Napoli, rinnovo in arrivo per Meret. Poi caccia al secondo portiere: piacciono Suzuki e Kepa
Gli azzurri a un passo dalla definizione di uno dei casi più delicati di mercato. Blindato il friulano a cifre importanti

Alex Meret (Ansa)
Napoli, 2 giugno 2025 – Rinnovo sì o rinnovo no? La querelle legata al destino di Alex Meret è stata ovviamente messa in secondo piano dalla festa scudetto, ma la scadenza del contratto, fissata da tempo al 30 giugno 2025, si avvicina inesorabile e stavolta senza paracaduti di opzioni da poter attivare da parte del Napoli e, anzi, con l'ansia in più della sessione di mercato extra valida dall'1 al 10 giugno. Da mesi all'ombra del Vesuvio si rincorrono opposte voci e sensazioni: dall'ottimismo sfrenato di chi ipotizzava una firma già in pieno inverno a chi, ed è storia anche di pochi giorni fa, presagiva lo spettro dell'addio a zero di uno dei migliori portieri della Serie A (e non solo). In questi casi, come si suol dire, possibile che la verità sia davvero proverbialmente nel mezzo: il Napoli vuole trattenere Meret e con ogni probabilità lo farà, ma c'è ancora da lavorare per arrivare a dama.
I numeri di Meret in stagione
In realtà, il peggio sembra essere alle spalle, perché il rischio di salutare il portiere dei due scudetti senza guadagnare alcunché e magari con la beffa di vederlo anche tra le fila di una rivale è esistito davvero. Al momento prevale invece la corrente di un cauto ma crescente ottimismo nel quale potrebbe c'entrare anche Antonio Conte, la cui permanenza inaspettata ha portato come corollario (e come regalo) anche il potere assoluto in sede di mercato. Per dirla alla Aurelio De Laurentiis, oggi l'allenatore può davvero chiedere qualsiasi cosa alla società, come un po' si è evinto dall'imminente (a meno di sorprese dell'ultim'ora) colpo deluxe Kevin De Bruyne. Se gli attacchi, come si suol dire, servono a vendere abbonamenti e merchandising e a vincere le partite, con le difese si portano a casa i campionati, come ha sperimentato proprio il Napoli, il miglior reparto arretrato dei principali cinque campionati in Europa. Alla fine, il dato dei gol subiti si è fermato a 27 a dispetto di numeri in zona gol non esattamente da scudetto (gli azzurri hanno segnato meno di quasi tutte le big), e su questo dato sono incise a fuoco tante parate preziose e non banali di Meret. Il friulano all'ombra del Vesuvio si è specializzato ulteriormente nel ruolo di para rigori: i tiri dal dischetto neutralizzati in carriera sono ben 11, di cui 9 in Serie A (curiosamente tutti contro giocatori mancini) e 2 nell'ultimo campionato, quello che ha consentito al Napoli di festeggiare il quarto scudetto. Metà del bottino di una società quasi centenaria è arrivato dopo l'acquisto del classe '97 dall'Udinese, datato 2018 e costato 26 milioni: tanti all'epoca, pochi oggi con il famoso senno del poi. Figurarsi quindi la voglia del club partenopeo di evitare una sanguinosa beffa in sede di mercato che neanche l'arrivo di un altro portiere molto valido, dall'ipotesi concreta di Vanja Milinkovic-Savic al sogno Gianluigi Donnarumma, avrebbe potuto lenire. Da qui una firma vicina, forse non ancora quanto vorrebbe Conte, ma che comunque dovrebbe arrivare: con soddisfazione di tutte le parti in causa.
Le cifre e il problema del vice
Il portiere dovrebbe restare in azzurro per altri 2 anni a cifre ben superiori, tra parte fissa e bonus, ai 2 milioni netti (3,7 milioni lordi) attualmente percepiti, e la fumata bianca sempre più prossima ha subito una forte accelerata proprio nel momento in cui Conte ha deciso di rimanere. Facile ipotizzare che in caso di addio dell'allenatore, Meret avrebbe potuto seguirlo a ruota, chissà, magari proprio alla Juventus di cui tanto si è sussurrato o forse no per non fare uno sgarbo al club che l'ha reso grande e che lui ha reso grande. Si tratta di discorsi che appartengono al passato: il presente e il futuro di Meret parleranno ancora napoletano, ma neanche dopo l'ufficialità del rinnovo tutti i problemi legati ai pali del Maradona saranno finiti. Al Napoli, infatti, rischia di mancare il vice, giacché il prestito di Simone Scuffet era ed è secco ed Elia Caprile, anche in caso di mancato riscatto dal Cagliari, difficilmente resterà in azzurro, accontentandosi delle briciole a livello di minutaggio. Certo, l'anno prossimo gli azzurri disputeranno anche la Champions League, quindi maggiori dispendio di energie e rischio di infortuni, come ha sperimentato quest'anno, nel bene e nel male, proprio la rivale Inter. Far ruotare i big della rosa, anche tra i pali, potrebbe dunque diventare un'esigenza anche in Coppa Italia e in Supercoppa, le altre competizioni che il Napoli affronterà con più oneri del recente passato. Da qui la caccia a un valido secondo portiere, che dia garanzie ma che, al contempo, non rischi di creare troppa competizione interna con Meret.
Le ultime voci di mercato parlano di un interesse del Napoli per Zion Suzuki del Parma ma anche di un ritorno di fiamma per il vecchio pallino Kepa Arrizabalaga. Il primo rappresenterebbe il nuovo che avanza, forse già con vista su un possibile ruolo di futuro erede di Meret, mentre il secondo fornirebbe le classiche garanzie da usato sicuro, con quel tasso di esperienza internazionale che Conte chiede e chiederà a gran parte degli acquisti della prossima sessione (potrebbero essere ben 8). Proprio il tecnico salentino avrà l'ultima parola sulla scelta del vice Meret, sia sul profilo (giovane o esperto) sul quale andare che addirittura sul nome, così come l'ha avuta sull'imminente conferma dello stesso. Proprio per questo motivo nelle ultime ore è arrivata l'accelerata sul rinnovo del friulano dopo, curiosamente, mesi e mesi di braccio di ferro tra le due parti in causa. Il potere di uno scudetto vinto e della successiva conferma in panchina dell'allentore del titolo. Conte ha carta bianca e detterà legge, imponendo a De Laurentiis anche non pochi sacrifici economici: il tutto per costruire un Napoli ancora vincente in Italia, evitando un altro crollo verticale post tricolore, e magari finalmente anche competitivo in Champions League.
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