E gli "big» che non hanno ancora trovato continuità di rendimento. Mlakar e Vignato ancora... attesi
Moreo, acquistato dal Brescia per l'Inter, non sta confermando le aspettative: 2 reti in 26 presenze, 3 tiri tentati, 33% di passaggi falliti. Nonostante l'esperienza, le sue prestazioni sono ben al di sotto delle aspettative.
Tra tutti gli innesti operati dalla società sulla rosa nerazzurra, ce ne sono un paio che stanno deludendo le attese e non stanno confermando l’esborso con cui la dirigenza si è impegnata per portarli all’ombra della Torre. Ma, se a uno di questi due elementi possiamo ancora concedere il beneficio del tempo galantuomo, per Stefano Moreo il discorso è sicuramente differente: inseguito spasmodicamente per un’intera estate, quando lo scorso inverno si concretizzò il suo arrivo dal Brescia tutti eravamo convinti di aver finalmente individuato l’elemento più funzionale allo sviluppo efficace della manovra. Invece l’attaccante 30enne sia con Luca D’Angelo che con Alberto Aquilani proprio non riesce a mettere in mostra tutte le qualità ammirate ai tempi di Brescia, Empoli e Venezia. In 26 presenze ufficiali il numero 32 ha realizzato appena 2 reti – entrambe nella scorsa annata – senza mai riuscire a confezionare assist vincenti per i compagni. Ma a preoccupare ancor di più della scarsissima vena realizzativa è il grado di coinvolgimento nella manovra dei compagni: Aquilani chiede ai suoi attaccanti un movimento costante dalla trequarti in su, per non dare punti di riferimento alle difese avversarie e contemporaneamente cercare e creare spazi nei quali colpire con inserimenti efficaci.
Moreo da inizio stagione è riuscito in questo compito soltanto in alcuni sprazzi isolati: nella gara d’esordio con la Sampdoria, per metà partita a Reggio Emilia e poco altro. Il piatto piange terribilmente anche sul crudo piano delle statistiche: appena 3 conclusioni tentate verso lo specchio della porta e il 33% di passaggi falliti sui 127 totali. Pagato più o meno quanto il collega di reparto, come parziale giustificazione delle scarse prestazioni di Jan Mlakar possiamo sottolineare la mancanza di tempo per digerire le richieste tattiche del mister: gettato nella mischia qualche ora dopo l’arrivo a Pisa (contro il Parma), lo sloveno tra convocazioni e partite con la nazionale non ha potuto beneficiare della necessaria continuità per scendere nelle pieghe dello spartito scritto da Aquilani. Ma da un calciatore della sua esperienza è lecito aspettarsi di più dei 3 tiri tentati e dei 2 dribbling tentati – e falliti – da agosto a oggi.
M.A.
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