Napoli, non solo De Bruyne: gli acquisti saranno almeno 8

Manna prepara una sessione extralarge per consegnare a Conte una squadra competitiva in Italia ma anche in Europa. Dalla difesa al centrocampo, passando per l'attacco: ogni reparto andrà puntellato

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
4 giugno 2025
Kevin De Bruyne (Ansa)

Kevin De Bruyne (Ansa)

Napoli, 4 giugno 2025 - Restare per continuare a crescere e migliorare e non per adagiarsi sugli allori dopo aver vinto lo scudetto, il quarto totale della storia del Napoli, nonché il secondo nelle ultime tre stagioni: parole e musica di Antonio Conte, che decide di sorprendere tutti dopo mesi di illazioni che lo volevano altrove anche e soprattutto a causa di qualche presunto problema di convivenza con Aurelio De Laurentiis. Chiaramente conferme al riguardo dai diretti interessati non ce ne sono mai state, ma tra frecciate lanciate davanti a microfoni e taccuini alla società su alcune scelte di mercato e sulle problematiche attinenti le infrastrutture e il settore giovanile e la freddezza durata la festa scudetto i sentori di addio erano tanti, tutti però spazzati via da un dato inconfutabile e ormai da giorni: Conte resterà al Napoli anche l'anno prossimo, continuando così a onorare il contratto in essere fino al 30 giugno 2027. Pensando pure al complesso valzer delle panchine tuttora in corso che sta coinvolgendo molti club di alta classifica di Serie A, nel quartier generale di Castel Volturno i brindisi saranno stati sicuramente doppi dopo quelli per il tricolore, ma presto, se non subito, per gli uomini mercato è tempo di mettersi al lavoro per accontentare un allenatore ambizioso, meticoloso e attento allo svolgersi quotidiano dei fatti che in carriera non ha lesinato altri colpi di scena, come le dimissioni nel bel mezzo dell'estate proprio a causa di divergenze di vedute sul da farsi nel breve e nel lungo periodo. Scenari apocalittici che non preoccupano il Napoli, che ha già stilato un'intrigante lista di almeno 8 obiettivi di mercato.  

La svolta di De Laurentiis

Per qualcuno sono target e linee guida varate dal tecnico fresco di sì-bis, per altri invece veri e propri nomi che il direttore sportivo Giovanni Manna dovrà inseguire praticamente a ogni costo, come da proclama di questa sessione post scudetto. C'è da accontentare Conte ma, cosa forse ancora più importante, c'è da plasmare una rosa capace di essere competitiva nelle 4 competizioni che il Napoli disputerà la prossima stagione. Da qui la necessità, quasi un'urgenza, appunto di 8 puntelli. In questo novero dovrebbe essere incluso Kevin De Bruyne, un nome che da solo basterebbe a infiammare qualsiasi piazza: figurarsi quella partenopea, ancora festante e ai piedi sia di Conte che di De Laurentiis, e quest'ultimo scenario non era affatto scontato se si pensa al gelo, spesso sfociante nella contestazione, del recente passato. Oggi entrambi godono della piena fiducia di una tifoseria che ha gioito due volte nelle ultime tre stagioni, ma proprio quando si arriva all'apice bisogna alzare il tiro se ci si vuole affermare in maniera definitiva nel ghota del calcio mondiale. Lo vuole Conte, lo vuole la piazza ma lo vuole lo stesso De Laurentiis, che ben prima dell'avvio di questo progetto tecnico aveva affermato più volte di essere intenzionato a far crescere ulteriormente il suo Napoli, sia come brand che come squadra, due concetti spesso collegati a doppia mandata. La differenza è che fino a un paio di anni fa il patron intendeva perseguire questo fine senza snaturare la propria filosofia societaria improntata nella caccia a giovani talenti da sgrezzare, far maturare e poi rivendere a peso d'oro, creando un circolo virtuoso in campo e a livello di bilanci. Il precedente e disastroso post scudetto, con tanto di scelte sbagliate in primis a livello di panchina, ha stravolto tutto, per un'umilazione che ha evidentemente fatto cambiare idea su molti punti anche a De Laurentiis, che chiamando Conte sapeva di dover rivoluzionare tutta la politica societaria. Eppure, nonostante questa consapevolezza, a gennaio un Napoli già in piena lotta scudetto decide di vendere Khvicha Kvaratskhelia al Paris Saint-Germain per 75 milioni: una mossa che ha creato le prime frizioni con Conte ma che oggi, calcolando tutti gli altri introiti maturati di recente, fa sì che il club partenopeo abbia a disposizione un maxi tesoretto per rinforzare la rosa che ha già vinto lo scudetto.

Gli 8 innesti sul mercato

Nonostante il recente trionfo, per la prossima stagione servirà un Napoli più lungo e profondo, con innesti richiesti praticamente in ogni ruolo. Si parte da un portiere, il secondo alle spalle di Alex Meret, il cui rinnovo non ha ancora i crismi dell'ufficialità ma dato ormai per assodato: tutte le strade conducono a Zion Suzuki del Parma, con la suggestiva alternativa d'esperienza che risponde al nome del vecchio obiettivo Kepa Arrizabalaga. Interpretare gli identikit degli altri innesti è ben più complicato, perché tra nomi stuzzicanti per i tifosi ma magari lontani dal mirino di Manna e altri invece da etichettare come i cosiddetti 'mister x' la gamma è ampia. Quel che è certo è che il Napoli necessita di un terzino, magari capace di giocare su entrambe le corsie ma con una prevalenza a destra, dato che Pasquale Mazzocchi è tra i primi indiziati a partire. Andrà poi rinforzato il centrocampo, a prescindere dal destino dei perni Stanislav Lobotka e André-Frank Zambo Anguissa, tentati dalle sirene arabe: numericamente e qualitativamente, considerando il mancato probabile non riscatto di Philip Billing, saranno due i mediani da inserire in mancanza di cessioni. Neanche Noah Okafor sarà riscattato e quindi al Napoli potrebbero servire ben due esterni, con il sogno Dan Ndoye da riscaldare dopo il primo tentivo andato a vuoto in inverno. Passando ai centrali di difesa, sempre dal Bologna piace Sam Beukema, ma oggi è molto più vicino all'azzurro Luca Marianucci dell'Empoli, forse l'unico vero colpo di prospettiva che il Napoli potrebbe fare nell'arco dell'intera sessione. Poi si arriva a De Bruyne, prima sogno e poi obiettivo concreto tuttora vivo nononostante i tempi si stiano dilatando dopo l'ottimismo forse eccessivo di qualche giorno fa: una ciliegina da apporre su una torta alla quale andrà aggiunto un attaccante extra che possa dunque far rifiatare Romelu Lukaku, se non addirittura affiancarlo all'occorrenza.

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