Napoli, Juan Jesus: "Ora servono calma e il sostegno del tifo. Parma? Non sarà facile"

Ai microfoni di Radio Crc il brasiliano suona la carica dopo il mezzo passo falso contro il Genoa: "Peccato, ma si può sbagliare. Al Tardini sarà complicato: conosco Chivu, un maestro per me"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
14 maggio 2025
Juan Jesus (Ansa)

Juan Jesus (Ansa)

Napoli, 14 maggio 2025 - Dall'euforia totale all'ombra lunga del pessimismo: in una settimana sul pianeta Napoli cambia tanto, ma non tutto, perché il primo posto è ancora intatto, ma con un margine sull'Inter che si è ridotto a 1 punto da difendere nei 180' di gioco che mancano. In momenti così serve l'apporto, sul campo o magari anche solo negli spogliatoi, dei senatori come Juan Jesus, che non a caso nel pomeriggio è intervenuto ai microfoni di Radio Crc.  

La carica di Juan Jesus

  Il brasiliano ha innanzitutto fornito aggiornamenti sulle sue condizioni fisiche. "Il recupero procede bene: sto facendo di tutto per rientrare il prima possibile, nonostante all'inizio si ipotizzava che la mia stagione fosse finita. Sto facendo terapie di mattina, pomeriggio e sera per non concludere così il mio campionato e rientrare in campo al più presto: voglio essere al meglio per aiutare la squadra in questo momento storico e complesso. Voglio esserci anche io". Non sembrano mai le parole di un giocatore che a più riprese ha avuto forti momenti di frizione con una piazza chiamata oggi a compattarsi. "Quando c'è la voglia di fare bene ed aiutare nella squadra è un valore aggiunto. Siamo ragazzi che danno tutto, come vuole il mister: stiamo facendo di tutto per rendere storico quest'anno. Sappiamo cosa è successo nella stagione passata e vogliamo dimostrare subito che la storia è cambiata. Nessuno ad inizio anno diceva che il Napoli avrebbe lottato per lo scudetto: essere lì oggi a due partite dalla fine è un qualcosa che ci fa onore ed è la prova del lavoro che abbiamo fatto dal ritiro fino alla fine". La carta scelta da Juan Jesus per spronare la piazza è ricordare da dove è partito questo Napoli, ma la storia recente parla del mezzo passo falso interno con il Genoa che rischia di compromettere tutto. "Non esistono partite facili: dall'altro lato del campo c'è una squadra che prepara la gara per metterti in difficoltà. Ogni formazione gioca per vincere. Sicuramente il pareggio ci ha lasciato un po' di dispiacere, ma siamo lì al primo posto ed abbiamo sempre fatto di tutto per vincere le partite". Dice bene il brasiliano, ma l'impressione è che, a maggior ragione alla luce dei due vantaggi, gli azzurri potessero fare qualcosa di più: sia in attacco, per chiudere i conti una volta per tutte, che in difesa, per serrare le fila. "Non giudico i miei compagni, tutto può capitare: nel calcio ci sta sbagliare. A Bologna per esempio ho sbagliato io: ho perso l'uomo ed abbiamo pareggiato mentre potevamo vincere. Abbiamo valutato quello che non è andato bene contro il Genoa e sicuramente non capiterà più, ma un errore lo possiamo commettere tutti".  

Verso Parma

  Se i rossoblù sono il recente passato, l'imminente futuro si chiama Parma, una trappola resa ancora più tale dalla presenza in panchina di Cristian Chivu, una bandiera del passato dell'Inter, nonché un vecchio mentore di Juan Jesus. "Il Parma è una squadra forte, quando ci abbiamo giocato contro al Maradona ci ha messo in difficoltà. Hanno ragazzi davanti velocissimi e quindi dobbiamo stare attenti alle ripartenze. Conosco Chivu, è stato un maestro per me all'Inter: è molto bravo a preparare le partite". Il brasiliano, per evitare un'altra beffa che stavolta potrebbe essere letale per le ambizioni scudetto dei suoi, detta la ricetta. "Dobbiamo stare attenti ai contropiedi, dobbiamo tenere noi la palla e gestire la partita. L'obiettivo - continua Juan Jesus - deve essere quello di comandare la gara. Pensiamo solo ai tre punti in gioco al Tardini al momento: ragioniamo una partita alla volta. Il campionato non si vince sempre come due anni fa: si combatte spesso fino alla fine. Bisogna capire che non ci vuole troppa euforia: è un momento importante per noi e difenderemo questo primo posto fino alla fine". Dalla saggezza del veterano della difesa a quella di Antonio Conte, che nell'immediato dopopartita aveva provato subito a calmare le acque di questa maretta che rischia di diventare qualcosa di più se fosse affrontata con il piglio sbagliato. "Il mister è uno che sa dire le cose nel modo ed al momento giusto. Ci carica sempre e sa le parole deve usare: è una delle persone con il carattere più forte che conosco. Lui sa tirare fuori il meglio di noi e prima delle partite sa come esprimersi per motivarci". C'è quindi indubbiamente il merito dell'allenatore dietro una squadra che, comunque vada a finire il campionato, è andata oltre ogni più rosea aspettativa. "Il Napoli quest'anno è stato una sorpresa per tutti: ad inizio stagione si ipotizzavano almeno cinque squadre davanti a noi. Ognuno di noi ha fatto un percorso: possono capitare annate storte come l'anno scorso oppure sorprendenti come quest'anno. Abbiamo lottato sempre per vincere le partite che dovevamo vincere: penso all'Atalanta o ai pareggi con Inter e Juventus. Abbiamo fatto un percorso stupendo: un cammino passo dopo passo che ha portato a 78 punti". Juan Jesus svela poi anche un simpatico aneddoto legato all'approccio estivo con Conte. "Io da inizio ritiro dico al mister che o mi fa finire di giocare o mi allunga la carriera. Mi ha fatto bene lavorare con lui: fisicamente non mi sono mai sentito così in forma, sono tra quelli che corrono di più ed anche tra i più veloci. Mi ha aiutato a livello di carattere e di personalità. A 33 anni si pensa che non si possa crescere ancora, ma quest'anno ho imparato tanto". I muscoli, ma anche la testa: il brasiliano, in chiusura, si fa portavoce di un messaggio dell'intero spogliatoio azzurro alla piazza dopo la doccia gelata di domenica sera. "Non bisogna avere ansia: siamo lì e, insieme, dobbiamo dare tutti il massimo per mettere in difficoltà gli avversari".

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