Napoli, sempre più Politano: al vaglio il rinnovo fino a fine carriera
Già legati fino al 2027, le parti contano di prolungare un sodalizio vincente. Poi toccherà a Conte dirimere la matassa modulo, pensando anche alla posizione della nuova stella De Bruyne

Matteo Politano (Ansa)
Napoli, 29 giugno 2025 - Si viene e si va, cantava Luciano Ligabue, ma nel caso di Matteo Politano la massima non vale: seppur sempre a fari spenti, l'esperto esterno romano è da anni un punto fermo del Napoli e rischia (si fa per dire) di continuare a esserlo anche dopo l'ennesima mezza rivoluzione di mercato all'orizzonte.
Napoli-Politano, prove di rinnovo
Mai come ora le corsie saranno infatti oggetto di un profondo restyling, figlio a sua volta del seme gettato a gennaio dall'addio di Khvicha Kvaratskhelia. La soluzione tampone si chiamava Noah Okafor, una meteora o poco più all'ombra del Vesuvio pronta a fare ritorno al Milan e non solo per la cifra molto alta fissata all'alba di febbraio per far scattare il diritto di riscatto (23,5 milioni). Lo svizzero, appena 36' sparsi in 4 presenze in azzurro, aveva convinto poco fin dall'inizio Antonio Conte a causa di una forma fisica a quanto pare non esattamente irreprensibile: il resto lo ha fatto la macchina quasi perfetta dei titolari che avrebbe poi condotto alla vittoria del campionato. Da un elvetico a un altro: il Napoli sogna ancora Dan Ndoye nonostante la forbice ancora ampia con il Bologna e il contemporaneo blitz del Borussia Dortmund, ma intanto si avvicina a grandi passi al colpo Noa Lang. Insomma, porte scorrevoli sulle fasce, per una rivoluzione dalla quale resta ancora una volta fuori Politano, il cosiddetto usato sicuro che ogni allenatore vuole. E, d'altronde, come lo si potrebbe biasimare? Per il classe '93 parlano i numeri della stagione appena archiviata (3 gol e 5 assist), ancora una volta ad alti livelli, ma soprattutto parla la grande abnegazione in entrambe le fasi che tuttora, nonostante l'incedere degli anni, lo rende un titolare inamovibile. Quando però il prossimo futuro metterà il Napoli di fronte a ben quattro competizioni, nelle quali provare a raccogliere il massimo possibile, l'urgenza di allungare le rotazioni diventa ancora più impellente. Il casting per le due corsie è dunque in pieno fermento, ma lo stesso non dovrebbe in alcun modo intaccare l'importanza di Politano nel progetto. Anzi: addirittura al vaglio della società partenopea c'è una bozza di rinnovo del contratto attualmente in scadenza il 30 giugno 2027, dietro compenso di 3,2 milioni netti all'anno più bonus. L'obiettivo è mettere a referto una sorta di mini prolungamento, di un altro anno o al massimo due, per fare in modo che Politano termini la sua carriera in azzurro: da valutare, eventualmente, se spalmare uno stipendio che è piuttosto alto per un giocatore non esattamente giovanissimo. Dettagli: la certezza è che il sodalizio tra Politano e il Napoli andrà avanti ancora a lungo, verosimilmente oltre l'attuale scadenza, e lo scenario non è così scontato se si guarda a un passato neanche tanto lontano in cui le sirene dell'addio, soprattutto dall'Arabia, non sono mancate. Così come non sono mancate le critiche rivolte alla piazza da un giocatore spesso non appariscente ma sempre determinante, con giocate di qualità ma anche di quantità. Neanche aver vinto due scudetti in azzurro, dando un contributo tangibile in entrambi, ha tolto Politano da una graticola sulla quale non sono mai saliti altri giocatori, magari anche più discontinui, invece sempre coccolati dalla tifoseria. Poco male: a prescindere da qualche moto di dissenso più o meno ricorrente, il numero 21 del Napoli continuerà a stare sulle spalle del classe '93, che verosimilmente dovrà però sgomitare un po' di più per trovare spazio dopo questa sessione di mercato che metterà a disposizione di Conte ancora più carte per muoversi anche con altri moduli.
Dubbio modulo (con la variabile De Bruyne)
Se già un anno fa, nel clima di piena incertezza della ricostruzione post decimo posto e post annata da ben tre allenatori cambiati, l'idea di plasmare un Napoli capace di indossare più abiti tattici era forte, figurarsi ora che, nei fatti concreti, i riscontri sono stati ottimi. Quando c'è stato da fronteggiare le emergenze infortuni o semplicemente quando c'era la voglia di adottare contromisure per gestire al meglio gli avversari di turno, gli azzurri hanno mostrato un rendimento costante a prescindere dagli scossoni tattici. Se questo è il passato, il futuro, a sua volta tutto da scrivere in base al mercato che è appena alle prime battute, vede la variabile Kevin De Bruyne da incastonare al meglio in una macchina già vincente: un problema, ammesso che sia tale, che ogni allenatore vorrebbe dover risolvere. Il meglio il fuoriclasse belga lo dà sulla trequarti e se Conte volesse assecondare questa atavica propensione dovrebbe allora virare quasi in pianta stabile sul 4-2-3-1, un modulo nel quale lo stesso Politano potrebbe trovare ancora terreno fertile a destra. Se invece il tecnico azzurro volesse ricreare l'asse già di fuoco in Nazionale, sempre al servizio di De Bruyne, potrebbe servire il 4-4-2: affiancato all'ex Manchester City ci dovrebbe essere, manco a dirlo, Romelu Lukaku. Discorsi prematuri, almeno finché dal mercato non sarà arrivato almeno un altro esterno per completare la batteria sulle fasce e tarare molte scelte sulla stessa e sulle condizioni fisiche di De Bruyne. Una certezza sugli esterni, forse l'unica, c'è e si chiama Politano, che non solo non lascerà neanche quest'estate ma addirittura si prepara a raddoppiare con vista addirittura sulla prospettiva di finire la carriera in azzurro. Un tempo si parlava di bandiere, oggi un po' meno specialmente se si guarda l'elenco dei compensi: fatto sta che decidere di rimettersi in gioco in una piazza esigente e severa, specialmente con i giocatori italiani, dopo aver vinto due scudetti, con tutti i rischi del caso qualora non arrivassero le conferme, è un gesto non da tutti in un calcio in cui spesso si prende ciò che possibile e poi si migra altrove.
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