Napoli-Genoa, probabili formazioni e dove vederla. Conte ritrova Lobotka e Neres

I due acciaccati restano però in dubbio per partire dall'inizio in un altro match-trappola per il tecnico salentino: "Non sarà facile: verranno qui per renderci la vita dura"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
10 maggio 2025
David Neres (Ansa)

David Neres (Ansa)

Napoli, 10 maggio 2025 - Per molti Lecce era l'ultimo ostacolo a frapporsi tra il Napoli e lo scudetto: non per Antonio Conte, che nella consueta conferenza stampa della vigilia ha presentato la gara interna contro il Genoa, in programma domenica 11 maggio alle 20.45, e lo ha fatto con tutta la prudenza del caso.  

Le probabili formazioni

  Napoli (4-4-2): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Olivera, Spinazzola; Politano, Anguissa, Gilmour, McTominay; Lukaku, Raspadori. Allenatore: Conte Genoa (4-2-3-1): Leali; Sabelli, De Winter, Vasquez, Martin; Frendrup, Masini; Zanoli, Messias, Vitinha; Pinamonti. Allenatore: Vieira

Orario e dove vedere Napoli-Genoa in tv e streaming

  Napoli-Genoa (fischio d'inizio alle 20.45) sarà trasmessa in diretta esclusiva su DAZN, la cui app è visibile anche sulle console di gioco Xbox e PlayStation e sui dispositivi TIMVISION Box, Google Chromecast e Amazon Fire TV Stick. Per gli abbonati a Sky che hanno sottoscritto l'abbonamento a 'Zona DAZN', la gara sarà visibile anche in tv su DAZN 1, canale 214 di Sky.

Le dichiarazioni di Conte

  I singoli: le condizioni di Lobotka, Neres e Buongiorno Nonostante la crescente euforia della piazza, Conte prova subito a riportare almeno un po' di calma. "Dobbiamo cercare di finire il lavoro in maniera seria, come fatto finora, in base anche a cosa è stato detto a giugno. Sono stato più a casa questa settimana, per vari motivi. Ho avuto modo però di frequentare la città: devo dire che sto trovando grande responsabilità dai nostri supporter. Il tifoso sogna, come noi, qualcosa di importante, ma sto trovando grande maturità. Ci sono persone che dicono la cosa più bella, ringraziandoci per il lavoro che stiamo facendo: questa è la soddisfazione massima". Non solo le legittime ansie a pochi passi dal traguardo: ad appesantire un po' l'aria dell'ambiente ci sono le condizioni di giocatori chiave (ma acciaccati) come Stanislav Lobotka, David Neres e Alessandro Buongiorno. Il verdetto di Conte parla di due mezzi sorrisi e invece di una cattiva notizia, per quanto non a sorpresa. "Lobotka ieri è rientrato in gruppo: s'è allenato anche oggi, c'è ancora domattina come test di rifinitura per prendere la migliore decisione. E' un giocatore importante nei nostri meccanismi, ha anche esperienza e maturità che lo portano ad essere forte e determinante negli ingranaggi: non vorrei farne a meno, sicuramente. Neres ieri è tornato ad allenarsi parzialmente con noi e oggi ha lavorato in gruppo: penso che possa essere convocato per la panchina anche per assaggiare di nuovo l'atmosfera. Già averlo visto con noi è importante, per lui e per noi, perché è un giocatore che fa la differenza. Buongiorno invece - continua Conte - è ancora fermo: non ha ripreso l'attività, dovremo aspettare. Questa settimana può iniziare un po' a lavorare, ma c'è più difficoltà per lui e Juan Jesus, un altro che muore dalla voglia di tornare: lui dice che è pronto ed i dottori frenano, ma apprezzo la voglia di tutti di mettersi subito a disposizione". Insomma, pian piano ogni tassello azzurro sembra mettersi al suo posto: il tutto mentre l'allenatore si mantiene enigmatico sul proprio futuro a fine stagione. "Il tifoso in questo momento ha altre priorità. Vuole vincere e io gli rispondo che ci proveremo. Il resto è noia". Prima, appunto, c'è un campionato da finire sopravanzando in classifica un Inter che domani giocherà contro il Torino alle 18 e dunque prima del Napoli, che quindi scenderà in campo conoscendo il risultato della rivale. "La pressione ci sarà a prescindere: dovremo essere bravi ad indirizzarla nella maniera positiva, affinché sia un aiuto a stare concentrati, avere voglia, motivazione. Penso che le prossime due gare dovremmo giocarle in contemporanea e sarà anche meglio. Noi sappiamo che non cambierà niente a prescindere: dobbiamo pensare al nostro, sapendo bene che affrontiamo una squadra che ha reso difficile la vita a tanti". Verso il Genoa Conte si focalizza proprio su un Genoa salvo e tranquillo, ma forse per questo ancora più insidioso. "Ho visto l'ultima col Milan: un'ottima gara nonostante il risultato. Verranno a giocarsi la partita per dare fastidio, com'è giusto che sia". La stessa gara di andata, dominata dal Napoli nel primo tempo prima di una ripresa a ben altre tinte. "Ricordo benissimo quella partita, l'ho rivista e anche su quella abbiamo fatto delle riflessioni su cosa poter fare meglio. E' una gara, come le altre due, difficile perché comunque ci giochiamo la vita a livello sportivo e gli avversari vorranno fare bella figura. Ci sarà un ambiente caldo, ma non ho visto nessuno che depone le armi prima di giocare: tanto meno contro il Napoli in questo momento". In generale, tuttora gli azzurri sembrano calare nei secondi tempi: per Conte non è esattamente così. "Ci sono stati secondi tempi in cui abbiamo sofferto di più, ma spesso è una percezione. Ci sono state invece partite anche con riprese importanti che hanno cambiato la storia della gara come con Juventus e Inter, e altre in cui abbiamo gestito bene fino all'ultimo come col Torino e il Lecce. Abbiamo vinto 1-0, ma sono stati comunque annullati due gol, uno per millimetri, fa parte anche di un percorso di crescita di un gruppo di ragazzi che s'è trovato in testa per tantissime giornate. Non siamo partiti con i favori dei pronostici da tutti: siamo partiti per dare fastidio e non lo dimentichiamo mai. Quando soffriamo, ci diventa bella la sofferenza ricordando l'anno scorso dove si è sofferto veramente". Ora l'imperativo per il Napoli è chiudere i giochi, scappando dal rischio del proverbiale braccino del tennista. "Mancano tre finali: bisogna cercare attraverso il lavoro di vincere sul campo. Dobbiamo essere focalizzati solo su quello su cui ci alleniamo, per evidenziare i difetti degli avversari ed i pregi nostri. E' una pressione, ma c'è uno stress positivo ed uno negativo. Tutto parte dalla testa e se dovessi usare una parola direi 'resilienza': essere pronti a sopportare la fatica, l'ostacolo, superarlo e andare oltre ".

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