Napoli, il no di Osimhen all'Al-Hilal complica il mercato

Il nigeriano rifiuta la squadra di Riad e aspetta il Manchester United e forse pure la Juventus. Intanto frena anche l'affare De Bruyne: da sciogliere il nodo dei diritti d'immagine

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
10 giugno 2025
Victor Osimhen (Ansa)

Victor Osimhen (Ansa)

Napoli, 10 giugno 2025 - Da idolo incontrastato di un'intera piazza, ai suoi piedi al punto da perdonarne anche qualche 'marachella' (in campo e non) a problema bello grosso che sta indispettendo tutti, dai piani altissimi della società agli stessi tifosi: notoriamente quando di mezzo c'è Victor Osimhen, il mare non è mai calmo. Se fino a un passato che oggi sembra più lontano di quanto non lo sia realmente il Napoli l'onda del nigeriano la cavalcava (quasi) sempre a suo favore, a partire dalla scorsa estate la musica è cambiata ed è diventata una melodia stonata che risuona anche ora, con l'onda lunga (per restare in tema) dello scudetto che ancora la fa da padrona. Colpa del no secco rifilato dall'ex beniamino all'Al-Hilal, che rischia di complicare la prima parte di questa sessione di mercato.  

La frenata tra Osimhen e l'Al-Hilal: retroscena e prospettive

  Nei piani del club partenopeo, dopo il prestito secco al Galatasaray dell'estate scorsa, quasi un regalo piovuto dal cielo buono ad alleggerire le casse di uno stipendio pesantissimo (10 milioni netti), il nigeriano avrebbe visto le sue quotazioni rialzarsi, trovando quindi tanto mercato in vista poi di una cessione a titolo definitivo, magari in una di queste 'nuove' mete esotiche che non badano a spese. Le cose, in effetti, stavano andando proprio così, con l'Al-Hilal che, pur provando inizialmente a risparmiare qualcosa, aveva messo nel mirino Osimhen che, dal canto suo, sembrava in procinto di accettare. Poi il colpo di scena: proprio nel momento in cui la società di Riad aveva alzato l'offerta fino a 75 milioni, praticamente il valore attuale della tanto chiacchierata clausola rescissoria, Osimhen dice di no, forse magari aspettando una destinazione europea che potrebbe essere il Manchester United. A catena, la frenata del nigeriano influenza rischia di rallentare l'intero mercato del Napoli, almeno in questa prima fase nella quale il budget preventivato non doveva essere ancora intaccato. Già, ma quanto è disposto a spendere Aurelio De Laurentiis per accontentare in tutto e per tutto Antonio Conte, l'allenatore prima del suo secondo scudetto (il quarto totale del club partenopeo) e poi di una rinnovata fiducia quasi insperata fino a poche settimane fa? Quasi come se si fosse nell'ambito del tanto popolare fantacalcio, le cifre ventilate oscillano dai 150 ai 200 milioni, se non, per qualche voce molto ottimistica, addirittura 300 milioni per fare del Napoli una macchina da guerra in tutte e quattro le competizioni che dovrà disputare l'anno prossimo. Quel che è certo è che un tesoretto già esiste e risale alla cessione a gennaio di Khvicha Kvaratskhelia: 75 milioni incassati tramite il Paris Saint-Germain, ai quali nei piani teorici bisognava aggiungere i 75 milioni pronti ad arrivare per vendere Osimhen. Solo da queste due operazioni, dunque, il Napoli avrebbe in cassaforte 150 milioni, ai quali poi eventualmente aggiungere i ricavi da altre cessioni cosiddette minori e quelli maturati tra botteghino, posizione raccolta in campionato, la prima, e conseguente qualificazione in Champions League. Insomma, una pioggia di milioni per far felice Conte, lo stesso De Laurentiis e un'intera piazza che stavolta sogna un post scudetto glorioso e più ambizioso del precedente.  

De Bruyne e il problema dei diritti d'immagine

  Invece qualcosa nella macchina guidata dal direttore sportivo Giovanni Manna si è momentaneamente inceppato: Osimhen, 76 gol e 18 assist in 133 presenze in azzurro, è diventato un problema bello grosso e forse neanche da poco tempo se si pensa agli inizi già thriller a causa delle tante ombre che tuttora offuscano il trasferimento dal Lille, club che a suo dire eo tempore avrebbe incassato solo 7 milioni degli oltre 70 pattuiti (e ammorbiditi da quelle operazioni complementari con giovani di mezzo non a tutti chiare). I conti non tornano in un'operazione da tempo sotto la lente d'ingrandimento delle autorità preposte, ma i conti rischiano di non tornare anche per questa prima fase del mercato nel quale il Napoli probabilmente contava di ufficializzare già Kevin De Bruyne. I tifosi aspettavano già il fuoriclasse belga a Villa Stuart, dove invece oggi hanno trovato Luca Marianucci, colui che sarà il primo acquisto della sessione estiva. Un intoppo c'è rispetto anche all'ottimismo paventato da De Laurentiis e riguarda i diritti d'immagine, un problema non esattamente inedito nel quartier generale di Castel Volturno: nulla che però faccia presagire una fumata nera, o almeno è ciò che sperano il Napoli e l'entourage del belga, atteso nelle prossime ore in Italia per un summit forse decisivo per provare a sciogliere ogni nodo. Nodo, bello grosso, che risponde al nome di Osimhen, croce e delizia degli azzurri praticamente da quasi 5 anni: un lustro nel quale il nigeriano, come si suol dire, non si è fatto mancare nulla. L'ultima 'perla' prima di dirsi addio potrebbe essere accettare la corte mai nascosta della Juventus, che a prescindere dai recenti scossoni ai piani alti del club non ha mai nascosto la voglia di accaparrarsi il classe '98, che dal canto suo, oltre all'ambitissima Premier League, non disdegnerebbe di tornare in Serie A. La Vecchia Signora potrebbe presentare un'offerta addirittura superiore ai 75 milioni della clausola pronti a essere sborsati dall'Al-Hilal, ma a quel punto i problemi diventerebbero altri: su tutti il veto categorico di De Laurentiis di cedere i propri pezzi pregiati alle rivali e soprattutto a quella più acerrima. Proprio i tanti puntigli del patron hanno in passato complicato diverse uscite, trasformandole in veri e propri scogli difficili da superare. Questioni di principio tutte figlie della cessione Gonzalo Higuain proprio ai bianconeri: una pietra miliare che ha cambiato diverse prospettive del mercato del Napoli, ora però davanti a un altro bivio, specialmente qualora l'unica acquirente seria di Osimhen fosse davvero la sola Juventus. Il rischio concreto, lo spauracchio più grande, è ritrovarsi il nigeriano 'sul groppone' sia economicamente e tecnicamente, a maggior ragione dopo la bocciatura perentoria della scorsa estate da parte di Conte.

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