Napoli, lo scudetto è vicino. Ma Conte non si fida

Nonostante la serata grigia del Tardini, gli azzurri incassano ottime notizie dal Meazza e sono ancora padroni del proprio destino in vista del Cagliari. Ma il tecnico non vuole altri passi falsi, che sarebbero fatali

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
19 maggio 2025
Parma-Napoli, l'esultanza degli azzurri (Ansa)

Parma-Napoli, l'esultanza degli azzurri (Ansa)

Napoli, 19 maggio 2025 - Da un 2-2 amaro e preoccupante in ottica lotta scudetto a un altro che, a distanza, sorride e indirizza forse inesorabilmente la stessa verso la propria causa: nel giro di una settimana il Napoli prima non va oltre il 2-2 in casa contro il Genoa e poi, mentre di scena al Tardini, raccoglie le notizie del medesimo risultato trovato dall'Inter con la Lazio. Così, nonostante il Parma, anche grazie all'aiuto dei legni, diventi un muro insuperabile, il primato in classifica è salvo almeno fino al prossimo e decisivo turno, che naturalmente le due rivali giocheranno ancora in contemporanea venerdì 23 maggio alle 20.45: partenopei di scena al Maradona contro un Cagliari fresco di festa salvezza e nerazzurri impegnati in casa del sorprendente Como di Cesc Fabregas. Un'altra serata per cuori impavidi, come lo è stata l'altalena emotiva di una domenica sera per qualcuno a fortissime tinte tricolori e per qualcun altro, invece, dall'amarissimo sapore dell'ennesima occasione gettata alle ortiche.  

Una serata per cuori forti

  I protagonisti sono, nell'ordine, appunto Napoli e Inter. Entrambe, per ragioni diverse, sembrano essere incappate nel proverbiale braccino del tennista: gli azzurri, forse, hanno 'semplicemente' paura di vincere un campionato partito con ben altre aspettative, mentre la squadra allenata da Simone Inzaghi pare da tempo aver inconsciamente puntato il mirino principale su quella Champions League che sabato 31 maggio proporrà l'atto conclusivo contro il Paris Saint-Germain. Tutte e due le rivali, accomunate da defezioni di uomini importanti, sono arrivate a fine campionato con il freno a mano tirato e con un rendimento che definire claudicante è poco: tutto a beneficio dello spettacolo (specialmente per i neutrali) e di quello spareggio ancora possibile e, nel caso, in programma lunedì 26 maggio. A 90' dalla fine del campionato, il festival delle occasioni perse vede comunque vincere (si fa per dire) l'Inter, che ieri sera potrebbe aver compromesso seriamente le già residue chance di prevalere nel lungo testa a testa con il Napoli, intanto fermato da un Parma coriaceo e fortunato. I legni, un palo e due traverse, al Tardini dicono di no ad André-Frank Zambo Anguissa, Matteo Politano e Scott McTominay, pur senza dimenticare le chance confezionate dai padroni di casa, chiamati ancora a cercare la salvezza matematica nell'ultimo turno di Serie A. Al triplice fischio è 0-0, ma non prima di un altro momento thrilling e sempre per cuori forti: il rientrante David Neres guadagna un rigore, poi revocato per precedente fallo di Giovanni Simeone, con annesso saluto alla chance di sbloccare in extremis la gara e di guadagnarsi qualcosa di molto simile a un match point. Intanto però a San Siro si consumava lo psicodramma sportivo dell'Inter contro la Lazio, non esattamente un inedito quando di mezzo c'è uno scudetto che sembra vicino. E così, anche in una serata sfortunata per gli episodi quasi tutti a sfavore, Antonio Conte si riscopre fortunato, come un po' da vecchia narrazione del calcio quando di mezzo ci sono la Serie A e un tricolore in ballo: il Napoli è ancora padrone del suo destino e, a 90' dalla fine della stagione, non è poco. A patto, ovviamente, di fare tesoro di quanto ultimamente non sta funzionando.

Verso il Cagliari, tra retropensieri, paure e speranze

  Il pensiero torna così al primo 2-2 della recente serie, quello ostile contro il Genoa che aveva ridato nuova linfa ai sogni scudetto dell'Inter. Contro una squadra spensierata e nonostante l'ennesima cornice amica di un Maradona ancora una volta sold-out, gli azzurri non erano stati capaci di avere la meglio di una formazione tranquilla e già salva, come potrebbe essere anche il Cagliari nel prossimo turno. Da qui la convinzione, tra avversari sazi e paghi e un'Inter a sua volta forse con la mente già altrove, che forse al Napoli sia rimasto davvero un solo rivale sulla strada verso il quarto scudetto: se stesso. Anche per questo motivo, che va ben oltre la semplice scaramanzia, Conte predica calma in quella che sarà una settimana (breve) di passione verso l'ultimo atto. A detta dell'allenatore, vietato per i tifosi cominciare a esibire stendardi e a preparare i festeggiamenti: prima ci sarà da battere il Cagliari e la storia recente insegna che la questione potrebbe essere qualcosa di più di una mera pratica da sbrigare. Ma in che veste i rossoblù si presenteranno al Maradona? Notoriamente, raggiunto l'obiettivo stagionale, spesso le squadre anche solo inconsciamente allentano la tensione e forse addirittura staccano la spina. Così come, la presenza in rosa di qualche ex giocatore azzurro (da Sebastiano Luperto a Elia Caprile, passando per l'enfant du pays Gianluca Gaetano fino a Leonardo Pavoletti) potrebbe far pensare a un approccio soft, ma queste dietrologie, seppur molto diffuse nel calcio italiano, diventano spesso un boomerang, oltre a non rendere giustizia allo spettacolo che i tifosi sperano di vedere ogni domenica. Meglio, dunque, pensare solo al campo, scacciando anche via i pensieri di senso oppposto che vedono i tifosi sardi spingere i propri beniamini per l'impresa di togliere lo scudetto al Napoli. Già, il Napoli, dopo ieri sera quasi incredibilmente ancora padrone del suo destino nonostante l'andamento lento delle ultime giornate. In mancanza dei gol dei propri beniamini, tra sterilità, imprecisione e un bel pizzico di sfortuna, gli azzurri 'segnano' grazie al laziale Pedro, autore di una doppietta dal peso specifico enorme non solo per la sua squadra, ancora in lotta per una posizione europea, ma anche in chiave lotta scudetto. Agli azzurri, che nelle ultime settimane, quelle della frenata, hanno ricevuto parecchi assist esterni, il compito di completare l'opera nell'ultima battaglia, quella che da stamattina conosce anche una data: venerdì 23 maggio il Maradona spingerà i suoi beniamini a caccia di quella vittoria buona a vincere il tricolore e a farlo senza l'ansia di dover guardare ai fatti di casa Inter. Mica poco.

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