Dal tecnico fino ai giocatori Non si salva proprio nessuno

21 maggio 2023

Una retrocessione che nasce da lontano. E che si è concretizzata nella notte con la Reggina. La responsabilità maggiore va sempre a chi guida una società, quindi al presidente Massimiliano Santopadre, ma come sempre, anche stavolta, ci sono altri colpevoli di questo dramma sportivo.

Stavolta, contrariamente ai luoghi comuni, la squadra a luglio era pronta. Fatta eccezione per qualche ritocco in chiusura di mercato, c’era la base della passata stagione (tutta la difesa, tra le migliori del campionato precedente con Rosi, Angella, Dell’Orco, Curado, Lisi, poi i centrocampisti Santoro e Kouan, in attacco Olivieri, Melchiorri e Matos), mentre Casasola, Iannoni, Di Serio sono arrivati a luglio. A metà agosto sono arrivati Luperini e in chiusura Bartolomei e Di Carmine. Alla guida Fabrizio Castori: una scelta che apparsa saggia in avvio di stagione alla luce dei suoi trascorsi e in vista di un campionato molto competitivo. Ma anche il tecnico ha le sue responsabilità, soprattutto in avvio quando non è risucito a creare il gruppo, a fare gruppo e anche per aver scelto soluzioni "anomale" come l’impiego di Dell’Orco (il miglior difensore della rosa) quinto e Lisi alle spalle della punta. Poi la società con la scelta frenetica dopo sei giornate di cambiare e svoltare con un allenatore diametralmente opposto come Baldini.

Il ritorno di Castori? Una scelta che poteva starci, con l’allenatore che ha di fatto avallato la rosa. La scelta di Castagnini al posto di Giannitti, in corsa, resterà un punto interrogativo. Perché magari poco poteva fare in entrata ma nel mercato di gennaio sono stati compiuti gli errori più grandi: le cessioni di Strizzolo e di Melchiorri.

I giocatori hanno profonde responsabilità: in avvio di stagione non avranno trovato un terreno fertilissimo ma non si sono calati nel nuovo contesto tecnico. E perché in alcune gare è mancata la grinta di chi vuole un obiettivo a tutti i costi.

La notte con la Reggina, iniziata nel migliore dei modi, ha segnato la fine: gli errori di Gori, il cambio operato in corsa, hanno svuotato un gruppo che forse non ha mai avuto la personalità necessaria per sopportare un campionato come la B di quest’anno.

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