Napoli, è il giorno di De Bruyne: tutti i dettagli dell'affare

Oggi il belga a Roma per sostenere le visite mediche di rito: poi la firma (con bonus di 10 milioni) su un biennale con opzione per un ulteriore anno, con uno stipendio di 6 milioni che scalerebbe a 5 nell'ultima stagione

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
12 giugno 2025
Napoli, è il giorno di De Bruyne: tutti i dettagli dell'affare

Napoli, 12 giugno 2025 - Dopo tanta attesa, il grande giorno sembra essere arrivato: gli ultimi dettagli sono stati limati e Kevin De Bruyne è a un passo dal diventare un giocatore del Napoli. Limati gli ultimi dettagli sui diritti d'immagine, il fuoriclasse belga è pronto a sbarcare nella mattinata di giovedì 12 giugno a Roma per sostenere le visite mediche di rito a Villa Stuart, dove appena due giorni fa si era visto per il medesimo motivo Luca Marianucci. Dopo che tutte le formalità saranno state espletate, gli azzurri sono pronti a ufficializzare i primi due colpi del mercato post scudetto, ai quali aggiungere il blitz per accaparrarsi Yunus Musah.

Kevin De Bruyne (Ansa)
Kevin De Bruyne (Ansa)

Le ragioni del colpo De Bruyne

  Un tris variegato che sembra fotografare bene le intenzioni del direttore sportivo Giovanni Manna e ancora di più di Aurelio De Laurentiis e Antonio Conte, la triade che ha plasmato, (quasi) sempre di comune accordo, la squadra che ha vinto il campionato appena terminato. Due giovani per il presente e per il futuro, ma con già una buona esperienza in Serie A e, nel caso dello statunitense, pure in campo internazionale, e un profilo altisonante per provare a diventare grandi anche in Champions League, oltre a mantenere sempre al massimo la fiammella dell'entusiasmo. Non che, in effetti, ci sia il rischio che intanto la piazza si sia spenta. Anzi. De Bruyne non sarà però il colpo buono, come si suol dire, solo a vendere magliette e merchandising. L'età, quasi 34 anni, e gli acciacchi fisici che ne hanno limitato l'ultima parte della sua decennale avventura al Manchester City sembrano suggerire un'operazione quasi nostalgia di una Serie A non nuova ad accogliere i fuoriclasse del pallone soltanto nelle ultime battute della carriera, quasi a mo' di cimitero degli elefanti, per un trend che potrebbe riprendere quest'anno con i probabili arrivi di Luka Modric ed Edin Dzeko. Per non parlare di quando la Juventus portò nel massimo campionato italiano Cristiano Ronaldo, raccogliendo feedback agrodolci: tanti gol in Serie A e tanta visibilità del brand all'estero, ma mai quella vittoria in Champions League per la quale di fatto l'asso portoghese era stato prelevato a costi salatissimi. Con le dovute proporzioni economiche e tecniche, il colpo De Bruyne per il Napoli avrà dei connotati simili e anche delle aspettative analoghe: provare a fare quello step ulteriore, mediatico ma soprattutto tecnico, per issarsi definitivamente nel ghota delle superpotenze del calcio europeo e mondiale. Due scudetti in tre stagioni già fungono da ottimo biglietto da visita, ma per diventare davvero una grande bisogna osare qualcosa di più fuori dai confini nazionali: pena, paradossalmente, il rischio di subire l'etichetta di squadra poco performance nelle competizioni continentali. Poi c'è il fattore Conte, la cui permanenza, inattesa per i venti di tempesta che soffiavano a partire da gennaio, andava premiata con un regalo bello grosso subito, a bocce quasi ferme del mercato: uno di quei cosiddetti top player che mettono tutti d'accordo, specialmente un allenatore che il suo meglio lo dà proprio con giocatori di questa fascia a livello tecnico e anagrafico. Giocatore che tra l'altro, ancor prima della firma e delle ufficialità del caso, si è 'presentato' al Napoli ricomponendo nel suo Belgio l'asse di fuoco con Romelu Lukaku: l'anteprima di quello che potrebbe accadere nei prossimi mesi all'ombra del Vesuvio.

I dettagli economici dell'affare De Bruyne e la posizione in campo

  Se questi sono gli aspetti che fanno sognare i tifosi, ci sono poi quelli più razionali dei freddi numeri. De Bruyne si è ormai svincolato dal Manchester City, quindi costi per il cartellino non ce ne saranno, ma l'affare non sarà esattamente gratis. L'accordo sarà biennale, con opzione per un'ulteriore stagione in azzurro e già al momento della firma l'entourage del classe '91 riceverà un bonus di 10 milioni. Lo stipendio sarà di 6 milioni a stagione per i primi due anni, per poi ridursi a 5 milioni qualora fosse esercitata l'opzione per l'ultimo anno insieme. Dunque, escludendo bonus vari, De Bruyne dovrebbe costare intorno ai 30 milioni: un investimento importante per regalare a Conte uno dei migliori giocatori quando si tratta di muoversi tra le linee. In caso di ritorno al 4-3-3, il belga potrebbe giocare nel centrocampo a tre nel ruolo di mezzala, quello diventato consueto dopo i primi anni di carriera vissuti da trequartista, forse la mansione più consona alle proprie grandi doti tecniche. Se invece il Napoli continuasse a disporsi con un 3-5-2, De Bruyne potrebbe comporre proprio con Lukaku quella coppia che tanto bene ha fatto e tuttora fa in Nazionale. Se questi sono gli aspetti positivi, i negativi ruotano tutti intorno alle incognite fisiche. In una stagione che per gli azzurri si preannuncia dispendiosa su più fronti, senza contare le note fatiche imposte da Conte già in ritiro, De Bruyne potrebbe pagare dazio tra il ritorno dei vecchi e ricorrenti acciacchi muscolari e ritardo di condizione. Anche per questo motivo, le visite mediche di oggi andranno forse un po' oltre la consueta ritualità, ma a meno di cataclismi il belga si legherà comunque alla causa azzurra per portare il suo immenso bagaglio tecnico. A Conte, in un secondo momento, il compito di dosarne le energie e valutarne la migliore collocazione in campo. Per il momento il Napoli può godersi uno di quei colpi di mercato che fino a qualche anno fa era lecito soltanto sognare, oppure mettere in pratica sulle più famose consolle di gioco. Nel frattempo, il club è cresciuto proprio grazie alle imprese in campo della squadra: due scudetti in tre anni e ora, chissà, finalmente l'approdo in Champions League per la prima volta con le velleità di provare a fare qualcosa di importante. D'altronde, dopo il tempo degli onori tocca quello degli oneri: dalla riconferma in Serie A a, appunto, la voglia quasi inedita di fare la voce grossa in Europa.

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