Napoli, doppia gioia per Olivera: vicini il rientro e il rinnovo
L'uruguaiano, dopo l'infortunio di Firenze, tornerà in campo contro l'Atalanta, un match che dirà qualcosa di più sulla forza degli azzurri. A un passo anche il prolungamento fino al 2030

Mathias Olivera (Ansa)
Napoli, 15 gennaio 2025 – L'ottima prova di Leonardo Spinazzola contro il Verona non ne ha fatto sentire la mancanza, ma Mathias Olivera è ormai un fattore importantissimo nell'economia di questo Napoli che non ha alcuna intenzione di arrestare la propria marcia. L'infortunio occorso contro la Fiorentina si è rivelato meno grave del previsto, al punto che l'uruguaiano ha 'rischiato' di tornare in campo già nel turno successivo: poi l'ha fatta da padrone, giustamente, la prudenza, ma ora il momento del rientro è vicino, così come lo è quello di un rinnovo che sa di definitiva investitura.
La possibile partita della svolta
La prima buona notizia è appunto il recupero del classe '97, pronto dunque a riprendersi la sua corsia già nella complicatissima partita in casa dell'Atalanta che aprirà il ciclo terribile dell'inizio di girone di ritorno del suo Napoli, chiamato all'ennesimo esame utile in questo caso a provare addirittura ad allontanare definitivamente una contendente al titolo. Gli orobici, nelle ultime settimane in una fase di flessione, non hanno infatti sfruttato al meglio il recupero contro la Juventus, non andando oltre il pareggio, un risultato sempre a due facce: discorso che si fa ormai quasi tragicomico per i bianconeri, arrivati al segno x numero 13 in campionato e proprio a causa di questo ruolino di marcia ormai definitivamente staccati dalla lotta scudetto. In caso di vittoria al Gewiss Stadium, il Napoli rischierebbe (si fa per dire) di mettere (quasi) fuori causa anche l'Atalanta, che a quel punto scivolerebbe a 7 punti di distanza in classifica: una margine dai contorni piuttosto pesanti a questo punto della stagione. Certo, come sempre vale anche il discorso opposto: se a spuntarla fossero gli uomini di Gian Piero Gasperini, che dunque così sceglierebbero l'occasione migliore per mandare in archivio la mini crisi, gli azzurri si ritroverebbero appiccicati anche l'altra squadra nerazzurra insieme all'Inter, oggi a sua volta a -4 ma con due partite da recuperare. Insomma, a Bergamo servirà davvero il miglior Napoli e non di certo quello della gara di andata, travolto 0-3 al Maradona dalla formazione che proprio quel giorno ribadì a tutti la propria candidatura per le primissime piazze della classifica. E, dunque, occorrerà anche che ogni singolo a disposizione di Antonio Conte sia tirato a lucido per avere la meglio nei duelli uomo su uomo contro una squadra che fa di questa prerogativa la sua arma migliore. Se Spinazzola è un ex e potrebbe dunque avere le consuete motivazioni di questi casi, Olivera è una certezza da sempre a partire dall'inizio di questa stagione che si è rivelata quella della sua consacrazione dopo che negli anni precedenti il rendimento non aveva mai pienamente convinto. Tutte le perplessità appartengono al passato, al punto che il Napoli prepara il piano per blindarlo addirittura fino al 2030.
I dettagli del rinnovo
Il rinnovo, alla luce dell'attuale scadenza già non vicinissima (30 giugno 2027), assume anche un valore simbolico proprio nel momento in cui il club partenopeo sta per vendere Khvicha Kvaratskhelia, il simbolo dello scudetto con il quale invece i discorsi per prolungare il contratto e adeguare l'ingaggio praticamente non sono mai stati aperti. Il messaggio del Napoli sembra chiaro e forte: chi dimostrerà di meritarlo con abnegazione e dedizione alla causa, sarà premiato a dovere, vedendo i suoi sforzi riconosciuti. Dai simboli ai fatti, che vedono Pablo Boselli, l'agente dell'uruguaiano, già in città per provare a chiudere la questione addirittura prima del delicatissimo match del Gewiss Stadium. Difficile, invece, che entro sabato sera il Napoli possa avere già tra le mani l'erede di Kvaratskhelia: tutte le piste portano ad Alejandro Garnacho, con il quale la quadra non sarebbe lontana, ma la distanza con il Manchester United sarebbe ancora ampia e da quantificare in oltre 20 milioni. In effetti, si è tanto parlato della somma, circa 75 milioni, che il Napoli incasserà tramite il Paris Saint-Germain e poco di quelle che sono le richieste che arrivano dall'Inghilterra per un classe 2004 che a quelle latitudini, per non parlare in Argentina, viene accostato a diversi fuoriclasse. Per cedere Garnacho, infatti, lo United non scende sotto gli 80 milioni, cifra che praticamente obbligherebbe il Napoli a dilapidare subito tutto il tesoretto che entrerà per Kvara: non proprio ciò che sognano Aurelio De Laurentiis e Giovanni Manna. Le parti sono al lavoro e lo saranno ancora nei prossimi giorni, per non parlare di settimane, mentre la corsia bassa di sinistra sembra già sistemata e sempre più nelle mani di Olivera, a un passo dal rinnovo. In contemporanea, proprio grazie all'infortunio dell'ex Getafe, anche Spinazzola ha visto le proprie quotazioni salire, scacciando così quelle voci che parlavano di un addio dopo appena un semestre in azzurro. L'impressione è che l'alternanza tra i due, più o meno voluta da Conte, abbia fatto bene a entrambi, togliendo certezze a chi si sentiva un titolare fisso come Olivera e aggiungendone a chi invece come Spinazzola temeva di vedere più vicino del previsto l'imbocco del viale del tramonto. Di vicino invece c'è solo la sagoma del Gewiss Stadium, un campo mai banale e mai semplice che dirà qualcosa di più delle ambizioni reali del Napoli, che ormai da agosto di esami ne ha sostenuti e passati tanti. Tra le bocciature emesse nel girone di andata figura proprio l'Atalanta, che espugnò il Maradona con una vittoria senza appello che per gli azzurri sembrava il presagio di quel crollo invernale tanto temuto a Fuorigrotta e tanto auspicato dalle rivali. Invece, nessun crollo, anzi: il Napoli continua a vincere e a convincere nonostante qualche defezione pesante per infortunio e l'imminente cessione della stella della rosa, alla quale, in attesa del mercato, per ora farà da contraltare il ritorno di Olivera, il pilastro della cui importanza non tutti si sono ancora accorti. Con l'eccezione del quartier generale di Castel Volturno.
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