrerà proprio il patron, che già due giorni fa aveva avuto un primo summit con il suo allenatore dall'esito degno di una fumata grigia. Da allora però qualcosa si è smosso al punto che oggi prevale la corrente che vuole Conte restare in sella al Napoli anche l'anno prossimo: un epilogo scontato, se si pensa al contratto con scadenza il 30 giugno 2027 tuttora in vigore, ma in realtà tutt'altro che certo per un tecnico esigente che già aveva avuto degli attriti con i piani altissimi del quartier generale di Castel Volturno. Lo stesso De Laurentiis, da sempre attento ai contratti e alle cose formali, già durante la festa scudetto non aveva nascosto il rischio di perdere Conte, liquidando il tutto con una frase emblematica: "Non si può trattenere un allenatore che vuole andare via". Ma Conte, l'allenatore in questione, vuole davvero andare via? I parallelismi con quanto accaduto ai tempi di Luciano Spalletti, che a sua volta salutò subito dopo lo scudetto, si sono sprecati, tra sensazioni, timori e sirene di altre squadre. In realtà, Conte è Conte: un personaggio sorprendente, ed è proprio su questo effetto che poggiano le speranze di un'intera piazza. Dal pessimismo iniziale, quasi una rassegnazione lenita in parte dal nome del possibile successore (Massimiliano Allegri, oggi a sua volta molto vicino al Milan), dopo il primo summit di martedì pomeriggio si è passati a un cauto ottimismo che ora dopo ora sta acquisendo sempre più concretezza. Forse un peso lo avrà avuto la passerella di lunedì sul lungomare di Napoli, o forse semplicemente dal suddetto summit a Conte sono arrivate le garanzie richieste per (ri)abbracciare un progetto che ha toccato il suo apice presto rispetto alla tabella di marcia preventivata. O forse no, perché il vero acme questo Napoli potrebbe non averlo ancora raggiunto, dato che da parte di tutti c'è voglia di cominciare a brillare anche oltre i confini nazionali: questo, non a caso, è stato ed è uno dei tanti punti all'ordine nel giorno sulla tratta rovente Conte-De Laurentiis.

Gli argomenti di De Laurentiis per convincere Conte

  D'altronde, lo stesso allenatore nel corso della stagione aveva più volte ribadito l'auspicio di fare del Napoli non più una tappa di passaggio prima magari di cercare la gloria altrove. Quasi come a voler mostrarsi coerente a se stesso, Conte oggi prova a (ri)dare fiducia al Napoli, esponendosi al rischio più temuto di ogni vincitore: quello di non riuscire a confermarsi. Un atto di fede stimolato dalle promesse di De Laurentiis, tra parte economica e tecnica. Partendo dal primo ambito, è al vaglio un corposo aumento di stipendio per Conte, che oggi guadagna 6,5 milioni netti all'anno: una sorta di premio scudetto che, da solo, non basterebbe a inchiodare sulla panchina di Fuorigrotta un allenatore ambizioso e desideroso anche di scrollarsi di dosso l'etichetta che lo vuole decisamente poco vincente quando si varcano i confini nazionali. Da qui la voglia di costruire un Napoli ovviamente ancora competitivo in Serie A, scacciando dunque lo spettro del crollo verticale del precedente post scudetto, ma anche finalmente di un certo livello pure in Champions League, in un format, quello che ha debuttato quest'anno, che rischia di celare ancora più insidie. Non a caso, almeno sei innesti in sede di mercato risponderanno ai nomi di profili fatti, finiti e con comprovata esperienza a livello internazionale, per un budget che potrebbe clamorosamente sfondare il tetto dei 200 milioni: uno, a meno di colpi di scena dell'ultim'ora, dovrebbe essere Kevin De Bruyne, di fatto l'imminente primo regalo scudetto per l'intera piazza. Si passa poi alla parte tecnica, strano da dire forse quella più complicata per un club non esattamente di vertice quando si parla di infrastrutture e settore giovanile. Soprattutto il primo ambito interessa molto a Conte, che davanti a microfoni e taccuini non ha mai nascosto le sue titubanze di fronte alle condizioni del centro tecnico di Castel Volturno. Di tanto in tanto lo stesso De Laurentiis si è lanciato in proclami volti a voler avvicinare il suo Napoli ai colossi europei, tra stadio e appunto centro tecnico: se il Maradona resta un tasto rovente e complicato, con in ballo anche le altre istituzioni cittadini, su Castel Volturno dal patron sono arrivate garanzie importanti affinché la struttura, in ogni sua componente, possa avvicinarsi all'eccellenza richiesta da Conte. Conte, che con i suoi umori sta influenzando pesantemente tutto il valzer di allenatori in corso in Serie A. Tra le panchine roventi c'è quella della Juventus, club che notoriamente attende il ritorno del 'figliol prodigo' per rilanciare il proprio progetto: possibile che l'attesa possa durare ancora a lungo, perché mai come ora Conte è vicino alla permanenza in azzurro. Quanto vicino lo si saprà nelle prossime ore, con la giornata buona che potrebbe essere quella di venerdì, ma quel che è certo è che nel giro di una settimana all'ombra del Vesuvio è cambiato tutto: da uno scudetto in più in bacheca, mica poco, alla quasi certezza di proseguire sul solco dello stesso progetto tecnico. A maggior ragione, mica poco.

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