Pisa a un passo dalla Serie A, nerazzurri pronti per la storia: “La partita più bella da giocare”

Oggi alle 15 la sfida con il Frosinone può valere la promozione: stadio tutto esaurito. Ciccio Lisi si esalta: “Siamo nel posto giusto al momento giusto. E sono pronto a festeggiare”

di ANDREA MARTINO
1 maggio 2025
Angori, Moreo e Piccinini esultano dopo una rete

Angori, Moreo e Piccinini esultano dopo una rete

Pisa, 1 maggio 2025 – Perugia, piena primavera, interno giorno: sul muro del salotto campeggia, incorniciata e firmata, la maglia nerazzurra numero 23. Accanto c’è la data relativa alla partita nella quale quella casacca è stata indossata: 7 marzo 2020. Basta questo fotogramma di quotidianità per inquadrare il legame viscerale che ancora unisce Francesco Lisi, per tutti “Ciccio”, al Pisa Sporting Club.

“Quella maglia, anzi quel quadro, rappresenta uno dei momenti più esaltanti della mia carriera e del mio periodo in nerazzurro. Sono consapevole di aver contribuito a scrivere una piccola pagina della grande storia del Pisa: adesso sono pronto a farmi un po’ da parte e lasciare spazio a tutti i ragazzi che stanno firmando un’impresa eccezionale”. Il cursore romano non ha mai nascosto il suo amore – ampiamente corrisposto da tutto l’ambiente: un gol decisivo nel derby col Livorno resta nella leggenda, ma oltre a questo c’è molto altro nella permanenza di Lisi all’ombra della Torre – verso Pisa e i pisani: “Ho rimandato tutti gli impegni: oggi conta soltanto la partita contro il Frosinone. Ho ottime sensazioni: ci meritiamo di gioire dentro al nostro stadio”. Utilizza il “noi” Ciccio per raccontare la sfida che potrebbe entrare nel mito: “Non ho mai nascosto il mio tifo per due squadre: la Roma, ovviamente, e subito dopo il Pisa. Io e mio figlio Leo siamo pronti con la sciarpa, anche se soffrire dalla tv o sugli spalti è tremendo”. L’ex nerazzurro, dall’estate del 2021 al Perugia, ci racconta le emozioni vissute da un calciatore alla vigilia di gare come quella di oggi: “Pensate a cosa significa scendere sul prato dell’Arena con 11 o 12mila persone pronte a incitarti, sostenerti, esaltarti. Non può esistere l’ansia, nemmeno la paura di sbagliare: il traguardo è veramente a un passo. Qualsiasi professionista sogna di giocare gare come questa. Io, nel 2019, ho avuto la fortuna di vivere sulla pelle la promozione in B: una gioia assurda, assoluta, ubriacante”. Insieme a lui, al “Rocco” di Trieste, c’era Marius Marin: “Un fenomeno nel suo ruolo. Un campione vero, che ha contribuito a gettare le fondamenta e costruire i primi piani di un palazzo che si avvia alla conclusione del tetto. Può giocare chiunque oggi, ma il punto di partenza della formazione è Mario in mezzo al campo”. Qualche passo indietro, secondo Ciccio Lisi, è indispensabile anche la presenza di un altro senatore: “Antonio Caracciolo è ‘il capitano’ per antonomasia. Incarna i valori che il tifo pisano chiede ai calciatori. Ha il carisma e le qualità morali dei calciatori di un tempo: vedere la sua emozione dopo la vittoria di Brescia racconta molto dell’uomo che è e di cosa questo traguardo significhi per lui”. Ma anche per la società: “L’organizzazione è eccezionale, negli anni il club ha messo a posto tanti piccoli dettagli che hanno permesso di arrivare ad un passo dalla Serie A. Siamo nel posto giusto al momento giusto. Sono pronto a festeggiare”.

M.A.

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