Napoli, da Brescianini a McTominay: la sliding doors di mercato che ha fatto felice Conte

L'ex Frosinone, promesso sposo degli azzurri, sarebbe finito all'Atalanta, autrice di un blitz che a distanza avrebbe sorriso pure a Manna: la virata sullo scozzese ha deciso un'intera stagione

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
1 maggio 2025
Scott McTominay (Ansa)

Scott McTominay (Ansa)

Napoli, 1 maggio 2025 - Le sliding doors di mercato, croce e delizia dei tifosi. Spesso, su un ipotetico bilancino, prevale il primo ambito, ma in casa Napoli mai come ora torna d'attualità un bivio, forse all'epoca molto sottovalutato, che caratterizzò la chiusura della sessione estiva. I protagonisti sono Marco Brescianini e Scott McTominay e, strano a dirlo oggi, in quel momento il borsino e le quotazioni dei due giocatori erano diametralmente opposte a quelle odierne. Il primo, di scuola Milan, si era messo in mostra nella stagione precedente vissuta al Frosinone, non impedendone la retrocessione ma diventandone uno dei pochi punti di luce, nonché ovviamente successivo uomo mercato: il secondo invece era in uscita dal Manchester United, una realtà lontana anni luce dallo squadrone del passato e dalla quale molti giocatori erano (e sono) in fuga. Più giovane l'italiano di scuola Milan di 4 anni e pure più rodato in un campionato come la Serie A che spesso presenta il conto a chi viene dall'estero: il colpo sembrava servito, prima di quel dietrofront che avrebbe stravolto tutto. Addirittura, con il famoso senno del poi, l'intera lotta scudetto.  

La sliding doors tra Brescianini e McTominay

  Per poche ore Brescianini è stato virtualmente un giocatore del Napoli, se non addirittura qualcosa di più: memorabili le foto, con annessa sciarpa azzurra al collo, a Villa Stuart nel momento in cui erano in corso le visite mediche che avrebbero dovuto trasferirlo dal Frosinone al club partenopeo per circa 12 milioni, tra parte fissa e bonus. Il condizionale è d'obbligo perché, improvvisamente, l'operazione saltò. All'inizio si parlò di semplici (si fa per dire) ritardi burocratici o problemi emersi nel corso dei test di rito, oppure entrambe le cose, ma la realtà avrebbe svelato l'inserimento di prepotenza dell'Atalanta, in quella fase ben più allettante del Napoli innanzitutto grazie alla partecipazione alla nuova Champions League al varo con la suggestiva formula inedita: senza contare che, sempre all'epoca, il quartier generale di Castel Volturno era poco più di un cantiere nel quale stava partendo il nuovo ciclo con alla guida Antonio Conte, per qualcuno l'uomo giusto al momento giusto per rinascere dalle ceneri del post scudetto, mentre per qualcun altro quasi uno specchietto per le allodole usato da Aurelio De Laurentiis per calmare una piazza ancora arrabbiata e delusa. Anche qui, il senno del poi avrebbe emesso la sua sentenza. Fatto sta che l'Atalanta preleva Brescianini dal Frosinone con la formula del prestito oneroso da 2 milioni con un obbligo di riscatto fissato a 10 milioni: praticamente le stesse cifre che era pronto a sborsare il Napoli, chiamato a quel punto ad andare a caccia di un piano B. Spesso nello sport, come nella vita, le soluzioni all'apparenza di ripiego si rivelano quelle buone e così nel capoluogo campano sbarca McTominay dietro pagamento di 30,5 milioni più il 10% sulla futura rivendita da riconoscere al Manchester United: parlando della sola parte fissa, più del triplo di quanto sarebbe costato Brescianini. D'altronde, quando si ha l'ardire di pescare dalla Premier League, aspettarsi un risparmio è un'illusione destinata a rimanere tale: la stessa storia del trasferimento di Romelu Lukaku, pagato al Chelsea ben 30 milioni più 15 di bonus e il 30% sulla futura rivendita, conferma questa tesi. Spesa e resa nel calcio non sempre vanno di pari passo, e lo insegnano anche determinate squadre che oggi seguono il Napoli capolista in classifica, ma nel caso di McTominay vige la proverbiale eccezione che conferma la regola.

I numeri della stagione di McTominay e Brescianini

 Il bottino totale in zona gol recita ad oggi 12 gol (11 in campionato e 1 in Coppa Italia) e 4 assist, ai quali aggiungere quella leadership innata che ha trascinato gli azzurri praticamente nell'intero arco di tutte le vicende stagionali. Dalla partenza boom alla flessione a cavallo tra fine autunno e inizio inverno, passando per l'emergenza infortuni e i relativi cambi di modulo: lo scozzese è sempre stato lì, come fedele pretoriano di Conte, probabilmente la vera molla ad aver innescato l'operazione di mercato forse più riuscita di tutte. Già perché, a dispetto dell'età non verdissima, oggi il valore del classe '96 è come minimo raddoppiato, mentre curiosamente intanto si consumava il declino della stella di Brescianini: 5 gol e 2 assist in una stagione costellata di problemi fisici e senza neanche che sia scattata la scintilla giusta con Gian Piero Gasperini. Il calcio notoriamente non è una scienza lineare né basata sull'ampio respiro e nulla esclude che in futuro i ruoli dei due giocatori possano invertirsi, ma la realtà di oggi emette una sentenza bella netta che dà pieno merito a Giovanni Manna, il direttore sportivo che ha trasformato una delusione di mercato in un'opportunità: il Napoli ci ha visto lungo e da questa famosa sliding doors, per citare un noto film, ci ha guadagnato parecchio. Specialmente in questo rush finale di stagione nel quale le fortune degli azzurri le sta facendo praticamente il solo McTominay. Lo scozzese segna, fa segnare e fa sognare: cambia una sola lettera ma, nel frattempo, cambia il mondo per una squadra che il grosso del lavoro per superare l'Inter lo ha fatto. Il lavoro però non è finito e se gli impegni al Maradona contro Genoa e Cagliari non sembrano particolarmente proibitivi, le gare esterne di Lecce e Parma, tra fame di punti salvezza e campi storicamente ostici, potrebbero riservare ancora delle trappole. Conte lo sa e lo sa pure McTominay, in questo momento l'uomo irrinunciabile per eccellenza: gioca l'ex Manchester United, più altri dieci, verrebbe da dire. E lo schema sarà lo stesso al Via del Mare, dove il Napoli si presenterà per ritrovare quella brillantezza in trasferta non apparsa, a dispetto del risultato vincente, neanche a Monza. Altra gara decisa, manco a dirlo, da un guizzo di McTominay, il 'sostituto' migliore possibile per il fuoco di paglia chiamato Brescianini.

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