Chi è Philip Billing, nuova arma del Napoli eroe a sorpresa contro l'Inter
Il danese impatta la rete di Dimarco, consentendo agli azzurri di restare a contatto della capolista. Il riscatto a fine anno è in dubbio, ma intanto il tecnico salentino può contare su chili e qualità supplementari

Billing segna contro l'Inter (Ansa)
Napoli, 3 marzo 2025 - Del mercato di gennaio del Napoli se n'è parlato così tanto che, quasi di riflesso, nel mese successivo è arrivato il primo vero momento di flessione nell'arco dell'intera stagione della squadra, che in poco tempo è passata dalla chance di allungare sulle inseguitrici a incassare il sorpasso dell'Inter, la prima delle stesse, rischiando a sua volta di scivolare a -4 in caso di sconfitta al Maradona. Nulla di tutto ciò è successo grazie al tap-in vincente di Philip Billing, arrivato proprio in quella recente sessione di mercato di riparazione che quindi potrebbe aver portato ad Antonio Conte qualche risorsa forse più preziosa di quanto si potesse immaginare.
Alla scoperta di Billing
Merito del gol, che in piena zona Cesarini ha impattato la precedente gemma firmata da Federico Dimarco, ma merito anche di un apporto di quantità e qualità che gli azzurri avevano già sperimentato nella disastrosa trasferta di Como. Sbarcato all'ombra del Vesuvio per rimpiazzare Michael Folorunsho, uno che definire comprimario è poco, a lanciare realmente il danese è stato l'infortunio di André-Frank Zambo Anguissa, l'ultimo in ordine cronologico dei tanti giocatori dell'ex capolista finiti in infermeria per guai muscolari. Con un diritto di riscatto fissato a 10 milioni per prelevare il cartellino dal Bournemouth, è difficile sapere se Billing a fine stagione sarà un nuovo acquisto effettivo del Napoli o se dello stesso resterà una meteora più o meno luminosa: fatto sta che il primo lampo è di quelli belli abbaglianti, che permette agli azzurri di tenere l'Inter a un'incollatura di distanza, facendo sbilanciare anche Conte sulle reali chance di pervenire allo scudetto. In realtà, una prima ammissione da parte del tecnico salentino c'era già stata nel periodo di massimo splendore del Napoli, quello delle 7 vittorie di fila, salvo poi tornare sui suoi passi alle prime avvisaglie di crisi: in quei frangenti, anche piuttosto recenti (vedasi il post debacle del Sinigaglia), Conte aveva ribadito per l'ennesima volta quanto a inizio anno l'obiettivo vero (e unico) fissato dal club partenopeo fosse il ritorno in Europa. Anche per un allenatore così razionale è difficile restare con i piedi per terra, privandosi di qualsiasi volo pindarico arrivati a questo punto del campionato, tra una classifica che poteva essere migliore ma anche peggiore e una rosa nelle cui pieghe, a sua volta, si nascondono risorse quasi insperate. Tra essi c'è proprio Billing, prezioso ora in assenza di Anguissa e con il 3-5-2 ancora a pieno regime ma utile anche quando a Fuorigrotta si rivedrà il 4-3-3: cosa che verosimilmente accadrà al rientro dall'infortunio di David Neres, e sarà una questione forse di fine mese. A quel punto deciderà Conte il da farsi sia sul modulo sia sui suoi interpreti, alcuni dei quali, parlando dei cosiddetti titolarissimi, stanno dimostrando un calo della forma che, a maggior ragione, sembra lanciare la staffetta con alcune riserve. E' il caso di Giacomo Raspadori, che contro l'Inter ha interrotto la striscia di fila di gare in gol ma sempre fornendo un contributo prezioso in zona gol, ed è il caso di Billy Gilmour, che nella medesima serata si è confermato qualcosa di più di una semplice alternativa a Stanislav Lobotka, costituendo con quest'ultimo quel sistema con il doppio play che a sua volta potrebbe tornare utile in futuro, per scoperchiare le gare più chiuse e complicate.
L'eroe che non ti aspetti
Calendario alla mano, le ultime partite del campionato sembrano proporre al Napoli una prevalenza di match sulla carta non impossibili che però nascondono diverse trappole, come emerso proprio a Como. La prima ricetta in questi casi, banalmente, è produrre tanto per aumentare le chance di segnare: strano a dirsi, ma non proprio la migliore prerogativa della squadra che ha guidato la classifica per 18 giornate di fila. Contro l'Inter c'è però stata un'inversione di tendenza in tal senso. A parlare è il dato degli XG (gli Expected Goals), che indica uno schiacciante 1.95 per gli azzurri contro lo 0.32 degli ospiti, a sua volta figlio della sola conclusione effettuata nello specchio, quella da ricondurre alla gemma di Dimarco, a fronte di 6 tiri totali: il Napoli, che ha guidato anche nel possesso palla con un schiacciante 62% e nel computo dei corner guadagnati (12 a 3) ha invece calciato ben 19 volte, trovando la porta in 4 occasioni. Insomma, per una serata il Napoli ha fatto il Napoli del passato, quello ruspante e travolgente, e l'Inter ha giocato alla Conte, speculando sulla manovra altrui e provando a cavare il massimo risultato con il minimo sforzo offensivo. Billing, l'eroe che non ti aspetti, guasta i piani dei nerazzurri e mantiene vivo il sogno scudetto dei suoi, rischiando a fine anno, in caso di festa grande a Fuorigrotta, di diventare qualcosa di più di un acquisto di gennaio dal sapore vagamente di tappabuchi. Chissà che il ruolo, strada facendo e al ritorno del 4-3-3, non riesca a ritagliarselo pure Noah Okafor, dando così ancora una volta ragione a Giovanni Manna e agli altri uomini mercato degli azzurri, chiamati alla prova del nove della rinascita anche contro avversari diversi dalla suddetta Inter forse poco brillante e in una serata più da spada che da fioretto. Qui si torna alle insidie di un calendario solo all'apparenza agevole, se si escludono i residui scontri diretti con le squadre di vertice. Il Napoli incontrerà formazioni impelagate nelle zone basse della classifica che, ironia del destino, proporranno un canovaccio simile a quello sfoderato al Maradona dalla capolista, sì con meno qualità ma forse anche con più grinta e determinazione. In quei casi agli azzurri serviranno il cinismo dei giorni d'oro e nuove soluzioni, come potrebbero essere le incursioni dal centrocampo e non tramite il solo Scott McTominay. La nuova carta nelle mani di Conte si chiama Billing, l'eroe che non ti aspetti dello scontro al vertice con l'Inter.
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