La profezia di Inzaghi e un Pisa pazzesco. In dieci uomini domata anche la Salernitana
L’espulsione di Marin condiziona il match, ma Moreo suona la carica e segna. Gran risposta allo Spezia e il Sassuolo torna nella mischia

Simone Canestrelli, 24 anni, festeggia sotto la Curva Nord al termine della partita (foto Masotti per Valtriani)
Vuoi più bene a mamma o a papà? E’ più importante la vittoria con il Sassuolo, quella con la Carrarese o quest’ultima con la Salernitana? Nell’eterna incertezza – al netto di un banalissimo pragmatismo matematico che ci farebbe dire che "tre punti" sono sempre tali da ogni lato – proviamo a sparigliare le carte: il successo di ieri con i campani vale triplo. Uno: ricaccia indietro l’urlo dello Spezia che vincendo con il Sassuolo aveva caricato sulle spalle di Lind e compagni un macigno terribile anche sotto il profilo psicologico. Secondo: riporta nella mischia, come da profezia di Inzaghi, il Sassuolo che fino a qualche settimana fa pensava di vivere beato il suo primato da qui a maggio. I neroverdi invece ora si trovano a braccetto nel triumvirato di testa. Terzo: giocare in dieci uomini un’intera partita contro un avversario che ha fatto di tutto per portare a casa uno zero a zero non è facile né banale. Per di più, non dimentichiamo, senza due pedine fondamentali nello scacchiere. Parliamo di Tramoni – la cui assenza ci ha fatto scrivere per una settimana intera che esiste un Pisa con lui e un Pisa ’senza’ – a cui si è aggiunto il rosso diretto a Marin dopo un quarto d’ora.
Il Pisa ha così dovuto rivedere i suoi piani. Inzaghi ha inserito Abildgaard e richiamato a sé il giovane Meister che stava disputando i suoi primi minuti all’Arena partendo da titolare. Gran peccato per il ragazzo, per il Pisa e ovviamente anche per Inzaghi che attendeva risposte da un tris a tre torri composto da Lind, Moreo e, appunto, Meister. Per altro il nuovo acquisto, uscendo dal campo, si è messo a incitare i suoi nuovi tifosi facendo capire come già si senta al centro del progetto.
La doccia fredda del rosso a Marin accende gli animi, ma spegne la squadra. Bisogna riorganizzare idee e sentimenti. Per fortuna la truppa di Inzaghi ci mette poco a riprendere la bussola e quando in due vanno a saltare in area di rovesciata (come nei cartoni di Holly e Benjy) si capisce che il Pisa ce la può fare anche stavolta.
La Salernitana, ad onor del vero, non è mai pervenuta. Non si ricorda un’azione vera, figuriamoci un’occasione da gol. Il match è comunque duro, ma nella ripresa il Pisa capisce che può portare a casa l’intera posta. Il gol di Moreo non sarà ricordato come uno dei più belli, ma certamente come uno dei più importanti. Schema da fallo laterale, spizzata e gol da un passo. Sbloccato il risultato il resto è lungo stare in guardia e soffrire in attesa del fischio finale.
Successo determinante sotto ogni aspetto, anche scorrendo il calendario che si fa duro. Venerdì in notturna trasferta a Palermo, non sarà facile. Ma di questo, e degli incroci delle altre del triumvirato, ci sarà tempo per parlarne. Per qualche ora è bello anche godersi il presente. Un presente tutto nerazzurro.
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