Pesaro: Crisi degli Sponsor Sportivi e Sfide per l'Amministrazione Comunale
La città di Pesaro affronta la perdita di sponsor sportivi chiave. L'amministrazione comunale è chiamata a intervenire.

Paolo Campanelli di Lc mobili che oltre a sponsorizzare la Vis fa anche beneficenza
I conti non tornano. La città dello sport perde sponsor in serie. In una settimana tre delle più importanti realtà sportive cittadine hanno visto cadere dalle loro maglie le scritte che portavano tanti quattrini: "Carpegna prosciutto" (Vuelle), Italservice (calcio a 5 e Loreto basket) e ora Tecnoplast (Vis). Eventi che interrogano, oltre ai club, anche l’amministrazione comunale. La quale, tra gli altri, ha anche il compito di aiutare, per quanto nelle sue facoltà, chi fa sport con anche risvolti sociali, perché si tratta di realtà inserite nel tessuto cittadino e che rappresentano la città in campionati nazionali. Cosa sta facendo e cosa ha fatto in questi anni l’amministrazione comunale per assistere questi club nella loro gestione? Ha pensato a tutti con la stessa intensità e dedizione? E cosa può fare adesso che si aprono tre buchi grossi così in tre realtà che hanno dato tanto alla città? L’addio di Tecnoplast è eclatante, forse il più clamoroso dei tre, viste le circostanze.
Ma come, la Vis firma il miglior campionato dei suoi 127 anni di vita, avanza fino alle soglie delle finali per la serie B, tra le prime otto società di Lega Pro in Italia, stadio sold out, entusiasmo alle stelle, visibilità su Sky ai massimi livelli (Vis-Pescara una delle tre gare viste in tutti i Paesi del mondo due domeniche fa) e lo sponsor se ne va? Qualcosa non torna. E adesso? Che si fa? C’è da parte dell’amministrazione comunale il desiderio di fare la propria parte oppure le società sportive sono considerate private pur portando il nome di Pesaro e vengono lasciate al loro destino? E sono tutte sullo stesso piano? Che fine ha fatto quella politica capace di mettere tutti attorno a un tavolo e provocare incontri con le idee e idee con incontri? E’ possibile la sinergia tra pubblico e privato per la città? E’ forse arrivato il momento di superare steccati e personalismi e creare sinergie tra i principali club cittadini? Il calcio a 5 che va a morire può salvare le sue risorse con una fusione con la Vis che possa valorizzare il patrimonio del settore giovanile magari con Pizza responsabile? E a proposito, un imprenditore come Pizza, per quanto eccentrico lo si possa considerare, va proprio fatto stancare o le sue energie vanno convogliate (ad esempio) nella formazione di una polisportiva con un abbonamento unico tra Vis, Vuelle e calcio a 5 che attiri sponsor ad ampio raggio? Oppure può diventare main sponsor Vuelle? C’è una idea innovativa da parte di chi amministra la cosa pubblica? C’è qualcuno che pensa a palazzo, che abbia un orizzonte, una prospettiva? L’impressione è che tra chi amministra e chi gestisce i club ci sia una certa distanza, specie nel calcio.
La Vis, ad esempio, sta già cercando un campo neutro dove giocare le prime gare della prossima stagione perché se entro agosto non si rifanno le luci, il "Benelli" è fuori gioco, mentre la società sta progettando la scalata alla serie B negli anni. La Vis accelera, il Comune che fa? Frena? Di come riqualificare l’area del quartiere di Pantano con o senza lo stadio, non si parla più mentre ad Ascoli il Comune paga 4 milioni per una curva e i lavori sono in stato avanzato. E ora si apre la falla del main sponsor: possibile che ne resti solo uno di Fossombrone (Lc mobili, la cui famiglia Campanelli ha dato l’esempio riunendo tanti imprenditori per una fondazione benefica) innamoratosi alla causa al punto che potrebbe anche passare nella parte davanti della maglia e che i pesaresi scappino? La Vis (e non solo) attende una risposta nell’anno dei record e con prospettive impensabili davanti.
d.e.
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