Napoli, Meret da scudetto. Nel mirino il rinnovo e nuovi record
Il friulano, da qui a fine campionato, potrebbe ritoccare il proprio primato di rigori parati e quello relativo ai clean sheet. Ma l'urgenza è prolungare il contratto in scadenza il 30 giugno

Alex Meret (Ansa)
Napoli, 7 maggio 2025 - Ufficialmente, la scadenza del suo contratto fa riferimento ormai da tempo alla stessa data, a sua volta sempre più vicina al punto da poter far partire un facile conto alla rovescia: Alex Meret, ad oggi, il 30 giugno 2025 chiuderebbe la sua lunga e fruttuosa avventura al Napoli, ma ovviamente le cose sembrano destinate ad andare diversamente: specialmente, manco a dirlo, qualora il friulano apponesse la sua firma su un altro scudetto dopo quello già vinto da protagonista nella stagione 2022-2023.
La stagione e i numeri di Meret
Al momento, al netto di scaramanzia e aritmetica, il vento soffia sempre più forte verso questa meta per gli azzurri, chiamati ovviamente a non fallire i 3 impegni ancora in calendario: si partirà domenica sera dal Genoa che, almeno a sentire il proprio allenatore Patrick Vieira, non si presenterà a Fuorigrotta solo per fare una gita. Poi sarà la volta della trasferta, l'ultima in stagione, al Tardini di Parma, prima di chiudere al Maradona contro il Cagliari un campionato che per quel giorno potrebbe aver già emesso le sue sentenze. Dipende, appunto, solo dal Napoli, da qualche giornata totalmente padrone del suo destino dopo la lunga rincorsa effettuata prima per restare in scia all'Inter durante il proprio periodo più complicato e poi per realizzare prima l'aggancio e, infine, il tanto agognato sorpasso che ad oggi scaccerebbe anche lo spettro dello spareggio. In tutti questi step stagionali c'è sempre stato lo zampino di Meret. O meglio, quasi sempre perché, anche quest'anno la tassa infortuni non ha risparmiato il friulano, sostituito però bene prima da Elia Caprile, in seguito volato al Cagliari, e poi da Simone Scuffet, che a gennaio aveva fatto invece la tratta opposta. Insomma, bene, benissimo i rimpiazzi, ma i pali del Maradona appartengono saldamente a Meret, che tra ordinaria amministrazione, veri e propri miracoli e leadership dell'intero reparto sempre più spiccata con il passare degli anni, ha ormai conquistato tutti: anche Antonio Conte, uno che al suo arrivo in estate a Fuorigrotta, nel contesto di quella che doveva essere (ed è in effetti stata) una vera e propria rivoluzione, aveva messo in discussione praticamente ogni tassello della rosa. Perfino Meret, che poi come da suo stile, a fari spenti, si è preso ancora una volta il Napoli (e stavolta con l'aggiunta pure di Conte). D'altronde, quando si detiene la miglior difesa del torneo, con appena 25 gol subiti, non possono non esserci ampi meriti del portiere, spesso in questi casi vero e proprio ago della bilancia. Tra voli plastici, grande reattività da zero metri, alta attenzione sui tiri da lontano e costante sicurezza nelle uscite, il punto di eccellenza di Meret si confermano i rigori: in totali, i tiri dal dischetto neutralizzati in carriera sono ben 11, di cui 9 in Serie A (curiosamente tutti contro giocatori mancini) e il secondo in stagione. Mai il classe '97 ha superato questo primato in una singola annata, e le ultime 3 gare del campionato potrebbero servire pure a ritoccare in alto i propri numeri in tal senso ma verosimilmente i tifosi azzurri, pur avendo molta fiducia nel proprio numero 1, preferiranno trascorrere i 270' finali del torneo con molta più calma e meno ansia. Due ingredienti che, curiosamente, invece non mancano mai quando, parlando di Meret, dal campo ci si sposta alla scrivania.
Il nuovo contratto di Meret: cifre e nodi
Ormai da tempo è in cima alle priorità il rinnovo del contratto di un portiere che, ovviamente, a zero farebbe gola a tantissime squadre: comprese le dirette rivali del Napoli in classifica, come l'Inter e la Roma. La preferenza di tutte le parti in causa sarebbe possibilmente trovare la quadra per un accordo duraturo, magari quasi dal sapore di fine carriera, lasciando quindi al passato quei rinnovi ponti che poi di fatto hanno solo spostato più in là la questione. Sulla lunghezza del prossimo contratto, in teoria, non ci sarebbero molti problemi, con l'idea di legarsi fino al 30 giugno 2027, con opzione per un'ulteriore stagione. Leggermente diverso e più in salita è il discorso economico, e non con riguardo alla parte fissa del nuovo stipendio, che dovrebbe salire dai 2 milioni netti di oggi a 3 milioni netti. Qualche nodo più o meno preoccupante c'è per i bonus, ma nulla che ad oggi sembri poter minare definitivamente la questione. Tutto però sarà rimandato al termine della stagione, quella che il Napoli, parlando proprio di portieri, chiuderà al Maradona sfidando chi come Caprile la sua stagione l'aveva cominciata dall'altro lato della barricata. L'obiettivo primario collettivo sarà ovviamente la difesa del primo posto in classifica che significherebbe quarto scudetto, il secondo dell'era Aurelio De Laurentiis. Ma lo stesso Meret, a livello personale, ha ancora molto in ballo e non solo per quel rinnovo auspicato da tutti e ancora da formalizzare. Ad oggi i clean sheet in campionato del friulano sono ben 15, un dato eguagliato solo dal romanista Mile Svilar. Chiudere la porta a doppia mandata in almeno un'altra occasione contro Genoa, Parma e Cagliari significherebbe per Meret eguagliare se stesso, quando nella stagione 2022-2023, guarda caso a sua volta terminata con il tricolore, le partite senza subire reti furono 16: farlo per più di un match da qui a fine campionato, ovviamente, consentirebbe al classe '97 di fissare un nuovo primato personale, a sua volta buono magari a ritoccare ancora di più verso l'alto le cifre del probabile nuovo accordo. Parlare di formalità o poco più è forse riduttivo, ma la strada imboccata sembra quella giusta: la storia tra il Napoli e Meret ha tutte le carte in regola per proseguire ancora. Anzi no: manca giusto la carta del contratto firmata. Ad oggi poco più di un dettaglio per chiudere la questione senza problemi o addirittura spargimenti di sangue.
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