Napoli-Udinese, probabili formazioni e dove vederla. In difesa tocca ancora a Juan Jesus
Nonostante il ritorno ormai effettivo di Buongiorno, il brasiliano incassa la fiducia di Conte, che parla anche della crescita del club e della nuova classifica dopo il crollo dell'Inter: "Dobbiamo pensare solo a noi"

Alex Meret e Juan Jesus (Ansa)
Napoli, 8 febbraio 2025 - Le notizie arrivate dal Franchi, teatro giovedì sera del recupero tra Fiorentina e Inter dopo che il match originale era stato sospeso per il malore occorso a Edoardo Bove, sono state ottime: 3-0 per i viola e Napoli, quindi, leader effettivo della classifica a +3 sui nerazzurri e senza più ombre e asterischi. Da qui a pensare che i giochi scudetti siano chiusi ce ne passa e lo sanno anche i partenopei, che non a caso domenica sera alle 20.45 al Maradona contro l'Udinese vogliono evitare di incappare a loro volta in qualche passo falso che possa vanificare il power play acquisito in settimana sui rivali più accreditati. Dall'altro lato c'è una squadra che veleggia a metà classifica, cullando ancora qualche residua speranza di issarsi verso posizioni più nobili e ambiziose: una spensieratezza che, nonostante l'attesa bolgia di Fuorigrotta, potrebbe rivelarsi una trappola da non sottovalutare.
Le probabili formazioni
Napoli (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus, Spinazzola; Anguissa, Lobotka, McTominay; Politano, Lukaku, Neres. Allenatore: Conte. Udinese (3-5-2): Sava; Kristensen, Bijol, Solet; Ehizibue, Lovric, Karlstrom, Payero, Kamara; Thauvin, Lucca. Allenatore: Runjaic.
Orario e dove vedere Napoli-Udinese in tv e in streaming
Napoli-Udinese (fischio d'inizio alle 20.45) sarà trasmessa in esclusiva su DAZN, la cui app è visibile anche sui dispositivi Amazon Firestick e Google Chromecast, sulle console PlayStation e XBox e su TIMVISION Box. Chi è abbonato sia a DAZN che a Sky, attivando 'Zona DAZN', potrà vedere la partita su DAZN 1 (canale numero 214 di Sky).
A caccia della crescita
La conferenza stampa della vigilia di Antonio Conte si apre partendo da una vecchia battuta, a sua volta da ricondurre ai recenti fatti, tra campo (il tris rifilato dalla Fiorentina all'Inter) e mercato. "Trovo antipatico riportare a galla uno scherzo del momento che rischia di farmi passare come uno che chiede soltanto. Preferisco pensare a quello che sto facendo da quando sono arrivato qui, cioè far crescere la squadra, come fatto ovunque io sia passato. Lo stesso vale qui: quando andrò via, vorrò lasciare un Napoli migliore di quello che ho trovato quando sono arrivato". Il discorso si allarga dal 'semplice' parco giocatori. "Il club sa che deve evolversi. Il calcio cambia e oggi servono infrastrutture, un centro sportivo e un settore giovanile e altre cose che oggi non ci sono. Penso che tutto ciò sia più importante di prelevare un giocatore a cifre monstre. Devo supportare il nostro direttore sportivo, che è bravo ma giovane e deve fare un percorso di crescita. Lo stesso faccio per il presidente: le altre sono tutte sciocchezze (usa una parola più diretta, ndr) che non mi interessano. Mi interessa la felicità di questi ragazzi che stanno dando tutto per provare a raggiungere l'eccellenza nel presente, senza perdersi in ciò che c'era in passato. Si rischia di rovinare quello che stiamo costruendo da mesi con molta fatica. Concludo ribadendo che sono qui per aiutare il club a crescere, andando al di là dei numeri del mercato che possono solo gettare fumo negli occhi". Conte dice un po' tutto e il suo contrario per provare a svincolarsi da qualche polemica che nella piazza partenopea non manca neanche nella settimana che ha visto la squadra consolidare la propria leadership grazie al tonfo sull'Inter: il tasto sul quale invece il tecnico azzurro batte in maniera netta e inequivocabile riguarda la crescita della squadra e anche del club, con la speranza che il troppo chiacchiericcio non disturbi l'ambiente più di quanto ad oggi non stiano facendo i rivali. Si passa poi alla situazione infermeria, tra giocatori acciaccati e nuovi arrivi.
I singoli e la 'nuova' classifica
"Buongiorno sta migliorando, ma domani dall'inizio partirà Juan Jesus, che in questo momento sta benissimo. Billing è un ragazzo serio e sta entrando nella nostra metodologia di lavoro: questa settimana l'ho visto all'opera nell'amichevole contro il Giugliano e ho appurato la sua ottima condizione fisica. Okafor invece è arrivato da poco e non sta benissimo: domani verrà in panchina, ma ha un minutaggio limitato". Non proprio il miglior biglietto da visita per sfidare una squadra fisica come l'Udinese. "Non temiamo niente, ma avremo come sempre rispetto. Hanno una grande struttura e sono veloci nelle ripartenze. Servirà attenzione in particolare sulle palle da fermo. Noi comunque dovremo pensare solo a noi e a questa bellissima storia che stiamo scrivendo. Ogni piazza dove sono stato è diversa e qui sicuramente si vive un'esperienza forte. Come detto però - continua Conte - dobbiamo avere una visione corretta del futuro per poter capire in cosa migliorare senza accontentarci". Intanto, guai pensare al margine reale acquisito in classifica dopo la debacle dell'Inter al Franchi. "Dobbiamo pensare solo a noi e badare solo alla nostra crescita. Nessuno si monta la testa e continuamo a viaggiare rasoterra nonostante quanto successo in settimana. Per ora ci godiamo il viaggio e poi vedremo dove ci porterà". Conte approfondisce il discorso classifica. "Siamo la squadra che è in testa da più tempo. Non dico che ci si fa l'abitudine, ma ormai abbiamo un po' di esperienza a stare in quella posizione. Lo stesso vale per l'Inter, una squadra fortissima e completa per lottare in Serie A e in Champions League. Sarebbe un insulto sottovalutarli e per questo dobbiamo avere il paraocchi e pensare solo a noi". Si chiude parlando dei margini di crescita. "Nella vita bisogna sempre essere predisposti a imparare. Anch'io alla metodologia di base ho affiancato studi recenti approfonditi e se non lo avessi fatto, in particolare l'anno scorso, oggi le cose sarebbero state più difficili. Vale per me e vale per i giocatori: la squadra sta crescendo e ha ancora ampi margini per migliorare".
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