Norvegia-Italia: Orsolini e Raspadori pronti a brillare tra infortuni e sfide
Orsolini e Raspadori si preparano per Norvegia-Italia tra infortuni e speranze di vittoria per la Nazionale.

Riccardo Orsolini ha riconquistato la nazionale grazie alle grandi stagioni con la maglia del Bologna (Figc)
Non ci fossero polemiche e infortuni a rendere l’avvicinamento a Norvegia-Italia troppo simile in modo sinistro a quello degli ultimi Europei, verrebbe voglia di godersi la favola in salsa bolognese di Riccardo Orsolini e Giacomo Raspadori. Ma anche se il caso Acerbi è già evaporato, l’infortunio di giornata purtroppo c’è: domenica era uscito dal gruppo Alessandro Buongiorno, sostituito dal viola Ranieri, e lo stesso Acerbi si era chiamato fuori dalla ’missione Haaland’ che Spalletti gli voleva affidare. Ieri ha salutato anche Manuel Locatelli, per un problema alla caviglia destra. La risonanza magnetica non ha lasciato spazio al recupero, salterà entrambe le partite e per Spalletti è l’ennesima brutta notizia, che comunque non dovrebbe avere ripercussioni sulla scelta del modulo. L’emergenza anche numerica è in difesa, mentre nella mediana c’è una relativa abbondanza con Rovella, Ricci e Casadei. Locatelli non dovrebbe essere sostituito, come Acerbi, anche se i giallorossi Cristante e Mancini sono comunque in preallarme.
In un gruppo che ieri ha accolto i reduci dalla finale di Champions, ovvero gli altri interisti e Donnarumma, verrebbe voglia di godersi le belle facce pulite di due bravi ragazzi di provincia che si sono sudati con la fatica ogni centimetro della loro gloria personale. Riccardo Orsolini da Rotella, Ascoli, è il simbolo del Bologna che si è confermato e ha rialzato un trofeo dopo 51 anni: "È un grande orgoglio essere tornato in Nazionale a distanza di un anno. Mi mancava e ho fatto di tutto per esserci. In Norvegia sarà una partita tosta, ma faremo di tutto per andare là a vincere: vogliamo andare al Mondiale. Personalmente, aver vinto una Coppa Italia ti trasmette un tale entusiasmo che è linfa vitale per arrivare in Nazionale dopo le fatiche di un’annata. Anche se l’orgoglio e lo spirito di appartenenza in azzurro sono tali da farti scivolare tutto", ha detto l’esterno marchigiano, che si è ripreso l’azzurro per manifesta superiorità di merito in questa stagione.
Stanco, ma felice è anche Giacomo Raspadori, bolognese di Castel Maggiore cresciuto in una fabbrica di talenti come il Sassuolo e poi consacrato al Napoli con due scudetti in tre anni, e la firma di gol decisivi in entrambi i casi: "Aver vinto lo scudetto è stato fantastico, da bolognese sono stato contentissimo anche della vittoria rossoblù in Coppa Italia. Avevo molti amici a Roma a vedere la finale". Ne avrà anche a Reggio Emilia lunedì sera, in quel Mapei Stadium nel quale è esploso con la maglia neroverde: "Sarà emozionante e particolare per me perché lì sono diventato un uomo. E ho anche realizzato il mio primo gol in Nazionale. Spero di riuscire a costruire nuovi ricordi in quello stadio".
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