Napoli, a un passo l'arrivo di Musah: i dettagli. Intanto De Bruyne si avvicina
Lo statunitense è in procinto di essere prelevato dal Milan per una cifra compresa tra 22 e 25 milioni. Poi toccherà al fuoriclasse belga, che dovrebbe sostenere domani le visite mediche di rito

Yunus Musah (Ansa)
Napoli, 11 giugno 2025 - Dopo Luca Marianucci e prima di Kevin De Bruyne, il cui giorno buono dovrebbe essere giovedì 12 giugno: il Napoli, in attesa dell'ufficialità dell'ormai quasi ex difensore dell'Empoli, che ieri ha sostenuto le visite mediche, e prima di regalarsi il fuoriclasse belga, piazza il colpo Yunus Musah.
I dettagli dell'affare Musah
L'affare è stato quasi lampo ed è a un passo dal chiudersi per una cifra compresa tra 22 e 25 milioni, per la gioia di tutti. Innanzitutto del Milan, che rivende a prezzo maggiorato un giocatore prelevato nel 2023 dal Valencia per 20 milioni dopo un tira e molla che durò praticamente l'intera estate. E per la gioia del Napoli, che regala ad Antonio Conte il puntello desiderato per il centrocampo forse fin dallo scorso inverno, momento al quale risalgono le prime voci dell'interessamento per lo statunitense. Per quest'ultimo il biennio in rossonero è stato di alti e bassi: bene con Stefano Pioli ma decisamente peggio nella travagliata stagione alle spalle, quella con in panchina prima Paulo Fonseca e poi Sergio Conceicao, che per ben due volte lo ha sostituito nel corso del primo tempo tra i fischi generali. Musah, nonostante la giovane età, ha avuto le spalle larghe per fare da capro espiatorio di molti mali comuni di casa Milan che si sarebbero ripercossi anche sulla sua avventura in Nazionale. Il classe 2002, infatti, ha chiesto e ottenuto di non essere convocato in questa turnata per quelle che ufficialmente sono state definite 'ragioni personali'. Dunque, niente amichevole con la Svizzera e niente Gold Cup per un giocatore che Conte dovrà essere bravo a ritrovare prima mentalmente e poi fisicamente. A tal riguardo, la pausa estiva e le vacanze cascano sicuramente a pennello per spazzare via le scorie di una stagione complicata a livello personale e di squadra. Il resto, a partire dal ritiro di Dimaro, dovrà farlo proprio Conte, che immagina Musah come la linfa fresca che servirà nel corso di una stagione con ben quattro competizioni in ballo. Nei piani del club partenopeo, lo statunitense dovrebbe rimpiazzare Philip Billing, che come da previsioni non sarà riscattato dal Bournemouth nonostante quel gol preziosissimo segnato all'Inter allo scadere che, con il senno del poi, avrebbe avuto un peso enorme nella corsa scudetto di entrambe le rivali. Questo per il Napoli è già il passato: un passato bello, bellissimo ma dal quale non farsi condizionare sul piano emotivo per provare a plasmare una squadra ancora più competitiva su tutti i fronti, che è sostanzialmente il motivo della permanenza di Conte. Una sfida per lui, tacciato spesso dai critici di steccare a livello internazionale, ma soprattutto una sfida per il Napoli e per Aurelio De Laurentiis, che da ben prima dell'approdo in panchina del tecnico salentino sogna una crescita esponenziali della propria creatura.
Le caratteristiche tecniche di Musah
Difficile che l'uomo della svolta, con tutto il rispetto del caso, possa essere Musah, ma una squadra forte la si costruisce partendo prima dai comprimari e poi dai titolari, che nel caso in esame non sono altro che i protagonisti del recente successo. Sull'albo d'oro ci è finito anche il nome di Billing, più chili e centimetri rispetto a Musah, ma decisamente meno dinamismo. Lo statunitense può giocare centrale di destra, il suo piede naturale, oppure mediano puro, non lesinando neanche delle scorribande sulla trequarti. Il gol è nelle corde del classe 2002, che al Valencia ne ha realizzati 5, ma la casella nel suo biennio al Milan è rimasta ferma a zero a dispetto di 5 assist: un altro punto sul quale dovrà lavorare Conte, le cui fortune di questa stagione sono partite proprio dal centrocampo azzurro. Parlando dei soli titolari, Stanislav Lobotka è tornato quello dei giorni d'oro del precedente scudetto, con 2 assist complessivi a referto, e André-Frank Zambo Anguissa ha segnato 6 volte e servito 5 passaggi vincenti. Poi c'è colui che merita un capitolo a parte: Scott McTominay, eletto l'MVP dell'intera Serie A, ha trovato ben 13 reti e servito 6 assist. Numeri e ruoli che sembrano spingere Musah verso la panchina ancor prima di vestirsi d'azzurro, ma i distinguo da fare sono due. Si parte proprio dalla crescente importanza delle riserve in una stagione da vivere a tutta su quattro fronti, provando a non lasciare nulla per strada, evitando al contempo il rischio (ben noto all'Inter) di arrivare in primavera con il serbatoio in riserva. Si arriva alla situazione di mercato che riguarda Anguissa, tentato dalle sirene arabe e tuttora nel pensatoio sulla possibilità che il suo ciclo in azzurro sia finito. In questo caso, naturalmente, il sostituto naturale del camerunese il Napoli lo avrebbe già pronto: appunto Musah, che raccoglierebbe un'eredità pesantissima ma avendo dalla sua un'età ancora giovane, altro tasto pregnante dell'estate degli azzurri. Giocatori fatti e finiti come li vuole Conte, sì, ma anche il tentativo di provare ad abbassare un po' l'età media: il direttore sportivo Giovanni Manna proverà a bilanciare i due ingredienti, e partire da elementi come Marianucci e Musah, giovani ma con già una certa esperienza in Serie A, sembra la mossa giusta. Aspettando, ovviamente, De Bruyne, il giocatore che per eccellenza uscirà dai parametri economici e di età di De Laurentiis, del De Laurentiis di una volta, verrebbe da dire. Limati gli ultimi dettagli relativi ai diritti d'immagine, il giorno buono per le visite mediche dovrebbe essere domani per un giocatore che intanto, in Nazionale, ha già scaldato i motori mostrando la consueta ottima sintonia con Romelu Lukaku, un altro che un'estate fa sembrava un investimento decisamente non da ADL. Il campo e la storia avrebbero dato ragione al patron, a Conte e alle loro scelte condivise a dispetto di chi parlava di un feeling non eccellente sui due: qualche frizione c'è stata sicuramente a gennaio, sessione non esattamente felicissima per il Napoli, nella quale però furono gettati i semi per l'affare Musah, oggi a un passo dalla chiusura.
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