Napoli, il sogno scudetto corre sulla Via Emilia. Ma preoccupa il tabù trasferta

Gli azzurri sperano di ricevere buone notizie da Parma, dove oggi sarà di scena l'Inter, prima di provare a battere il Bologna lunedì sera. Fuori casa la vittoria manca dal 18 gennaio

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
5 aprile 2025
Cristian Stellini vice allenatore Napoli e Antonio Conte allenatore Napoli

Cristian Stellini vice allenatore Napoli e Antonio Conte allenatore Napoli

Napoli, 5 aprile 2025 - Se la squalifica di Antonio Conte, paradossalmente, da svantaggio può diventare un punto a favore grazie al talismano chiamato Cristian Stellini, il suo vice che lo sostituirà sulla panchina del Dall'Ara lunedì sera, ci sono diversi altri fattori che in vista della spedizione di Bologna non fanno dormire sonni tranquilli al Napoli.

Il testa a testa con l'Inter e il 'mal di trasferta'

Si parte dal precedente match che, sempre in terra emiliana, vivrà l'Inter, attesa oggi a Parma: un'eventuale vittoria della capolista scaverebbe per almeno due giorni un fosso di 6 punti che metterebbe pressione agli inseguitori, guidati proprio dagli azzurri. In realtà, potrebbe valere anche la tesi opposta: un mancato successo della banda di Simone Inzaghi al Tardini, per non parlare addirittura di una sconfitta, metterebbe i partenopei spalle al muro, consegnando loro un'occasione preziosa per agganciare la vetta della classifica prima di imboccare il tratto finale di calendario, quello in teoria meno complicato. Insomma, da qualsiasi prospettiva si decida di vedere la questione, lo snodo offerto da questo turno di campionato è davvero vietato ai deboli di cuore. Al di là di ciò che farà l'Inter, sempre sulla carta da qui a fine stagione impelagato in un calendario più complicato nel quale comprendere anche gli impegni di Coppa Italia e soprattutto Champions League, il Napoli stesso lunedì sera dovrà fare la voce grossa per superare diversi ostacoli intrinsechi alla partita.

Si comincia dalla forza del Bologna, che non perde in casa in campionato dal 30 dicembre, serata amarissima in cui tra l'altro ci furono un'espulsione contro e un rocambolesco autogol nel finale: da allora solo vittorie (compresa quella in Champions League contro il Borussia Dortmund), a eccezione del 2-2 imposto dalla Roma con un rigore trasformato proprio all'ultimo respiro. A questo ruolino interno eccellente dei rossoblù fa da contraltare quello complicato vissuto dal Napoli negli ultimi due mesi e mezzo abbondanti. L'ultima vittoria degli azzurri lontano da Fuorigrotta è infatti datata 18 gennaio, giorno della presa di Bergamo che fece erroneamente gridare all'esclusione dell'Atalanta dalla lotta scudetto. Certo, oggi la classifica vede (di nuovo) gli orobici lontani dalla vetta, per un solco di 9 punti che stavolta, a primavera già cominciata, potrebbe essere davvero incolmabile, ma all'epoca con troppa fretta si decise che i 7 punti di gap dal Napoli valessero una sentenza.

Da quella fredda di fine gennaio sono passati ben 79 giorni nei quali gli azzurri in trasferta hanno raccolto solo amarezze. Dai due pareggi last minute rimediati all'Olimpico, contro Roma e Lazio, alla caduta di Como prima della frenata forse ancora più dolorosa di Venezia, quella che praticamente ha consentito all'Inter di involarsi nel primo tentativo di allungo in classifica: da allora il Napoli non ha più vinto lontano dalle mura amiche, dove invece la vittoria è quasi una regola.

Il calendario delle prossime trasferte del Napoli

Più o meno nello stesso intervallo di tempo, gli azzurri al Maradona hanno raccolto la bellezza di 14 punti in 6 match, con i soli pareggi contro Udinese e Inter come piccoli nei. Quest'ultimo risultato, in realtà, con la rete quasi all'ultimo respiro di Philip Billing, il protagonista che non ti aspetti, è valso a evitare la prima fuga dell'Inter che, con il senno del poi di quello che sarebbe poi successo nei match successivi, avrebbe potuto assumere i crismi davvero della sentenza. Tutto ciò appartiene al passato, così come il ruolino di marcia esterno allargando la fotografia all'intero girone di ritorno finora disputato: il bottino degli azzurri lontano da Fuorigrotta è stato di appena 6 punti in 5 gare, troppo pochi per tornare a sognare in grande dopo settimane complicate.

Certo, accostando il rendimento interno del Bologna a quello esterno del Napoli verrebbe da dire che la caccia alla vittoria scaccia tabù trasferta andrebbe rimandata ai prossimi appuntamenti, sulla carta meno proibitivi: in programma da qui alla fine del campionto ci sono infatti ancora i match contro un Monza con un piede e mezzo già in Serie B e in casa di Lecce e Parma. Eppure, quando si è nell'ingrato ruolo dell'inseguitore il margine di errore è ridotto e la gamma di scelta dei giorni per sferrare l'assalto buono lo è ancora meno. E tutto ciò a prescindere dal numero che uscirà oggi pomeriggio sulla ruota del Tardini. Un successo dell'Inter metterebbe la banda Conte praticamente spalle al muro, ma lo stesso lo farebbe un risultato diverso, offrendo forse un assist ancora più succulento per provare a diventare la seconda squadra a espugnare il Dall'Ara in questo campionato. Insomma, comunque la si veda, il filo diretto tra Parma e Napoli oggi offrirà contenuti interessanti e potenzialmente decisivi per l'intera lotta scudetto. Comunque vadano le cose al Tardini, la pressione sarà tutta sugli azzurri, chiamati a scegliere (si fa per dire) la trasferta forse ad oggi più complicata del campionato per mantenere in vita lo stesso e per sistemare il proprio ruolino di marcia esterno, piuttosto complicato fin dal giro di boa del torneo.

Le buone notizie per Conte, o per Stellini, non mancano e si parte da un'infermeria finalmente vuota che offre una vasta gamma di scelta per gli uomini, per il modulo e per la tattica da schierare lunedì sera. Tutto lascia presagire alla conferma del 4-3-3 che ha di fatto annichilito subito il Milan, con David Neres ancora a sinistra. Resta un nodo da sciogliere a centrocampo, con Billy Gilmour e André-Frank Zambo Anguissa in lotta per un posto. La scelta dell'uno o dell'altro, alla luce delle caratteristiche molto diverse dei due giocatori, rischia di influenzare a cascata l'intero approccio del Napoli, in un caso più votato alla costruzione e al possesso palla e nell'altro più chiamato alla lotta. Qualunque sia l'opzione di Conte, l'importante sarà provare a sfatare il tabù trasferta, seppur curiosamente forse in una delle occasioni più complicate per farlo.

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